abcveneto.com, mensiel online del bednad breakfast Appiani36 di Treviso
Appiani36 di Treviso, bed and breakfast
scrivi a info@abcveneto.com ¬
nu. 15 anno secondo¬ 25 giugno 2005 mensile online gratuito
Abcveneto, mensile online su Treviso, il Veneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia
pagina precendente

CONEGLIANO: I CALICI DI VINO


Uno splendido esempio di ospitalità veneta

di Federico De Nardi

Lunedì sei giugno 2005 è una splendida giornata. L'aria è tiepida, scaldata da un sole ancora non ardente d'estate, il cielo azzurro è morbido e pulito. Sui colli di Conegliano e per l'esattezza alla scuola enologica Cerletti, la scuola più vecchia d'Europa e la più conosciuta per bravura, preparazione degli allievi e invenzioni di nuovi vini, (citiamo solo l'incrocio Manzoni, nato dal nome del direttore della scuola...) è una serata speciale.

Dopo aver percorso un dolce pendio cosparso di bassi e curatissimi vigneti sui cui gli studenti fanno 'i loro compiti', ci avviciniamo a una barchessa affollata di circa un centinaio di persone elegantemente vestite, riconosciamo il presidente della provincia Luca Zaia e signora, (appena eletto vicepresidente della Regione Veneto), l'assessore alla cultura Marzio Favero, Anna Orlando che presenta la serata e premierà vini e produttori nel corso della cena, Giornalisti come Roberta Balmas, il sindaco di Conegliano Florestano Zambon e altri nomi che tralasciamosolo perché il vino di questa sera è il vero invitato... E' una serata speciale, dicevano: stasera si premiano i campioni. Campioni che non sono uomini o bestie o macchine, nossignore, sono...vini. Vini deliziosi, vini che riempono i cuori e i cervelli e tutti i sensi di profumi splendidi, di scintille luminose. Sono loro i campioni, i protagonisti della serata.

Sotto il porticato ci sono lunghi tavoli coperti da immaccollate tovaglie bianche piene di delizie...sculture di frutta nella migliore tradizione veneta, angurie scolpite come fiori, opera dello chef e artista Walter Crema e i suoi aiutanti, tuti vestiti in alta uniforme bianca con il cappllo a fungo, a cui abbiamo chiesto il nome perchè appunto un tale artista non deve rimanere sconosciuto e almeno si merita i nostri complimenti. Fra le sculture edibili, enormi vassoi colmi di assaggini, 'cicchetti', 'golosessi' di ogni tipo, cubetti di formaggio infilzati da 'tochetti' di cavolfiore marinato, enormi fette di pancetta, sopressa trevigiana, e crostini con salse e 'intingoli' che fanno venire le vertigini tanto son buoni.
Su un altro tavolo, vini bianch e rossi di Conegliano e Valdobbiandene, e un esercito di addetti ai lavori vestiti in grande uniforme nera, con una medaglia dorata sul petto simbolo della loro bravura e della loro arte. Ci versano nei calici vino a profusione, c'è anche acqua, ma nessuno osa chiederla. Un po' più lontano, al limitare della piazzetta che contorna i portici, non crediamo ai nostri occhi, c'è un enorme girarrosto con decine e decine di spiedi di pollo e costicine di maiale che spandono d'intorno un profumo che fa girar la testa e allieta i tutti i sensi. E' esso la porta, l'anticipo di quel che ci spetta un po' più in là, infatti i tavoli colmi di cibarie e nettari paradisiaci sono solo un assaggio.

La cena vera e propria, si svolge in un edificio con travi a vista un poco più in là, sempre circondato da curatissimi vigneti e da roseti, che come ci fanno notare al nostro domandare, proteggono le piante vinicole dai parassiti, anche se a noi piace di più pensare che quei roseti oltre che difendere l'uva dagli attacchi nemici, ne contribuiscano ad arricchire la corona dei sapori, in fin dei conti si scambiano i profumi attraverso l'aere (come direbbe Dante...), le loro radici si toccano sottoterra e bevono le stesse linfe... difatti ci sembra proprio, di petali di quelle rose, il gusto dei vini versati nelle nostre gole assetate. Ormai cala il tramonto e si accendono piccoli fuochi dentro coppe che segnano il percorso. E' l'ora del desinare. Ci avviamo, piano piano, con le menti ebbre verso il desco che ci attende. Pensavamo di aver visto il meglio della serata, ma non ci aspettavamo il seguito. Basta enunciare il menù per riviverne i sapori? Forse le parole non bastano, ma certo parole così evocano quello che abbiamo mangiato come ne sentissimo ancora il gusto sul palato: Gelatina con cipolla dorata, Zuppa di funghi del Montello in pagnotta, risotto agli asparagi bianchi di Cimadolmo e fegatini e poi i croccantissimi spiedini di pollo e costicine di maiale che abbiamo visto arrivando sul girarrosto, mazzetto di fagioli in pancetta e patate al rosmarino, polenta di mais "Biancoperla". Il gelato merita una parola in più: Pera al Raboso con gelato alla vaniglia. E' talmente buono, che non capiamo più niente...anche perché i personaggi vestiti di nero, con la medaglia al collo continuano a versarci nei sei calici in dotazione ad ognuno di noi, i deliziosi...i campioni della serata che hanno vinto per noi...ne citiamo solo alcuni, perché se li enumerassimo tutti, non riusciremo più a tornare a casa con le nostre gambe: Colli di Conegliano Bianco e Rosso Tranquillo, Colli di Conegliano Refrontolo passito, Colli di Conegliano Torchiato di Fregona, Verdiso IGT Frizzante e Tranquillo, Prosecco di Conegliano Valdobbiandere DOC Tranquillo e frizzante. A pensarci, a casa ho nel frigo una bottiglia di champagne francese, lì da molto tempo. Appena vado a casa, la butto dalla finestra.

Di Federico De Nardi

pagina precendente
scrivi a info@abcveneto.com ¬
dal 2004©ABCVeneto