TREVISO: SUONI E RACCONTI ARMENI CON IL MUSICISTA GAZARYAN E ANTONIA ARSLAN

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a cura di Abcveneto

Uno spettacolo multimediale, per la prima volta in Italia, il 27 maggio a Cà dei Carraresi I versi del grande poeta armeno Varujan, la struggente narrazione de La masseria delle Allodole di Antonia Arslan e la musica evocativa della tradizione liturgica armena, arrangiata e composta da Sarkis Gazaryan, si incontreranno venerdì 27 maggio, alle 20.30, a Cà dei Carraresi, in uno spettacolo multimediale unico, promosso dall'Advar.

La tragedia di un popolo e la tormentata nostalgia per una terra e una felicità perdute, stileranno dai suoni, ma anche dalle parole recitate e dalle immagini proiettate su uno schermo. Protagonista sarà il lavoro "Avedis 301" di Gazaryan, il cui debutto risale al 2002, nientemeno che al prestigioso Musikverein di Vienna. Scritto per orchestra e duduk (antico strumento a fiato, simbolo della tradizione musicale armena), con l'appuntamento a Cà dei Carraresi, "Avedis 301" arriva per la prima volta in Italia, anche se solo attraverso la riproduzione dei brani registrati. Ma sarà lo stesso Gazaryan a presentare e introdurre le musiche del suo cd, un'opera straordinaria anche grazie al contributo musicale di colui che è considerato il più grande musicista di duduk, Djivan Gasparyan ("Non ho mai suonato brani liturgici per nessun'altro. - ha dichiarato - Questo è il mio personale tributo a Sarkis"). "Le melodie poetiche e i solenni misteri della liturgia armena mi hanno accompagnato e affascinato per tutta la mia infanzia - spiega Gazaryan - sono stati le fondamenta di un viaggio tutto personale, la spinta al desiderio di dare alle armonie 'a-capella' una nuova voce".

All'arte musicale si accosterà l'arte letteraria, con un'ospite d'eccezione, Antonia Arslan, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università di Padova e autrice del romanzo La Masseria delle Allodole, finalista al premio Campiello 2004: sarà proprio lei a dar voce alle poesie di Varujan - nato nel 1884 e assassinato durante il genocidio del 1915 - e ad alcune pagine del suo libro, emozionante racconto della propria vicenda familiare, dalle colline dell'Anatolia, alla Siria, fino all'Italia, la salvezza. Melodie e parole quindi per tenere viva la memoria e la cultura di un popolo, vittima del primo genocidio del XX secolo, ma di cui si parla ancora poco. L'ingresso allo spettacolo è libero.
Le offerte raccolte saranno devolute all'associazione di volontariato Advar onlus, per la sua attività di assistenza domiciliare ai malati terminali e per l'hospice, "Casa dei Gelsi", a Treviso.

a cura di Abcveneto