Venezia: Mario Tursi?
Presentazione del catalogo stampato
in occasione della mostra "Fotografi di scena del
cinema italiano di Mario Tursi", avvenuta al Lido
di Venezia
a cura di Abcveneto
Mario
Tursi è considerato il maggior fotografo di scena
ancora - seppur saltuariamente- in attività. Ha
collaborato con Visconti, Pasolini, Petri, Rosi; Lattuada,
Cavani, Scola, Benigni, Tornatore, Troisi, Scorsese, Bunuel,
Polanski. Una carriera la sua, avviatasi negli anni Sessanta
con alle spalle una lunga esperienza di fotoreporter,
iniziata negli anni della guerra e approdata alla prestigiosa
agenzia "Vedo" nel decennio successivo. Cosa
fa il fotografo di Scena? Ebbene, egli fotografa quello
che succede sul set. Di lui non c'è traccia nel
film. Il suo lavoro si vede nelle fotobuste e nei pressbook
degli uffici stampa, sui quotidiani e sui rotocalchi,
sulle riviste, nei libri, negli archivi della memoria.
E' insomma colui che tiene una specie di diario visivo
del film, è l'occhio congelato della pellicola.
In genere un fotografo di scena è una specie di
cane sciolto, c'è, ma non si vede, fotografa e
fotografa.
Mario Tursi viene da una famiglia di fotografi, suo padre
era foto-incisore e lavorava anche per gli Alinari, tra
l'altro. Pure sua madre era fotografa e ha diretto a Roma
diversi laboratori fotografici, quando ancora la pellicola
era regina e pane, odore degli acidi e dei macchinari
per stamparla, per svilupparla, per seppiarla e appenderla
magari a un filo della biancheria per asciugare il risultato.
Oggi tutto questo è scomparso. La fotografia non
è più un processo tecnico, è un risultato.
La fotografia digitale è immensamente più
pratica, ma non ha più la poesia e la fatica della
pellicola...per questo fotografi come Mario Tursi, meritano
di essere ricordati e celebrati e conosciuti da tutti.
a cura di Abcveneto