Venezia: Belarus a SM
Mostra 51. Esposizione Internazionale
d'Arte La Biennale di Venezia Padiglione della Repubblica
di Belarus fino al 6 novembre 2005
a cura di Abcveneto
Izrail Basov, Leonid Khobotov, Valery Shkaruba, Igor
Tishin, Vladimir Tsesler - Sergey Voichenko, Ruslan Vashkevich,
Sergey Voichenko, Andrei Zadorine, Natalya Zaloznaya Commissario-Curatore
Enzo Fornaro Commissario aggiunto Adriano Berengo Curatrori
Natalija Sharangovich, Larissa Michnevich fino al 6 novembre
Per la prima volta la Bielorussia partecipa alla Biennale
di Venezia e viene rappresentata da nove artisti, diversi
per metodologia d'esecuzione, tematiche e tendenze, a
documentare lo sviluppo dell'arte contemporanea nel paese.
Nel nucleo di artisti presenti alla 51° Biennale di Venezia
figura anche il nome di Izrail Basov, artista deceduto
nel 1994, che possiamo considerare il precursore del nuovo
orientamento culturale ed artistico della sua nazione.
La lenta e progressiva apertura della Bielorussia ha
dato modo a questi artisti di creare una nuova e particolarissima
espressività. Questo è il caso di Valerij Shkarubo, che
si impone per il suo iperrealismo che sconfina nell'astrattismo
con i suoi paesaggi. Ruslan Vashkevich crea la sue opere
dalla tradizione, con ironia e usando tecniche diverse
che vanno dalla pittura all'installazione. Vladimir Tsesler
& Sergey Voichenko sono due artisti che trasformano le
immagini in segni plastici, comunicativi; le loro rappresentazioni
di oggetti post-moderni ed ironici interpretano l'arte
classica con un asettico radicalismo usando la tradizionale
tecnica ad olio su tela assieme alla fotografia digitale
e con l'utilizzo di processi computerizzati. Leonid Khobotov,
dipinge sulla tela mondi fantastici con un vivo e pregnante
senso del colore e la sua poetica pare affondare le radici
in lontane ascendenze chagalliane. Natalya Zaloznaya,
si impone per il suo straordinario lirismo, lieve ed ironico
che sa infondere nelle sue opere un'impalpabile e raffinata
levità.
Di Igor Tishin ci piace sottolineare l'eclettismo e le
variabili delle tecniche usate che passano dalla fotografia
al collage, dalla pittura, dai forti accenti coloristici,
agli interventi grafici e scritturali sulle superfici
delle sue opere. Andrei Zadorine nei suoi dipinti immerge
i soggetti in un'aura è in una luce singolari ed in alcuni
di essi ci pare di ravvisare rimandi alla poetica balthusiana
e alle luci della pittura fiamminga del XVII secolo. Verranno
inoltre presentate due opere realizzate appositamente
per la Biennale dagli artisti Vladimir Tsesler e Ruslan
Vashkevich, i quali grazie al supporto e al contributo
della Berengo Fine Arts hanno potuto realizzare nelle
officine di Murano queste due sculture in vetro.
a cura di Abcveneto