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TREVISO: C'era una volta Broadway


In questo giugno ormai passato ci sono stati tanti avvenimenti degni di interesse, ma ancora una volta Palazzo Bomben e la Fondazione Benetton si sono distinti per originalità ed estrema cura.

a cura di Sara Miriade

Giovedì 30 il suo giardino ha avuto ospite in prima nazionale Sergio Camerino, avvocato veneziano interessato anche alla televisione (Telelombardia); nel passato ha collaborato al Giornale di Indro Montanelli ed ha pubblicato il volume Corto viaggio intorno a un contratto nella Cina di Deng (Vanni Scheiwiller, 1987). In quella sera qui a Treviso per presentare il suo ultimo lavoro C'era una volta Broadway (Bompiani, 2005), un elegantissimo e pregiatissimo -sembra uscito da Tiffany ha sottolineato Laura Lepri- cofanetto -curato da Elisabetta Sgarbi- contenente un volume e un CD, volti a far conoscere il musical americano. Ha introdotto l'autore la figlia dell'amico di un tempo, l'avvocato nonché ministro Bruno Visentini, Olga Visentini, musicologa, che con grande simpatia e un pizzico di emozione ci ha detto che, avendo dovuto leggerlo in un viaggio a Palermo dove lavora, gli ha fatto dimenticare la sua paura di volare e l'ha invogliata ad utlizzarlo per un suo prossimo corso con i suoi studenti. Prende la parola l'editor, Laura Lepri, che omaggia il libro perché colto, senza essere accademico e quindi noioso o trash (ossia spazzatura): è un libro "arbasiniano" che vuole ricostruire un mondo. Prima di parlare di questo mondo dobbiamo ringraziare l'autore per averci fatto vedere, dopo l'aperitivo, un documentario che lui ha trovato in Francia e che è -come ha sottolineato Olga Visentini- un "andare alla ricerca del tempo perduto del musical", nel quale la coppia Astaire-Gingers ha lasciato una traccia anche in chi come me non è appartenuto a quella generazione. La generazione di Sandro Camerini ha amato canzoni come Night and day, Cheek to Cheek, Blue moon, My funny Valentine, White Christmas, Ol'man river, Smoke get in your eyes, "più dei versi della Cavallina Storna e di altri testi d'antologia da mandare a memoria. (…) Quindi sono diventate immortali come i canti della Divina Commedia, i sonetti di Shakespeare, L'infinito di Leopardi e la stessa Cavallina Storna". Ed è forse per questo, ossia per fissare un mondo che stava per sfuggirgli che Sandro Camerini ha scritto questo libro.

Nell'immaginario collettivo il mondo del musical è visto come luccicante e sfavillante, come "divertimento scacciapensieri" invece se si leggono le biografie -contenute nel volume- dei magnifici quattro, ossia padri fondatori del musical classico e che sono Jerome Kern, Irving Berlin, Cole Porter, Richard Rodgers, si comprende che il retroscena è tutt'altro che di 'buona famiglia', almeno nei difficili esordi. Il musical è "uno spettacolo, composto di musica, danza e recitazione, (…) un genere che taluni considerano l'unica forma originale di teatro, nata al di là dell'oceano. Secondo altri il musical non sarebbe che la vecchia operetta europea rivestita di panni americani. (…) Secondo i critici più autorevoli" -come Bernstein- "il musical va inteso come lo spettacolo in cui la musica, oltre a integrarsi con il libretto, è caratterizzata da una serie di innovazioni ritmiche tratte dal jazz, dal ragtime e più in generale dalle nuove forme di musica sincopata derivate dal folklore afroamericano, piuttosto che dalla cantabilità dell'operetta tradizionale, in un contesto sociale e linguistico tipicamente urbano". Tale genere nasce nella seconda metà dell'Ottocento, ma trova la sua fortuna tra le due guerre mondiali. Alla fine degli anni Trenta per diversi motivi uscirono di scena i genitori del genere e i rinnovatori del secondo dopoguerra non seppero ritornare ai fasti ormai passati. Altre generazioni, altre canzoni: hippy e rock dominano la scena, ma non tutto è perduto, perché un quinto si sta aggiungendo al magnifico quartetto: è il contemporaneo Andrew Lloyd Webber, che "fonde il tango argentino con lo stile pop e accompagna il tutto con una martellante scansione ritmica basata sulla chitarra elettrica, basso e batteria. Con lui nasce il musical postmoderno (…), l'unico compositore vivente, rappresentato in permanenza nei quattro continenti".
Quando sono tornata a casa ho messo in pratica il consiglio di Laura, leggendo il libro, mentre ascoltavo il CD e lo consiglio a tutti anche come regalo per il prezzo (13,00 euro) davvero invitante.

a cura di Sara Miriade

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