Treviso:" Il problema droga non è una notizia
da gossip "
Intervento del presidente vicario
della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro
a cura di Abcveneto
La droga è uno dei problemi attuali più
complessi della nostra società, fra i meno compresi
e conosciuti, spesso oggetto di strumentalizzazioni, di
dibattiti feroci, di categorizzazioni e di stereotipizzazioni.
Le ultime vicende, vedi la brutta storia di Lapo Elkann,
hanno creato scalpore, suscitando sentimenti contrastanti.
Si è riaccesa l'attenzione nei confronti di una
piaga sociale che investe trasversalmente la società.
Una cosa è certa: l'uso delle droghe è vecchio
quanto il tentativo di alleviare il dolore e tenere lontani
i problemi.
Ho parlato di strumentalizzazioni perché sono convinto
non si possano affrontare in modo leggero argomenti tanto
delicati, ma soprattutto ritengo grave proporre certe
tematiche dando loro un taglio "da notizia di gossip",
come ultimamente ho riscontrato negli organi d'informazione.
Non voglio esprimere un giudizio morale, non mi compete,
e nemmeno entrare nel merito del dibattito relativo alla
liberalizzazione di alcune sostanze stupefacenti. Tante
sono le opinioni più o meno condivisibili: c'è
chi le vorrebbe reprimere pesantemente, chi è convinto
che tutte le droghe abbiano effetti devastanti, chi invece
le vorrebbe tutte legalizzate.
Queste posizioni, a mio parere, pongono in secondo piano
il singolo individuo con il suo bagaglio di problemi,
di sofferenza, di violenza e confusione; vittima innanzitutto
di sé stesso e della droga.
Il problema droga è sicuramente un problema sociale
se lo guardiamo da un punto di vista quantitativo, dal
momento che è diffuso e colpisce in maniera indiscriminata
i diversi strati della popolazione, ma è soprattutto,
un problema della persona, un problema del singolo individuo,
un problema di sofferenza umana.
Perché, benché i pericoli e i rischi delle
droghe siano ovvi e sempre meglio documentati, la gente
continua a farne uso? Non mi sento di generalizzare, ma
credo che dietro all'uso di sostanze stupefacenti si nasconda
quasi sempre una fragilità, una debolezza. I motivi
che spingono all'assunzione di queste sostanze sono molteplici:
l'incapacità di far fronte ad un malessere ed a
una insoddisfazione personale, il disagio interiore dovuto
all'incapacità di gestire una situazione difficile
o un problema, ma anche la ricerca spasmodica dello "sballo"
a tutti costi. Una realtà questa, che coinvolge,
soprattutto ragazzi giovani, che cominciano a far uso
di droghe "leggere"come gli spinelli, spesso
preludio all'assunzione di droghe "pesanti".
Trascinatovi dal dolore e dalla disperazione dell'ambiente,
il consumatore continua ad assumere droghe, illudendosi
di un benessere apparente, di un sollievo, arrendendosi
così ad esse diventandone dipendente, spesso fino
all'assuefazione.
I casi eclatanti, i nomi noti fanno "rumore"e
notizia, ma non dobbiamo dimenticare che l'uso di sostanze
stupefacenti, colpisce anche persone comuni, non solo,
tanti troppi ragazzi si avvicinano già in giovane
età al mondo della droga. Il facile accesso alle
sostanze stupefacenti è dovuto anche al loro costo
accessibile, alcune tipologie di droga infatti sono reperibile
a prezzi contenuti, condizione questa che la rende ancor
più "appetibile". Un pericolo serio,
un male diffilcile da debellare. Le famiglie e la società
tutta hanno una grossa responsabilità: quella di
promuovere e sostenere la "cultura della vita".
Credo infine che le pene per gli spacciatori vadano inasprite,
il business che governa il mondo della droga deve essere
fermato.
Non possiamo abbassare la guardia, ma soprattutto non
dimentichiamoci di questo problema quando si abbasseranno
i riflettori.
scritto da Leonardo Muraro
Presidente vicario della Provincia di Treviso
a cura di Abcveneto