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Treviso: La scuola italiana non vuole lezione dall'Islam


Intervento del presidente vicario della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro.

a cura di Abcveneto

La programmazione scolastica italiana, non può essere messa in discussione. Le richieste avanzate dalle comunità islamiche, di poter studiare la lingua araba e insegnare i precetti religiosi islamici nelle scuole pubbliche, mi hanno stupito.
Se, ogni minoranza presente nel nostro paese, chiedesse la possibilità di poter studiare la propria lingua e la religione nelle scuole, credo non basterebbero le ore scolastiche a disposizione! Si tratta evidentemete di una richiesta insensata.
C'è forse, ancora una volta, il tentativo di svilire la nostra cultura e le nostre origini? Una cosa è certa non vogliamo rinunciare a quell'identità, a quelle tradizioni che contraddistinguono la nostra società. Sono convito sia fondamentale essere aperti ad accogliere civiltà e culture diverse, purché però si mantengano ben saldi i fondamenti che stanno alla base della nostra cultura.
La civiltà italiana ha grandi meriti, non ultimo quello di aver saputo accogliere e solidarizzare con i popoli che hanno scelto di vivere nel nostro Paese.
Tante sono le iniziative realizzate per integrare i cittadini stranieri, anche la mia amministrazione ha promosso diversi progetti: lo sportello informativo per gli stranieri; l'istituituzione di corsi di formazione professionale che hanno riscosso grande interesse da parte degli extracomunitari; la creazione di un fondo di garanzia e rotazione per gli affitti; la realizzazione della guida "Vivere in Italia" in 8 lingue e l'apertura di un ambulatorio di riferimento regionale per la profilassi iniziale per i figli degli immigrati.
Si chiede rispetto per la cultura islamica ma ci si dimentica di rispettare le regole della cultura del paese ospitante.
Voglio ricordare che nei paesi islamici l'intergrazione, ma soprattutto l'apertura mentale e culturale nei confronti di altre civilità, sono rari se non assenti. Non mi risulta che nelle scuole islamiche si insegni lingua italiana o si studi la religione cattolica.
Coloro che scelgono di vivere nel nostro paese e decidono di far frequentare ai propri figli la scuola italiana devono accettare le regole e l'ordinamento scolastico previsto. Abbiamo il dovere di salvaguardare la nostra cultura, se non la si condivide allora vi è un'unica soluzione: cambiare paese.
Siamo un popolo ospitale che però non vuole essere calpestato.


Leonardo Muraro
Presidente vicario della Provincia di Treviso

a cura di Abcveneto

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