L'ORA DI RELIGIONE:i primi 1000 anni
Storia della Chiesa , parte prima
Di Caterina Pallaoro
Le persecuzioni dei primi secoli, le eresie trinitarie e cristologiche
dal IV al VIII secolo, lo scisma d'Oriente, la lotta tra autorità spirituale
e potere temporale nel Medioevo, il Protestantesimo, la Rivoluzione
francese, l'Illuminismo, i totalitarismi del XX secolo, mai nessun attacco
è riuscito a distruggere il Papato. Dopo le persecuzioni dell'Impero
Romano, vaste e crudeli (Valeriano e Diocleziano) avvenute nella meta
del II secolo fino all'inizio del IV secolo, la pace inizia con Gallieno
e prosegue con Costantino il Grande (306/337). Con Costantino la Chiesa
è valorizzata con sontuose Basiliche e tutto il clero, i Vescovi sono
parificati alle più alte cariche dello Stato. Nel 325 c'è il primo e
importate (è lo stesso Costantino che lo presiede) concilio di Nicea
dove si contesta l'eresia di Ario, che viene subito mandato in esilio.
In questo periodo nasce il monachesimo che assume uno stile di vita
cristiana, nel silenzio e nella povertà. Nel 330 è stata fondata la
nuova Roma: Costantinopoli. Nel V secolo ci sono le invasioni barbariche
da parte dei Goti di Alarico e viene deposto l'ultimo imperatore. I
popoli barbari si sono installati nei territori dell'impero e sono i
Vandali, i Visigoti,i Granchi e più tardi i Longobardi. La Chiesa è
infatti non è solo un importante elemento costruttivo ma la componente
fondamentale nella nuova realtà storica. La Chiesa vede il crollo dell'Impero,
un duro colpo per la sua sussistenza. Così cerca con gradualità l'apertura
ai barbari provvedendo ed evangelizzando e inserendoli socialmente.
Nel 476 con l'ultimo imperatore romano Romolo Augusto, l'impero ha un'unica
sede a Costantinopoli e, da qui viene amministrato tutto l'impero, in
tal modoì è la Chiesa a governare perché solidamente impiantata. Il
Vescovo viene eletto sia dal clero che dalla cittadinanza ed è sempre
una persona stimata e prestigiosa. Dal IV secolo abbiamo una serie di
decreti che affidano al Vescovo funzioni amministrative, giudiziarie
e di controllo sui magistrati. La Chiesa si pone come erede dell'impero
con tanti oneri assunti che prima venivano usurpati. Vescovi e abati
assumono responsabilità politiche. Il primo dei regni barbarici è il
popolo dei Franchi con re Clodoveo (Merovingi- Carolingi). Il Papato
e la famiglia dei carolingi con Pipino incoronato dal papa Stefano II,
con Carlo Magno prende una svolta importante.
Nel 756 dopo aver sconfitto i Longobardi e aver sottratto il controllo
di Bisanzio che spettava per diritto a Pipino, Carlo Magno lo dona al
Papa che già da tempo lo gestisce di fatto. Il successore di Pietro
diventa "Signore temporale": tale resterà per undici secoli, tale continua
ancora oggi sia pure in maniera più che simbolica. Carlo Magno figlio
di Pipino viene unto re nella notte di Natale dell'Ottocento e assume
il titolo imperiale, dopo aver superato le difficoltà diplomatiche,
con i titolati dell'u nico impero romano di Bisanzio Carlo Magno provvede
all'amministrazione ecclesiastica e territoriale della Chiesa e alla
formazione del clero e della liturgia romana e presiede il concilio
a Francoforte nel 787.
Viene introdotto il Credo a riguardo dello Spirito Santo che procede
dal Padre al Figlio. Tale aggiunta costituirà un punto fortissimo di
contrasto e di polemiche fino al XX secolo tra -Chiesa d'Oriente e Chiesa
d'Occidente.
Con Ludovico il Pio (813-833) iniziano i contrasti e l'impero si frantuma
nel IX secolo e l'ultimo imperatore Carlo il Grasso viene deposto. L'evoluzione
in senso feudale della struttura politica e sociale del Medioevo accresce
in senso negativo i legami della Chiesa con il mondo. Non è possibile
mantenere un monastero e il suo abate liberi da interessi ed estranei
alla vita religiosa. In modo particolare vengono così a trovarsi la
Chiesa del IX e X secolo.
Si hanno in questo periodo numerosissimi Papi con un regno di tre o
quattro anni a testa, spesso concluso con la deportazione o l'eliminazione
fisica del Pontefice ad opera della fazione politica. E' quello che,
per la sua durezza, è chiamato il "secolo di ferro" della Chiesa e in
particolare quella romana. Qui comincia la decadenza storica della Chiesa
lungo il primo millennio. La riforma comincia dalla periferia. Riforma
dei monasteri fin dal IX secolo e fino lungo a tutto l' XI secolo, con
iniziative caratterizzate spontanee e da successiva aggregazione di
gruppi di monasteri. Cluny in Borgogna nel 918, Guglielmo dona il terreno
in cui sorge l'Abbazia della Chiesa di Roma così si rende autonomo da
ogni interferenza locale, tranne che l'autorità del Papa. Così a Cluny
si aggregano tanti altri monasteri in Europa secondo la regola di San
Benedetto. La riforma di Cluny è in primo luogo una riforma a carattere
strutturale, giuridico con un rinnovamento morale, spirituale della
vita monastica Riforma cistercense (1098) scelgono luoghi isolati incolti
(paludi da bonificare, roccioni da livellare), tornando alla sobrietà
alla tunica bianca non tinta... tutto ridotto alle linee essenziali.
Poi dopo due secoli una nuova espressione della vita religiosa quella
degli Ordini Mendicanti, il clero appare bisognoso di rinnovamento.
La "sinomia" (indica l'indebito utilizzo a scopo di lucro
dei poteri spirituali da parte dei ministri della Chiesa), i "nicolaiti"
li troviamo nel libro dell'Apocalisse dove indicano l'immoralità
dei comportamenti sessuali del clero (convivenza con donne, rapporti
omosessuali). Uno dei grandi riformatori fu Pier Damiani (1007-1072)
monaco e cardinale. Gli sforzi sono iniziative di singoli e isolati,
il papato non è in grado di avviare una riforma su larga scala.
Si fa avanti l'impero degli Ottoni e si fa consacrare a Roma da papa
Giovanni XII.
Tratto dal libro di Saverio Xeres La chiesa corpo inquieto
Ancora Editrice, 2003 Milano.
...Continua con il secondo Millenio ad agosto 2005,
di Caterina Pallaoro