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Treviso: Alda Merini a palazzo Bomben


Ascolta il passo breve delle cose*: Alda Merini, una voce delle più intense della poesia italiana, sarà ospite della Fondazione Benetton Iniziative Culturali a Palazzo Bomben di Treviso martedì 18 gennaio, alle ore 21 (il giorno successivo alle ore 10 incontrerà gli studenti delle scuole trevigiane).

a cura di Abcveneto

La poetessa condurrà il pubblico trevigiano per i sentieri, affascinanti e tortuosi, della sua poesia: sarà accompagnata dall'editore Nicola Crocetti, che di recente ha pubblicato un cd di versi della Merini letti dall'attrice Mariangela Melato. All'appuntamento parteciperà la giornalista Isabella Panfido.

L'incontro con Alda Marini rappresenta una nuova, importantissima tappa del viaggio intrapreso da Fondazione Benetton Iniziative Culturali alla scoperta dei luoghi della poesia: gli incontri letterari esprimono un momento cardine della proposta culturale di Palazzo Bomben. Anche per il 2005 dunque continueranno gli appuntamenti con la poesia, che nell'anno appena concluso hanno ospitato, tra gli altri, il poeta greco Nasos Vaghenas, Fernanda Pivano e i versi di Ginsberg, Nanni Balestrini, i giovani poeti dell'A27.

Per l'incontro con Alda Merini si consiglia la prenotazione al 0422/512200 (ingresso 4 euro): il biglietto dovrà essere ritirato entro le 20.30 del 18 gennaio.

Profilo di Alda Merini (Milano, 1931): a sedici anni entra nel mondo della letteratura come una ventata impetuosa: Spagnoletti la include nella Antologia della poesia italiana 1909-1049 e Scheiwiller nel 1951 pubblica suoi versi in Poetesse del Novecento. Mentre si intensificano i rapporti di scrittura e d'amicizia con personaggi di primo piano (Manganelli, Davide Turoldo, Maria Corti, Quasimodo) escono raccolte che la consacrano voce originale e stilisticamente orientata (La presenza di Orfeo, Paura di Dio, Nozze Romane, Tu sei Pietro). Tra tensione mistica e pulsione erotica, tenebra e luce, sacro e profano, infantili allegrie e malinconie sospettose, si delinea un linguaggio organizzatosi livelli formali già difficilmente classificabili.

Poi, le grandi tempeste esistenziali travolgono tutto. Dopo il matrimonio con il panettiere Ettore Carniti, le nascite di Manuela e Flavia (seguiranno Barbara e Simona, date tutte in adozione). Arriva a partire dal 1965, il lungo internamento in manicomio, l'inferno del silenzio poetico e umano. Ma il tesoro della poesia messo in salvo durante vent'anni di esilio, viene restituito per intero da quello che è considerato il suo capolavoro, La Terra Santa ('84), che vinse nel 1993 il premio Librex Montale.

Rimasta vedova, nel 1983 si risposa con il medico e poeta Michele Pierri e si trasferisce a Taranto. Dopo un inizio rasserenante, si spalancano nuovamente le porte dell'ospedale psichiatrico: un'esperienza, se possibile, ancora più terribile. Segue un periodo confuso e difficile, con il ritorno a Milano, la solitudine, la fatica ad essere ascoltata e soprattutto pubblicata. Fino a che, dopo alcuni testi in versi e prose folgoranti, in cui l'autrice restituisce le dolorose esperienze personali, scoppia il "caso Merini". E allora la produzione si fa prolifica e talvolta disordinata. Tematiche e scelte stilistiche rimangono fedeli a se stesse, ma con lampeggiamenti nuovi, scarti imprevedibili, in un'ondata divinatoria che scompagina certezze e banalità del quotidiano. Tra gli altri, ricordiamo in poesia, Fogli bianchi ('87), Testamento ('88), Vuoto d'amore ('91), Ballate non pagate, Premio Viareggio '96; in prosa L'altra verità, diario di una diversa ('86), Delirio amoroso ('89), La carne degli angeli ('03).

I luoghi fisici di Alda Merini sono pochi. C'è soprattutto la Milano dei Navigli e la piccola casa di Ripa Ticinese, dove sui muri ancora sopravvivono graffiti di un tempo paesano, i disegni delle sue bimbe. Lei è lì, nei suoi mali, tra euforie e precipizi separati da un attimo, nelle sue imprecazioni, nel lampeggiare d'occhi ammiccante e minaccioso, soprattutto nella sua parola oracolare che scova la vita ovunque si trova e la canta, con l'emozione del mistero.

*Verso tratto da La volpe e il sipario del '97

sito della poetessa Alda Merini

a cura di Abcveneto

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