abcveneto.com, mensiel online del bednad breakfast Appiani36 di Treviso
Appiani36 di Treviso, bed and breakfast
scrivi a info@abcveneto.com ¬
nu. 10 anno secondo¬ 1 gennaio 2005 mensile online gratuito
Treviso-Veneto-turismo-attualità-cultura-spettacolo-soldi-ambiente- e... quello che ci viene in -mente-
pagina precendente

Finanza: Asset class...*


Se volete scrivere al curatore di questa rubrica, basta che clicchiate sul suo nome per avere la sua email: infofinanza@freeweb.org

di Gino Gatto

Predefinire un modello di asset allocation universale, che collimi con le esigenze di tutti gli investitori, è una operazione assai complessa che richiederebbe un dispendio di energie non indifferenti, in considerazione delle innumerevoli variabili da considerare. Senza per questo risultare un modello rispondente ed efficiente. È sufficiente considerare, nell'analisi, le molteplici sfumature, con le quali, ogni singolo soggetto tinge di personale, il concetto di tolleranza al rischio; per comprendere che un modello standard, nella costruzione di un portafoglio, non può essere applicato a tutti gli individui.
La globalizzazione di investimento, non è un sistema efficiente, quindi proporre un modello replicabile su un ampio numero di soggetti che approcciano il mercato, non è una metodologia corretta, perché non rispetta le singole esigenze dell'investitore, e non colloca l'asset di investimento al suo corrispondente profilo di rischio.
Una architettura d'asset è pur sempre frutto di una attenta analisi dei bisogni ascrivibili ad un soggetto. Che deve considerare le esigenze del singolo individuo, gli obiettivi, le risorse disponibili da dedicare al progetto di investimento, i termini temporali per il raggiungimento di questi obiettivi, una attenta e corretta analisi della tolleranza al rischio di volatilità dell'investimento al quale ci sottoponiamo.
Ogni singolo profilo di investitore reca in se il bisogno di una analisi approfondita, di un insieme di elementi, che ben lo definiscono e connotano le proprie caratteristiche, i limiti e le possibilità, nonché le opportunità di affrontare le vicende oscillanti del mercato.
È inverosimile, esercitarsi nella costruzione di un asset che possa essere utilizzato da un numero indefinito di soggetti, poiché non tiene conto delle peculiarità. È quindi opportuno, rifuggire dalla pedissequa applicazione di asset che sono frutto di una attenta analisi di mercato, poiché questi ultimi, risentono esclusivamente del sentiment generale del mercato approcciato e non delle esigenze dell'investitore e dei suoi obiettivi.
È indubbio che il sentiment del mercato debba avere la sua giusta considerazione, poiché eludendolo rischiamo di ascrivere al mercato un nostro modello che in esso non trova rispondenza, e qui, nell'esercizio finanziario potremmo incontrare delle divergenze che potrebbero rilevarsi dannose per il nostro portafoglio.
Altro inequivocabile elemento, per non incorrere in una errata applicazione di un modello generalizzato di investimento, è la dovuta considerazione che i modelli, in quanto sunto di analisi, risultano essere la fotografia di un evento passato; quindi possono essere correttamente presi ad esempio per il futuro, utilizzati come base di sviluppo per le azioni a venire ma sicuramente non posso essere assunti quali verità assolute, punti certi di arrivo o elementi costanti del mercato. Essi hanno bisogno costantemente di essere rivisti e adeguati alla mutevole realtà del mercato, poiché, quest'ultimo è costituito da un vario numero di operatori e gli stessi articolano le loro speranze ed il raggiungimento degli obiettivi, in funzione del variare dell'umore del mercato da essi rappresentato.
Deve essere ben presente, nel nostro modo di progettare un asset e nella gestione del risparmio, che l'errore più grossolano a cui potremmo andare incontro è nel definire univocamente un modello strategico di investimento e non avere il coraggio di modificarlo mai. Di tifare per questo modello alla stessa stregua di una squadra del campionato di calcio. Ascrivergli delle aspettative che il mercato non può offrire, perché il pensiero di chi opera è diverso dal nostro. Proiettare ciò che vorremmo, le aspettative di un risultato che crediamo opportuno un investimento ci fornisca, e fissarle nel tempo, accanendosi sulle stesse, e sul nostro portafoglio, può rivelarsi deleterio e condurre alla perdita anche totale delle nostre risorse; questa si chiama febbre da gioco d'azzardo, non corretta allocazione delle risorse. È il ricordo storico degli investitori last minute, della bolla speculativa, deve rientrare nel nostro patrimonio di investitori. Sposare un investimento e non disinvestire per non accumulare una corretta perdita, entro certi parametri, può condurre a delle flessione del capitale che risultano insanabili; mentre allocare diversamente le risorse, quando le perdite sono ancora accettabili, rende possibile, o quanto meno ne offre la possibilità, di programmare un recupero in tempi che risultano ragionevoli.
Quindi il mercato è mutevole, questa più che una regola deve diventare una consapevolezza; e se questa corrisponde ad una verità assoluta, dovremmo razionalizzare che il nostro modello di investimento non può essere sempre uguale per tutta la nostra vita finanziaria ma dovrà subire delle variazioni coerenti, secondo le modifiche il mercato impone, perché è il mercato che genera le regole e noi non abbiamo la forza di imporgli le nostre di regole.
Nel tempo il mercato ha sempre premiato la fedeltà degli investitori oculati, coloro che non applicano l'ottusa detenzione di titoli, ma che attenti alle sue oscillazioni, hanno perseguito una partecipazione attiva ed una conoscenza attenta degli eventi e delle aspettative che lo governavano; accettandone le variazioni anche oscillanti tra gli estremi di un pensiero ma pur sempre espressione della volontà del mercato.
Noi non abbiamo la forza di modificare le aspettative del mercato. Con questa consapevolezza, dobbiamo però progettare la nostra architettura finanziaria, costruire il nostro modello di asset allocation iniziale e con altrettanta consapevolezza, sapere che dovremmo apportare le giuste correzioni di rotta per adeguare il sottostante del nostro progetto, cioè gli investimenti, al raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati.
La visione corretta è di non scambiare il sottostante, l'investimento, con il nostro progetto finanziario, perché un corretto progetto finanziario è articolato sulle nostre aspettative, sui bisogni, sugli obiettivi, sulle risorse e sulla nostra capacità di gestione del rischio. L'investimento è il metodo con cui perseguiamo la nostra finalità, non il punto focale.
È pertanto doveroso, quando si decide l'approccio al mercato, concludere, anche con l'aiuto di una persona esperta, una corretta analisi, per individuare la tipologia di investitore che ricopriamo; la comprensione di quali sono gli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere con una operazione finanziaria; le aspettative che ci attendiamo dalla stessa; la nostra tolleranza al rischio e la capacità di reggere il mare in tempesta delle oscillazioni dei prezzi nel mercato; ma quanto più importante la nostra capacità di accettare gli eventi del mercato per ciò che effettivamente sono, la serena coscienza che l'acquisto di un sottostante, quale esso sia, non è fatta per tutta la vita che può essere sempre modificato e che si deve modificare. È possibile modificare lo strumento, il modello di asset, ciò che non devo modificare mai sono gli obiettivi del progetto finanziario che sta al di sopra dell'investimento, perché quello è il vero scopo per cui decido di porre in discussione le mie risorse.
A questo punto, parlare di un modello matematico o di un modello empirico per la costruzione di un asset allocation ottimale è comprensibilmente superfluo. Poiché la razionalità mi impone di sperimentare entrambi, per il concetto che nulla è statico e un avvicendamento non potrà che essere opportuno. Sarà probabile che preferiate l'uno a l'altro, ma anche tale osservazione è marginale; è importante scegliere ciò che a noi è più congeniale, più duttilmente pratico; l'idea di base e di non vincolare la nostra progettualità unicamente al mezzo, il modello, ma il perseguimento dell'obiettivo progettuale sia il fine che si deve raggiungere.
Una volta fissate tali regole, e soprattutto fatte proprie, potremmo affrontare l'efficienza di un modello anziché l'altro e discutere la costruzione di un asset orientato alle aspettative del mercato, perché sia chiaro, senza la definizione dei punti esposti in precedenza, solo questo può esprimere il modello di asset; che potrete utilizzare come base per la costruzione di un vostro asset personalizzato che comprende i punti testé citati.

di Gino Gatto

(*) Le esposizioni riportate in questo documento hanno finalità meramente informative e non costituiscono una offerta o sollecitazione all'offerta per l'acquisto o la vendita di alcun strumento finanziario. Il documento non intende costituire la base, in tutto o in parte, di alcuna decisione di investimento, ovvero fornire valutazioni o raccomandazioni di alcun tipo, con riferimento a qualsivoglia opportunità di investimento. Ogni proiezione economica e finanziaria ed ogni stima di prezzo contenuta all'interno, ha finalità unicamente illustrativa. Ogni valutazione dovrebbe basata sulla percezione che l'investitore ha dei rischi finanziari, economici, legali, fiscali e qualunque altro rischio che sia associato alla transazione.

pagina precendente
scrivi a info@abcveneto.com ¬
dal 2004©ABCVeneto