nu. 16 anno secondo¬ 1 luglio 2005 mensile online gratuito | ||
Abcveneto, mensile online su Treviso, il Veneto e cosa fanno i veneti dentro e fuori d'Italia |
TREVISO: I PRIGIONIERI DEL NORDEST DI FRANCESCO JORIDalla collana dei Miti del Nord Est, Edoardo Pittalis, Direttore della Collana, ha presentato nella Sala Verde di Palazzo Rinaldi a Treviso i due ultimi volumi Prigionieri del Nord Est di Francesco Jori e Noi e loro di Sergio Frigo, 2005 di Canova Edizioni. Francesco Jori è professore di Comunicazione Politica all'Università di Padova e redattore capo del Il Gazzettino il nostro più grande e antico quotidiano. Nel Suo libro racconta in maniera storica e scientifica, con tutti i dati le percentuali della caotica e pericolosa situazione stradale nel Veneto e in tutto il Nord Est. Nel secondo capitolo del suo libro cè il titolo:In coda appena usciti dal nostro garage Nel territorio nordestino risultano immatricolai cinque milioni di automezzi, tra macchine e camion con netta prevalenza del Veneto, il quale sfiora i tre milioni e mezzo. Dividendo questo numero per la lunghezza complessiva delle strade, viene fuori una cifra da capogiro: 328 veicoli per chilometro. Se un bel giorno, anzi un pessimo giorno, tutti i loro proprietari decidessero di mettersi in strada contemporaneamente, non uscirebbero dal garage. E c'è di peggio stiamo parlando solo degli automezzi intestati ai residenti, ai quali bisogna aggiungere l'autentico Mississipi di veicoli di ogni giorno in strada: caduta la cortina di ferro, crollati i muri, allargata la casa comune europea, il Nordest si trova ad essere un punto strategico di transito di un traffico sempre più pervasivo, dove aumentano in dismisura i mezzi pesanti. Quello cioè a maggior rischio delle tre temibili idella strada: intasamento, inquinamento, incidenti. E' una spirale senza fine. Malgrado le strade siano sempre più sature, le statistiche indicano un costante aumento del mezzi che le affollano, il Nord Est è nel centro del mirino come sottolinea anche l'edizione del 2003 dell'annuale rapporto della Unioncamere : In questo scenario che ogni anno peggiora, il Veneto infatti rappresenta la regione italiana che, per la sua collocazione geografica e per il modello economico ne risente maggiormente.... .....Il Nordest italiano sta diventando sempre più una gigantesca camera a gas che imprigiona i propri inquilini, siano essi stanziali o di transito: il territorio è un punto di intersezione tra l'asse del Nord-Sud che collega Verona e il Brennero, all'Europa continentale, quello Ovest-Est che taglia la pianura raccordando Barcellona con Kiev e solcando la vecchia Mitteleuropa. Ciliegina avvelenata sulla torta, il fatto che lo stesso Nordest rappresenti una delle aree europee con maggiore e più variegata offerta turistica, dal mare ai monti, dalle città d'Arte alle bellezze naturali; il che determina ulteriori devastanti carichi stagionali sulla rete stradale e autostradale; come ben sa chiunque tenti ad esempio in una domenica d'estate di raggiungere una spiaggia per una salutare boccata d'aria, scambiandola con quintali infernali boccate di scarichi d'auto.... ....Vengono i nodi di una colpevole inerzia che si trascina da decenni e, che non ha voluto o saputo prendere in considerazione l'evidenza dei numeri. Non c'è bisogno di risalire chissà quanto indietro nel tempo per rendersene conto: già nel 1997, solo nel Veneto il traffico totale era di 247 milioni di tonnellate di merci, il 20% dell'intero traffico nazionale. Una crescita inarrestabile, tra le più impetuose di un' Europa dove il problema sta diventando drammatico tra il 1990 e il 2003, Il trasporto merci su gomma ha raggiunto il 76% della copertura dei movimenti continentali, ed in Italia si è arrivati addirittura all88 per cento...... Un libro da leggere e meditare per tutti i cittadini veneti e non. Per chi è responsabile, mettersi subito al lavoro per cercare di risolvere il gravissimo problema che sta distruggendo questa bellissima Regione dopo tanti e tanti sacrifici che i veneti hanno fatto per farla risorgere e non essere terra sempre povera di emigrazione.Dalla collana dei Miti del Nord Est
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