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TREVISO: TREVISO RICORDA LE FOIBE


Con la legge 92 del 30 marzo 2004, si ricordano le Foibe in tutta Italia

a cura di Abcveneto

Treviso ricorda le foibe, Lunedì 14 febbraio 2005, nella sala verde di palazzo Rinaldi a Treviso, ci saranno due momenti, uno dedicato alle scuole, alle 9.30, un incontro dibattito ricolto agli studenti degli istituti scolastici cittadine e della provincia e nel pomeriggio alle 17 una conferenza aperta alla cittadinanza.
Certo è molto bello che si ricordi dopo tanti anni questa dimenticanza soprattutto politica delle autorità e delle istituzioni, (perchè è certo che una celebrazione del genere non poteva essere proposta dai profughi stessi o dai semplici cittadini, o se è stato fatto, pochi l'hanno saputo) che ha visto non solo 'i partigiani titini' come esecutori e becchini che reagivano così perchè erano avversari delgi italiani, ma quel che secondo me è peggio, a quanto ho sentito raccontare dalla viva voce di questi profughi, gli italiani stessi hanno accolto malissimo quei profughi di terre italiane... non solo nelle azioni, ma anche in quello che si diceva e pensava, e in questo comportamento 'silenzioso' che per tutti questi anni, per ragioni di stato, ha tenuto tutto sepolto e chetato. (C'è da sperare che non succeda mai più, perchè ciò dimostra che per 'ragion di stato', come diceva il Macchiavelli, qualcunque paese è disposto a sacrificare una parte dei propri cittadini... per ragioni ritenute al momento storico più valide della vita stessa e della integrità fisica delle persone) Ma a prescindere di qualsiasi discussione, mi viene un dubbio: quelle parti della ex-Yugoslavia che erano italiane, se erano veramente italiane, come mi sembra ci insegni la storia, a partire dai nomi delle città e di quegli italiani che ci risiedevano da generazioni, perché non sono state restituite all'Italia alla fine della guerra fredda, come è successo per la Germania dell'Est, visto che l'Italia e la Germania erano entrambi dalla parte avversaria di quelli che hanno perso? Perchè appunto alla Germania sì e all'Italia no? Siamo sempre l'Italia dantesca, campo di battaglia fisico e mentale delle grandi potenze? Quindi ho l'impressione che anche questa celebrazione, questo giorno del ricordo sia una ennesima celebrazione che ha sì il merito di spiegare seppure parzialemente quello che è successo, (meglio di niente), ma è fatta solo per una visione presentizzata di quello che è oggi la storia e come si sa, la storia è fatta dal vincitore o meglio, come diceva Brenno, 'vae victis'...

a cura di Abcveneto

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