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TREVISO: RYAN GOGOL


Intervista a Ryan Gogol, un 'foresto': veneto di parte materna, polacco di padre, statunitense di nascita e cittadinanza e studente alla prestigiosa Università americana Rutgers del New Jersey negli Stati Uniti

a cura di Federico De Nardi

ABCVENETO: Perchè sei venuto in Italia?

RYAN GOGOL: Semplicemente mi piace stare in Italia. Sto cercando di venire a vivere in Italia stabilemente.

ABCVENETO: Perché proprio a Treviso?

RYAN GOGOL: Per il ...dialetto, perchè è il centro della provincia di Treviso e della zona che mi interessava. E' questa una bella città. Ho letto che una volta veniva chiamata 'il giardino di Venezia' ed è un po' una 'fuga', una escape da Venezia, perché è una città molto più tranquilla, senza turisti.

ABCVENETO: La tua famiglia da dove viene?

RYAN GOGOL: I genitori di mia madre vengono da Sarmede, vicino a Vittorio Veneto. Mio nonno partì da lì nel 1945, mia nonna nel 1949.

ABCVENETO: so che stai facendo una ricerca un po' particolare qui da noi. Puoi parlarcene?

RYAN GOGOL: Sto facendo uno studio antropologico... sto studiando il dialetto come strumento per ricordare, raccontare e preservare le tradizioni.

ABCVENETO: Che cosa ti ha colpito di più facendo questa ricerca?

RYAN GOGOL: Tutte le diverse prospettive e opinioni delle persone con cui ho parlato: alcuni dicono che il dialetto è la vera madre lingua dei veneti, non l'italiano, altri dicono che non si fa molto per farla conoscere ai giovani, c'è chi dice che ci sono dei motivi politici. Altri ancora dicono invece che nel Veneto si parla abbastanza il dialetto, rispetto alle altre regioni. Forse è una delle regioni in cui si parla di più il dialetto. E a seconda dei luoghi in cui si parla, il dialetto è diverso. Gli operai delle fabbriche lo parlono in un modo, i contadini in un altro, così i gondolieri di Venezia. A secondo di dove si va, il dialetto, le sagre, le tradizioni mutano. Verso le montagne dell'Alto Trevigiano ci sono parole più antiche, perché il territorio è più isolato. Possiamo dire che il trevigiano di pianura è influenzato dal dialetto veneziano mentre verso le montagne da quello bellunese.

ABCVENETO: Chi ti ha insegnato a parlare l'italiano?

RYAN GOGOL: Mia nonna. Il dialetto invece mia madre. Mio fratello invece non lo ha imparato. Penso dipenda dalla mia personalità, a mio fratello da piccolo non piaceva stare con gli adulti che sapevano l'italiano, invece a me piaceva parlare con gli adulti, mia madre, mia nonna, mia zia. Mi piaceva sedere a tavolo e parlare, mangiando. Forse per questo ho imparato a parlarlo. Sono orgoglioso delle mie origini. La cultura, l'arte di dove vieni, rendono la vita completa e ti appartengono. Ho poi proseguito lo studio dell'italiano a scuola, all'università. Ho cominciato a leggere in italiano al II anno di università. Articoli di riviste, giornali. L'italiano è più elegante, l'inglese è "you got straight to the point", vai subito al dunque. L'italiano è più elaborato, forse fa parte del gusto del bel vivere...

ABCVENETO: Che cosa porterai a casa di questa esperienza italiana?

RYAN GOGOL: A parte il materiale per i miei studi universitari, non vedo l'ora di mostrare alla mia famiglia tutto ciò che ho trovato e che riguarda il dialetto. A casa parliamo il dialetto, ma sempre cose personali, ascolto racconti del dopoguerra, esperienze spesso tragiche, dure, che hanno portato i miei nonni ad emigrare. Quindi il materiale che porto in America, libri di poesie, di racconti, di fiabe, canzoni, nastri registrati, crereanno dei nuovi ricordi, più positivi. Sono molto curioso di vedere come reagirà la mia famiglia ascoltando e vedendo questi libri, questi nastri registrati. Io ho voluto riportare a casa quegli oggetti felici del dialetto che chi partiva per disperazione e per fame dopo la guerra, non portava via.

ABCVENETO: Insomma, sei un po' venuto a prendere dei 'bagagli dimenticati'...

RYAN GOGOL: Sì, ma adesso non riesco più ad andare via io.

 

a cura di Federico De Nardi

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