Simona Cernicchi: Incontro con Eugenio Barba
10.10.2005 - Teatro Comunale di
Gubbio - Incontro aperto al pubblico con Eugenio Barba
- Odin Teatret
di Simona Cernicchi
Eugenio
Barba: capelli bianchi come il latte, la pelle bruciata
dal sole, i piedi nudi in un paio di sandali comodi e
tanto da raccontare. È a Gubbio in occasione della
conclusione della prima fase del progetto "Verso
una compagnia teatrale atipica", iniziativa promossa
dalle ASL 1 e 2, dalla Regione Umbria, dai Comuni di Perugia
e Gubbio, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio
di Perugia e con la collaborazione del Teatro Stabile
dell'Umbria e del Centro Universitario Teatrale di Perugia.
Piano di lavoro preparato per offrire una formazione artistico
- teatrale agli utenti dei dipartimenti di salute mentale
della provincia di Perugia. Un nuovo modo per scambiare
energie, risorse, per proteggere la diversità,
per creare legami, per raggiungere quella "perfezione"
che, secondo Eugenio Barba, altro non è che "la
capacità di superare gli abituali risultati"
e quindi migliorarsi continuamente.
L'Odin Teatret nacque negli anni '60 per desiderio di
alcuni giovani - tra cui Barba - che erano stati rifiutati
dalla Scuola Statale di Teatro di Oslo, in quegli anni
unica "palestra" per formarsi come attori. Si
unirono perché una gran "fame di indipendenza,
di autodidattica" li agitava. Da Oslo il gruppo si
trasferisce, nel 1966, ad Hostelbro in Danimarca e da
qui si irradia un'attività quarantennale di preparazione
dell'attore, di esibizioni in loco e all'estero, di programmazione
di seminari e conferenze, di pubblicazione di riviste,
libri, di promozione di attività di cultura teatrale
tra cui l'ISTA (International School of Theatre Anthropology).
Cultura da intendersi come fusione di tre momenti fondamentali:
"Conoscenze di base trasmesse, condivise con le altre
persone per inventare dei valori o meglio - come dice
Barba - dei pregiudizi nei quali credere".
Così
continua il direttore dell'Odin: "Noi siamo un'unità
di corpo e mente e possiamo con degli esercizi imparare
a pensare con il corpo". L'esercizio è azione
e reazione ed è alla base dell'attività
dell'Odin. Gli attori imparano, ad esempio, da una parte
a dare uno spintone senza fare del male, dall'altra a
difendersi dallo spintone senza paura di essere colpiti.
Così il teatro insegna ad AGIRE e REAGIRE con tutte
le facoltà possedute dall'uomo: fisiche, psichiche,
intellettuali e istintivo - sensoriali. L'attore nello
svolgere nel modo più consono alla sua unicità
l'esercizio, di per sé identico per ogni componete
del gruppo, esprime la propria individualità, sino
a rendersi profondamente consapevole di sé, della
propria fisicità e personalità. In seguito,
sarà lo spettacolo il vero e proprio banco di prova,
davanti agli occhi e al respiro degli spettatori l'attore
misurerà se stesso ed i risultati raggiunti. Alla
fine della rappresentazione poi, "comincia il teatro".
Lo spettacolo diventa memoria e lo spettatore guarda con
occhi diversi, nuovi ciò che lo circonda.
di Simona Cernicchi