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CITTA' DI MOGLIANO VENETO: SYLVIA PLATH E LE MUSE DEL VINCHETO


martedì 15 marzo ore 20.30 Cinema Teatro Busan, via Don Bosco, 41 a Mogliano Veneto (Treviso) Incontro Viaggio nel “male oscuro” delle donne Lettura del romanzo di Sylvia Plath 'La campana di vetro' e a seguire spettacolo teatrale 'Le Muse del Vincheto', Libera interpretazione di testi di Michael Cunningham, Alda Merini, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini e Sylvia Plath, ingresso libero

a cura di Abcveneto

Nella precedente edizione abbiamo dato ascolto all’esclusione del carcere. Quest’anno entriamo nell’universo nascosto del disagio mentale. I disturbi depressivi sono oggi sempre più frequenti e diffusi; essi sono fonte di disagio e sofferenza per chi ne è afflitto e per le loro famiglie. Molteplici interrogativi si pongono agli uni e agli altri, dubbi che spesso non trovano una formulazione e non vengono manifestati apertamente.
L’incontro e confronto con alcuni esperti organizzato da Marzo Donna si propone di poter contribuire a muovere alcuni passi nel mondo misterioso del “male oscuro”, per aiutare a riconoscerlo e ad affrontarlo.
Giuseppe Pullia presenta la sua indagine nell’ambito del disagio mentale attraverso la lettura di alcuni estratti del romanzo di Sylvia Plath, La campana di vetro. L’autrice, morta suicida nel 1963 a soli trentuno anni, è assurta a simbolo delle rivendicazioni femministe del Novecento ed è stata una delle voci più potenti e limpide della letteratura del secolo scorso. Tormentata nel corso di tutta la sua esistenza, Sylvia Plath si troverà ad affrontare cure psichiatriche, ricoveri in manicomio ed elettroshock, passaggi questi che non faranno altro che rimandare il tragico epilogo della sua vita.
Sempre all’interno di questo appuntamento Gabriella Bressaglia, responsabile Servizio Sociale Dipartimento Salute, terrà una dissertazione relativamente al tema “Donne globalizzazione - conflitti e disagi sociali”.

Seguirà Le muse del Vincheto regia di Simone Derai
con Daniele Baggio, Giulia Carturan, Laura Feltrin, Veronica Galia, Giorgia Golfetto, Federica Lazzaro, Maura Modenato, Antonella Robusto, Enrico Cazzaro, Maria Grazia Tonon ,Valentina Vettor, Valentina Zuin.

Le Muse del Vincheto è una presa di coscienza di noi stessi, delle nostre caratteristiche fisiche e psichiche, del nostro bagaglio personale di esperienze e storie, diventati strumenti per imparare a conoscerci e a sentirci l’un l’altro, attraverso sguardi, movimenti e…limiti. Limiti, difficoltà, imbarazzi emersi quasi naturalmente in noi e che ognuno di noi, con le sue forze, ha cercato di affrontare, accettare, abbandonando l’inutile pretesa di nasconderli, mascherandosi dietro l’ostentata perfezione che troppo spesso ci viene richiesta. Questo ci ha costretto a prendere posizione contro l’indifferenza, contro la negazione ostinata della sofferenza, della debolezza lecitamente nascosta in ognuno di noi… Perché, se si guarda un po’ più a fondo, si scopre che anche un pianto può trasformarsi in poesia, e anche nel dolore – soprattutto nel dolore – si rileva l’enorme dignità di chi cerca di comprendere e vivere i suoi giorni. Ciò che rimane? La consapevolezza di un atteggiamento fondamentale da coltivare: l’ascolto. Ascoltare noi stessi, sentire oltre il dolore la presenza e la potenza della vita ci aiuterà a sentire la potenza e la presenza delle persone che ci respirano accanto.
Non servono i grandi spazi, i deserti o le foreste per non ritrovarsi più. Può succedere di perdere l’orientamento anche tra la propria camera da letto e la sala da pranzo. Può succedere che non si riconoscano più muri, oggetti e volti familiari. Un’intricata serie di codici e regole ci chiede un continuo e faticoso adeguamento alla norma. A volte i confini tra la sfera sociale e quella più intimamente psicologica si infrangono e si fondono rendendo le cadute più complesse e ardue da superare. Chi può stabilire con netta precisione dove stia quella linea di demarcazione, quella soglia oltre la quale si fatica a rialzarsi? Noi non abbiamo risposte. Nemmeno chi l’ha superata, come la poetessa Sylvia Plath, ha saputo individuarla con assoluta certezza. Quel limite è lì per tutti noi come la riva di un fiume, il Sile, lo Zero o l’Ouse di Southease con le sue acque profonde.
Ascoltare noi stessi e chi ci circonda è senz’altro un buon inizio per una ricerca. Mani e spalle offerte come solidi muri maestri possono forse interrompere le cadute, arginare la corrente, e proteggere i delicati giardini di salici della nostra mente.

Simone Derai

Simone Derai inizia anni fa, in collaborazione con Mirko Artuso, Giovanna Cipriani e Paola Dallan, un viaggio attorno alla follia. Particolarmente attenti all’analisi di questo tema essi analizzano diverse tipologie di follia, da quella eccentrica e fatta di esseri moderatamente e felicemente ritardati ad un’altra, fin troppo reale, di persone non felici nella propria condizione, intrappolate saldamente nei loro incubi e prigionieri del tormento prodotto dalla loro stessa mente. Derai ha successivamente portato avanti una ricerca strettamente legata al mondo dei bambini e degli adolescenti, lavorando con gruppi di persone diversamente abili e portando i temi della follia e della normalità nelle scuole.

AnimaZero è un’associazione culturale recentemente costituita come naturale proseguimento dei laboratori di indagine teatrale attorno al male di vivere al femminile realizzati in collaborazione con il Centro di salute Mentale dell’ULSS 9 di Treviso.

Tutte le iniziative sono ad ingresso libero

Per informazioni: Segreteria Pari Opportunità Mogliano Veneto - via Terraglio, 3
Tel. 041.5930820
fax 041.5930896
e-mail: pari.opportunita@comune.mogliano-veneto.tv.it

Settore Attività Culturali Mogliano Veneto - via Terraglio, 3
Tel. 041.5930802 -041.5930812
fax 041.5930899
e-mail: cultura@comune.mogliano-veneto.tv.it

sito internet: www.comune.mogliano-veneto.tv.it

a cura di Abcveneto

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