LIGNANO: IN MEMORIA DI ERNEST HEMINGWAY

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a cura di Abcveneto

Sabato 19 maggio 2005 si è svolta la premiazione del Premio Hemingway. A Lignano la giornata era limpida e piena di Sole e in mezzo alla Pineta intatta e in riva al mare si stava proprio bene. In una, sotto la frescura della Pineta, nell'altra, piacevolmente avvolti dalla brezza marina. Il mare era tranquillo e grigioverde, il cielo limpido e spazioso e l'aria buona da respirare come in città non si respira più. Non c'erano molti bagnanti, anche se le sedie sdraio, azzurri come fucileiri di marina, c'erano tutte, ordinate perfettamente come per una parata. C'era chi prendeva il Sole, chi correva come una freccia sulla rena, chi sorvegliava le rive. Tutto avvolto nella dolce pigrizia delle vacanze fuori stagione. Davanti al Kursaal, c'era una piccola sorpresa: le corriere della SAF (prima azienda di trasporti in Friuli Venezia Giulia), che portano i vacanzieri al mare e i pendolari al lavoro, recavano sulle fiancate filanti la pubblicità del Premio Hemingway e la scritta In viaggio con un libro. Infatti dal 16 al 21 maggio, chi prendeva le corriere dirette al mare di Lignano Sabbiadoro, si vedevano regalare un kit del lettore: un libro, un cappellino e un segnalibro, il tutto personalizzato con un'immagine di Hemingway. Insomma, un bel modo di fare pubblicità al turismo e alla cultura, perché come ha detto Silvano del Zotto, sindaco della città e molti dei presenti fra cui anche il presidente della Regione Riccardo Illly, investire in cultura non è mai sbagliato, perchè il turista vuole soddisfare i propri interessi culturali, oltre che a prendere il sole e farsi una nuotata. I premi sono stati numerosi e meritati. Tutti i vincitori, della sezione saggistica, narrativa e del premio Europa, hanno saputo esprimere il loro pensiero in frasi brevi e ricche di significato...da Joaquin Navarro Valls, Angelo Panebianco, Francesco Perfetti, Maurizio Maggiani, Luciano Onder, Stefano Zecchi, Aldo Cazzullo. Insomma, una bella serata seguita da un pubblico attento e numeroso,anche se il filosofo Stefano Zecchi ha detto scherzosamente però con una punta di verità che la prossima volta vuole vedere più giovani in sala, perché i 'giovani di ieri' ormai non necessitano più di essere educati, sono quello che sono...e non possono vedere modificati da quello che è il mezzo di comunicazione per ecellenza...la televisione. (il suo libro appunto è un saggio: L'uomo è ciò che guarda, edito da Mondadori).

a cura di Abcveneto