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MERIDIANO ZERO: LA BALLATA DI JOLIE BLON


di James Lee Burke, Meridiano zero, Euro 16,00 - trad. M. Curtoni e M. Parolini

a cura di Abcveneto

Esce per Meridiano Zero un romanzo nuovo fiammante di James Lee Burke, si tratta di La ballata di Jolie Blon, il secondo, per la lungimirante casa editrice patavina, dedicato alle avventure poliziesche del detective cajun Dave Robicheaux, sbirro dal cuore d'oro, alcolista e tossico, alla ricerca, questa volta, della soluzione di un quanto mai complicato caso di duplice omicidio. Come gia' nei precedenti romanzi del ciclo, anche in La ballata di Jolie Blon sono almeno due le caratteristiche vincenti che permettono a Burke di andare oltre le fuorvianti catalogazioni di genere.
La prima attiene alle splendide descrizioni dei paesaggi della Louisiana che svelano un'ambientazione che va ben oltre lo sfondo: la natura non e' cioe' semplice cornice ma diviene piuttosto elemento imprescindibile della narrazione, polpa viva delle "pieghe" piu' intime del romanzo.
La seconda e' quella per cui il concetto di noir pare in qualche modo trasformarsi in strumento formale, chiave di lettura, primo "strato narrativo" per raccontare, piuttosto, il sud attraverso spaccati vividi ed efficacissimi, in grado di metterne in evidenza il problema razziale, tutt'altro che sopito, la lotta costante dell'uomo con la natura che ha ormai assunto tutte le caratteristiche dello stupro, sono parole di Burke, il classismo sociale, figlio dell'aristocrazia latifondista e della proprieta' terriera pre-secessione che in molti casi e' rimasto ostinatamente attaccato alle proprie radici.

Accade quindi che passando al setaccio il bayou a caccia di un serial killer affamato di vittime, fra mocassini d'acqua ed alligatori, battute di pesca e down home blues, Robicheaux si scontri con le miserie quotidiane di un sud che e' parente stretto di quello patriarcale e violento della confederazione, cercando di rimettere insieme i pezzi di una tragica vicenda che affonda le proprie radici nell'odio razziale e nel desiderio di vendetta e di sopraffazione dell'altro. Ne viene fuori un romanzo splendido, che ritrae una ricca galleria di "cattivi" davvero riusciti, come il luciferino Legion Guidry, diabolica nemesi di Robicheaux e forse la figura piu' inquietante mai tratteggiata da Burke, Perry La Salle, arrogante avvocato penalista sessuomane, Marvin Oates, enigmatico venditore di bibbie. Tutta la vicenda sembra tuttavia ruotare attorno a Tee Bobby Hulin, un giovane bluesman di talento, drogato e impaurito che probabilmente e' coinvolto nella tragedia piu' di quanto non voglia confessare e infatti La ballata di Jolie Blon e' proprio il titolo di una delle canzoni da lui suonate nei locali della palude.

Sono queste le figure chiave che dettano gli accenti della storia ambientata nel microcosmo sociale di New Iberia, Louisiana, avvolto nelle ombre di un razzismo radicale, in cui le donne sono sempre e solo vittime predestinate di violenze, fisiche e psicologiche, incapaci di allontanare gli spettri di un potere primitivo e rabbioso che e' pronto a scatenarsi all'improvviso come l'urlo di una belva feroce. In un'indagine che lo portera' a misurarsi, mai come questa volta, con le proprie paure e dipendenze, Dave Robicheaux, spalleggiato dai pards di sempre, il gigantesco Clete Purcell e la collega Helen Soileau, poliziotta lesbica tutta d'un pezzo con un passato di abusi sessuali, dovra' conquistarsi uno alla volta i tasselli di un mosaico terrificante, scavando nel tessuto della citta', andando, a poco a poco, a grattare dove si annida un male indicibile che minaccia di chiudere la bocca anche a lui, e questa volta per sempre. Il sud degli States ha sempre avuto una straordinaria schiera di affascinanti cantori e James Lee Burke, che di quel deep south e' custode e cultore integerrimo, e' solo uno dei talenti emersi negli anni recenti, se e' vero che al suo fianco non possono non venire a mente, fra gli altri, anche Joe Lansdale, Daniel Woodrell, e James Sallis.

Nato a Houston, Texas, nel 1936, Burke non e' certo un accademico nel senso ortodosso del termine: ha infatti lavorato nell'industria petrolifera e poi come giornalista ed impiegato all'ufficio di collocamento in Louisiana, e' stato quindi professore di College nel Kentucky e successivamente assistente sociale a Los Angeles, senza che tutto questo gli impedisse di prendere una laurea in Letteratura Inglese presso la University of Missouri nel 1960. Eppure tutto questo girovagare non lo ha distolto dal suo grande amore per la Louisiana ed il Texas, che poi, guarda caso, sono i due stati in cui vengono ambientati i cicli di avventure dei suoi due personaggi di maggior successo, quelli che gli hanno permesso di scalare le classifiche di mezzo mondo e di vincere ben due Edgar Awards: rispettivamente il detective cajun Dave Robicheaux e l'avvocato texano Billy Bob Holland. Autore superbo, definito da Jonathan Kellerman "il Faulkner della Crime Fiction", ma i riferimenti possibili sarebbero infiniti, da Flannery O'Connor a James Ellroy tanto per nominarne un paio, James Lee Burke e' uno di quegli scrittori in grado di rivoluzionare il concetto di noir, riuscendo a fondere i tratti caratteristici del genere con il lirismo vibrante della letteratura del sud. Infatti, anche a causa del suo vissuto, Burke e', a dispetto delle etichette e delle categorie di scrittore di noir doc pure certamente utili sotto il profilo divulgativo-informativo, anche e soprattutto autore di romanzi sociali. Nei suoi libri il detective Dave Robicheaux e' un ex agente della squadra omicidi di New Orleans, a cui hanno ucciso la moglie, che ha deciso di ritirarsi in un angolo appartato sul bayou Teche a vendere esche e a fare l'aiuto sceriffo di New Iberia. Disilluso senza essere rassegnato, cinico ma non spietato, Robicheaux e' la figura perfetta per Burke, il deus ex machina che gli consente di mettere in vetrina i complicati intrecci della societa' del sud, incrociando politica con corruzione e sete di denaro, aristocrazia e potere, rabbia e sopruso, evitando, peraltro, nel modo piu' assoluto di "pennellare" personaggi a senso unico ma anzi proponendo caratterizzazioni quanto mai complesse e sfaccettate, in grado di affascinare i lettori proprio perche' rifuggono in ogni modo semplificazioni manichee di sorta. Onore a Meridiano Zero, quindi, che ha pensato bene di ripubblicare i libri di James Lee Burke acquistandone di recente i diritti e, cosi' facendo, permettendo che uno dei massimi scrittori americani contemporanei giungesse finalmente fino a noi.

Scritto da Matteo Strukul

 

MERIDIANO ZERO VIA TIZIANO ASPETTI, 5 35132 PADOVA Tel/Fax 049-8644.704

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