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Treviso: Livia Turco a Palazzo Bomben


Giovedì 22 settembre alle ore 21, presso l'Auditorium della Fondazione Benetton Iniziative Culturali, un incontro con l'on. Livia Turco, ex ministro della solidarietà sociale che nel maggio del 2005 ha pubblicato per la Mondadori un libro inchiesta sui temi dell'immigrazione dal titolo: I nuovi italiani scritto in collaborazione con Paola Tavella.

a cura di Abcveneto

I nuovi Italiani L'immigrazione, i pregiudizi, la convivenza in collaborazione con Mondadori Palazzo Bomben ancora una volta si apre all'attualità con un tema particolarmente sentito e controverso nel nordest, quello dell'immigrazione e integrazione. Ad alimentare il dibattito, ospiti della serata: Gian Antonio Stella, giornalista e scrittore, Pier Luigi Bersani, responsabile della commissione del progetto per i Ds, Ettore Riello, imprenditore e la coordinatrice Cristina Castagnoli, funzionaria europea presso la Commissione Libertà, Giustizia e Affari Interni del Parlamento Europeo con una delega specifica sul problema immigrazione ed asilo. Il volume di Livia Turco è appassionato ed appassionante, il rigore documentario con cui riferisce i lavori del suo ministero durante il governo Prodi rivelano l'impegno e la lotta per i diritti degli immigrati, al fine di smentire luoghi comuni e paure e sopratutto per trovare una legislazione al fenomeno che non poteva più affidarsi alle "sanatorie". Racconta come sia nata la prima legge italiana sull'immigrazione, (poi modificata dal governo Berlusconi) e quanto sia stato difficile farla approvare, dà conto dei suoi successi, dei dubbi e anche dei rimorsi. Livia Turco porta avanti una battaglia impopolare e incomprensibile anche ai suoi stessi genitori che non la approvano, le cui ragioni -forse le stesse di tutti noi- si riferiscono ad un immigrato virtuale per nulla corrispondente alla realtà: l'usurpatore dei nostri lavori, il delinquente, il mussulmano, l'ignorante, il marocchino, generalmente di sesso maschile, mentre le statistiche rivelano che la maggior parte degli immigrati sono donne, che le comunità presenti in Italia sono più di cento, che gli immigrati hanno un titolo di studio, che per lo più sono cattolici e cristiani e che naturalmente giungono con il grande desiderio di trovare un lavoro rispettabile.

Il testo accoglie anche un viaggio nell'Italia che cambia e accoglie i nuovi venuti, una lunga inchiesta e riflessione sulle scuole che devono inventare ogni giorno uno spazio interculturale e un'esplorazione nel mondo del lavoro. Scopriamo quei famosi lavori che gli italiani non vogliono più fare e che molte produzioni tra cui quelle di vino, olio, parmigiano, bandiere del made in Italy, sono sostenute dal lavoro indispensabile degli stranieri. Senza di "loro" inoltre, non saremmo in grado di accudire i nostri anziani, crescere i nostri bambini, mandare avanti le nostre case. Il testo offre infine una proposta concreta per realizzare una democrazia compiuta che renda possibile non solo la convivenza nella diversità ma anche l'emancipazione degli immigrati da ospiti a cittadini a tutti gli effetti. " Diventare nuovi cittadini e nuovi italiani significa anche scegliere di farsi coinvolgere nei riti, nei miti e nei sentimenti del paese ospitante. Non per dimenticare se stessi, ma per arricchirsi e costruire insieme - italiani e nuovi italiani - una nuova tappa di sviluppo e di crescita umana della nostra nazione".

a cura di Abcveneto

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