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FINANZA: I GIOVANI, LA FINANZA E LA PREVIDENZALa scuola e la finanza, la gioventù d'oggi
nell'osservazione di un importante uomo di Finanza
In questo ultimo periodo, un evento del tutto particolare mi ha ricondotto
al confronto con una situazione che apparentemente non si configura
quale un problema, ma se analizzata con attenzione, evidenzia una serie
di macro dissonanze superficialmente non visibili. La finanza, ad esempio, viene affrontata con un approccio prettamente superficiale e distaccato; come la più avulsa delle informazioni. Tenuta a debito distacco perché troppo impegnativa da affrontare, da comprendere e da digerire. Vista come una cosa che impegna e non consente ampi spazi di manovrabilità delle dinamiche consuete; una sorta di gabbia, corredata di troppe regole e vincoli che impediscono l’usuale modo di interagire. Un pensiero profondamente radicato nelle giovani generazioni che non sembrano comprendere, purtroppo, che il mondo globale è permeato di Finanza e Politica; che abitualmente si intrecciano con il nostro vivere quotidiano e non è possibile in qualche modo eluderle, quindi sarebbe assai intelligente comprenderle. La bolla speculativa del 2000, ed il pesante ingresso dei media e delle piattaforme internet, hanno reso globale la conoscenza della finanza. Questo ha reso comprensibile ed evidente a tutti il peso che tale scienza ha nella nostra realtà. Tutto parla di finanza. Quando ci rechiamo alla pompa del carburante per erogare combustibile alla nostra autovettura, parliamo di finanza; perché il prezzo del prodotto finito e correlato agli andamenti della produzione del carburante, alle quotazioni del greggio al singolo barile nei mercati finanziari che ne determinano il costo e quest’ultimi influiscono sulla produzione ed estrazione della materia prima. Così ugualmente quando ci rechiamo ad un ipermercato o al negozio sotto casa e osserviamo i costi dei singoli prodotti, stiamo parlando di finanza. Quei prezzi sono il frutto di molteplici passaggi tra le varie parti economiche del tessuto sociale, che hanno contribuito ad incrementare il fatturato delle vari aziende e ne hanno determinato il costo finale. Le nostre scelte condizionano la finanza; non per nulla, uno dei maggiori indici macro-economici è costituito dall’indicatore dei consumi. Incrementare i consumi genera flussi di cassa nelle aziende, crea maggiore domanda di un determinato prodotto, una maggiore richieste attiva il volano della produttività che ingenera nuovi guadagni e nuovi utili. Tutto parla di economia e finanza, ma noi molto spesso non ci accorgiamo di questo e pensiamo ad ogni singola operazione, come un tassello scollegato dalla grande macchina della produzione e non ci accorgiamo di quanto siamo miopi di fronte ad una interpretazione così riduttiva della realtà. E la giovane popolazione come vive la problematica della finanza ?
E la previdenza come la vivono ? Vivono un retaggio errato. Trasmesso dai loro padri e dal pensare comune.
Vivono l’idea che “fino ad oggi, lo Stato Sociale ha provveduto ai fabbisogni
delle generazioni più anziane e deficitarie e così dovrà essere per
gli anni a venire; e non è comprensibile come una vicenda così consolidata
debba mutare”. Vivono nella più completa semi-incoscienza che una programmazione
di sviluppo previdenziale, fatta in anni lontani, con caratteristiche
diverse, possa mutare nel tempo; e laddove si auspicava l’intervento
delle nuove generazione a favore di quelle più anziane, nel patto sociale
di mutuo soccorso, sono mancate quelle prerogative che hanno permesso
di pianificare tali teoremi. L’incidenza dell’incremento della speranza
di vita media, assieme alla notevole diminuzione della natalità infantile,
hanno invertito il rapporto di tendenza tra le nascite e i decessi;
riducendoli entrambi, prospettando così, una sempre maggiore popolazione
anziana ed una minore popolazione giovanile. Invertendo la capacità
di produrre reddito per il sostentamento della terza età. Allora fu istituito il patto sociale di solidarietà, dove le nuove generazioni soccorrevano quelle passate, ma a condizione di un cambio generazionale. Ma ora quelle condizioni non sono più auspicabili, le generazioni precedenti si presentano in numero maggiore di quelle future e quest’ultime non sono in grado di produrre un reddito sufficiente per il mantenimento delle altre. Purtroppo, però, di questa visione di insieme i giovani non ne hanno la percezione. Troppo impegnati nel vivere la loro presunta individualità all’interno del gruppo; troppo attenti a conformarsi a quell’anticonformismo imposto dagli stereotipi che si ergono a paragoni e modelli; troppo orientati a modelli che non vogliono essere conformati ma che fanno bandiera di un conformismo non dichiarato ma pavesato nella diversità. Il nostro futuro impegno è spiegare che anche noi abbiamo tentato di vivere questi ideali, che anche noi abbiamo provato a modificare il basso tenore della quotidianità, che forse qualche segno lo abbiamo impresso ed abbiamo modificato qualcosa in questa staticità; ma ci siamo accorti che non è possibile estraniare la finanza, la politica e la previdenza, dalla nostra vita, perché sono tappe che l’accompagnano. Bisogna saper accettare con serenità anche questi passaggi, avere presente che sono percorsi obbligati che bisogna intraprendere e non è certamente ignorandoli che risolveremo il problema. Il problema va riconosciuto dalle sue prime considerazioni, va compreso e non nascosto, ne va predisposta la soluzione, perché la soluzione di un problema viene sempre da lontano e non è mai una cosa che giunge immediata; la soluzione di un problema è figlia della ponderazione.
(*) Le esposizioni riportate in questo documento hanno finalità meramente informative e non costituiscono una offerta o sollecitazione all'offerta per l'acquisto o la vendita di alcun strumento finanziario. Il documento non intende costituire la base, in tutto o in parte, di alcuna decisione di investimento, ovvero fornire valutazioni o raccomandazioni di alcun tipo, con riferimento a qualsivoglia opportunità di investimento. Ogni proiezione economica e finanziaria ed ogni stima di prezzo contenuta all'interno, ha finalità unicamente illustrativa. Ogni valutazione dovrebbe basata sulla percezione che l'investitore ha dei rischi finanziari, economici, legali, fiscali e qualunque altro rischio che sia associato alla transazione. |
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