CAMPONOGARA: "RIVA MENACAO"
Corrado Badin presenta il suo
libro Riva Menacao - I ragazzi di via Dauli
(Edizioni Helvetia euro 11,00) venerdì 2 Settembre
alle ore 20.40 presso il
Parco Parolini (dietro alle scuole elementari) a Camponogara.
a cura di Abcveneto
EDIZIONI HELVETIA Via Pozzuoli 9/a 30038 SPINEA (VE)
- Tel/Fax 041.5411444 www.edizionihelvetia.it
La
serata, organizzata in collaborazione con l'Università
Popolare di Camponogara, il Comune di Camponogara e le
Edizioni Helvetia, sarà introdotta da Valentina
Segato con letture di Maria Consuelo Castro. In caso di
maltempo l'appuntamento avrà luogo presso la Sala
Consiliare del Municipio di Camponogara. Seguirà
un ricco buffet.
"Era un giorno d'estate del '44. Ero intento a giocherellare
lungo lo stradone polveroso del cimitero quando un aereo
da caccia puntò in picchiata verso di me. Sconvolto,
presi a fuggire veloce riparandomi dietro la cabina di
trasformazione della corrente elettrica, giusto in tempo
per evitare la raffica di mitragliatrice, le cui pallottole,
di grosse dimensioni, andarono a colpire la parete della
cabina e la facciata della casa di Oddo Pizzinin, di fronte
alla nostra abitazione. Un nugolo di gente si formò
presto in strada a guardare il muro scalfito, a osservare
le pallottole e commentare l'accaduto."
"Riva Menacao - i ragazzi di via Dauli" è
l'autobiografia di Corrado Badin,
autore alla sua prima pubblicazione, che ha voluto con
questo libro lasciare
una testimonianza su quell'epoca che ha segnato il passaggio
tra due modi di
concepire il mondo, il lavoro e la vita: il periodo compreso
tra la caduta del
Fascismo, il secondo Dopoguerra, e il boom economico degli
anni Sessanta. Egli descrive infatti, con gli occhi del
bambino di allora, la Riviera del Brenta,
quella società divisa tra l'artigianato ed il lavoro
della terra, dove ancora
le merci venivano trasportate con barconi trainati da
cavalli lungo gli
argini, nella direttrice tra Padova e Venezia, e i facchini
di Dolo si
accalcavano al Menacao per farne il trasbordo su carretti
e bancali. Una
cittadina tranquilla, dai ritmi sempre uguali, che non
è passata indenne agli
scempi della Seconda Guerra Mondiale. Badin ha ricordi
vividi di quei giorni,
era fra quelli che cercava un riparo e una via di fuga
durante il
bombardamento alleato su Dolo, e in un'altra occasione
un caccia si avventò su
di lui mancandolo, mitragliando una cabina di trasformazione
e una casa
adiacente. L'ansia era palpabile ovunque, Badin la percepiva
nella
trepidazione che regnava in casa in attesa della liberazione
del padre, dopo
le rappresaglie naziste alla caccia di partigiani, anche
se fuori, tra i
negozi e le officine di via Dauli, si cercava di mantenere
una parvenza di
normalità attraverso il reciproco aiuto in caso
di necessità. I giochi
semplici dei ragazzi del Campo dei Gai e del Campo dee
Gate continuavano comesempre: il campanon, il calcio e
le guerre con le spade in legno. Anni più
tardi, quando gli strascichi della guerra coinciarono
a diradarsi
fortunatamente arrivarono le domeniche passate al cinema
o nelle balere, a
cercare di far sbocciare i primi amori. Un'adolescenza
che per molti si
concluse con l' ingresso nelle industrie tra Mira e Porto
Marghera, proprio
quando il Veneto degli anni Sessanta compiva cambiamenti
radicali nella
propria struttura, per proiettarsi in quello che sarebbe
diventato il miracolo
Nord-Est. Corrado Badin lasciò la propria terra
per vent'anni per lavorare
come tecnico specializzato, prima presso la Crodo in Piemonte
e poi nel
petrolchimico di Porto Torres.
Il pregio della testimonianza di "Riva Menacao"
è quella di dare una lettura
veritiera e spontanea di quegli anni, senza voler tentare
un'analisi allargata
e quindi razionalizzata a posteriori. Vi sono i ricordi
delle classi
elementari alla "De Amicis" seguite dal Maestro
Antonio Armellin, della
piccola bottega da calzolaio del padre Mario Badin, della
banda musicale
paesana in cui quest'ultimo suonava il clarinetto e che
rallegrava le feste
popolari. un po' tutta la Dolo di allora
Il testo è corredato di fotografie familiari dell'autore
e riproduzioni di
cartoline d'epoca con vedute dei punti caratteristici
di Dolo: lo squero, i
mulini, il macello, la Piazza del Grano. e le facciate
delle splendide ville
che si specchiano sul Naviglio.
a cura di Abcveneto