Padova: Vendemmia tra modernità e tradizione
vendemmia 2005...come sarà?
a cura di Abcveneto
"La provincia di Padova ha visto nel corso degli
ultimi anni riconoscere con la Denominazione d'Origine
Controllata tutti i terreni ad alta vocazione viticola,
coniugando le potenzialità di un'enologia che ha
radici profonde nella tradizione e nei vitigni autoctoni
con quelle che derivano da vini ottenuti anche da vitigni
internazionali con un competitivo rapporto prezzo - qualità".
Lo sottolinea il vicepresidente della Giunta regionale
del Veneto Luca Zaia, commentando i dati sulle previsioni
della vendemmia per l'anno corrente relativi al padovano
- "Complessivamente si prevede una produzione di
757.750 quintali di uve, delle quali 227.325 quintali
bianche e 530.425 rosse. Di queste, circa il 12 per cento
sono destinate alla produzione di vini a Denominazione
d'Origine Controllata e oltre l'80 per cento a vini a
Indicazione Geografica Tipica. L'intero territorio padovano
a vocazione specifica è interessato da DOC, la
più antica e "storica" delle quali è
quella dei Colli Euganei, seguita nel tempo dalla "Bagnoli"
e, più di recente, da "Merlara", "Corti
Benedettine del Padovano" e "Riviera del Brenta"
(queste ultime comprendono anche territori di altre province)".
"In questo contesto - fa presente Zaia - l'enologia
padovana ha saputo coniugare i vitigni autoctoni e tipici
(Pinella, Moscato, Fior d'Arancio, Serprino, Garganega,
Friularo, ma anche Raboso e Refosco dal peduncolo Rosso)
con quelli che più di recente hanno trovato nel
territorio padovano un ottimo areale, all'interno di una
piramide di qualità che è in grado di soddisfare
i consumatori più esigenti e smaliziati, ma anche
di proporre vini da vitigni internazionali con un competitivo
rapporto prezzo - qualità".
"Il padovano, come in generale tutto il Veneto -
aggiunge il vicepresidente della Giunta veneta - esalta
la valenza del vino come bevanda tipica e dalla storia
che si perde con quella delle genti che per prime hanno
abitato questo territorio. E' insomma un prodotto "identitario"
e non "elitario", che va diffuso, soprattutto
nei confronti dei giovani, anche incentivando un consumo
intelligente di vino rispetto ad altre bevande alcoliche
che non sono parte della nostra tradizione". "Per
questo - dice il vicepresidente della Giunta regionale
- va incentivato l'abbinamento tra vino, pizza, ristorazione
minore e fast food".
"Quanto alla auspicabile riorganizzazione produttiva,
con il sostegno ad aggregazioni e a progetti imprenditoriali
che esaltino il legame tra prodotto e territorio - conclude
Zaia - intendiamo sostenere specifici progetti imprenditoriali
con il prossimo Piano di Sviluppo Rurale 2007 - 2013".
a cura di Abcveneto