S.Pietro di Feletto: ferragosto dai Verdurin
Il quindici di agosto 2005, festa
dell'Assunta a Santa Maria di Feletto al Clan Verdurin,
di Lia e Flaminio De Martin Come al solito, fin dal 1961,
Lia e Flaminio De Martin festeggiano con gli amici il
Ferragosto.
di Virginia Men
Quest'anno
è stato fatto n presenza di pochi invitati. Lia ha detto
che:"se comincio ad invitare un po' di gente mi trovo
anche con 120 persone...come è successo anni fa...Sgarbi
veniva con tutta la sua corte...i principi romani della
cultura arrivavano con tutti gli amici, senza contare
gli imprenditori veneti, trevigiani e veneziani ...ecc...
Tra gli ospiti che ci hanno deliziato con le loro interpretazioni
c'erano: il noto poeta Toni Toniatto, professore veneziano
di Storia dell'Arte all'Università di Urbino. E' stato
presentato dal professor Lorenzo Morao, presidente del
Clan, con il commento del professor Massimo Donà, filosofo
dell'università San Raffaele di Milano. Il musicista Valerio
Curtolo che ci ha deliziati con le musiche Bach e Mozart,
eseguite in modo magistrale al pianoforte.
C'erano inoltre illustri ospiti: il Maestro Gianni Ambrogio
e Luisa Cogo, Vittoria Magno, famosa giornalista del Veneto,
il professor Gian Luigi Zanette con la moglie Matilde,
Maurizio Zaggia poeta, vignettista e grafico, Sivestro
Lodi pittore e grafico, D'Antoni Valerio che farà tra
poco una mostra con una sua nuova ricerca, Ottavio Curtolo
pianista ecc...
E'
stato un piacevole convivio nello splendido panorama delle
colline trevigiane. Gli antipasti erano preparati sotto
la pergola in giardino, dove spaziava lo sguardo, tra
le colline i vigneti e i folti boschi, tra grandi sculture
degli artisti esposte tutte intorno... già tutto questo
poteva bastare all'anima e allo spirito degli ospiti...ma
sopra il lungo tavolo c'erano tante cose deliziose per
il palato. Ognuno di noi ha approfittato per assaggiare
il prosciutto, i salami, i formaggi, tutti prodotti di
Marca della generosa terra veneta, con il pregevole vino
della casa dei De Martin, che da più di quarant'anni accolgono
gli ospiti con affettuosa cordialità. Nel giardino dopo
il temporale mattutino, gli ospiti erano tutti intenti
a parlare, a raccontare, felici di ritrovarsi e stare
insieme. L'aria era fresca e profumata di abeti, di muschio,
di fiori e ci faceva sentire tutti leggeri e felici. Una
volta dentro al salone per il pranzo, sono stati presentati
i personaggi festeggiati in questo importante appuntamento
estivo. Dopo il pranzo delizioso, che Lia ha preparato
per l'occasione e prima del dolce e del caffè, il professor
Toniatto ha letto le sue poesie accompagnate dalla tromba
e chitarra del professor Massimo Donà tra gli scrosci
di applausi degli intervenuti.
Santa Maria di Feletto è un luogo molto speciale, sia
per la posizione geografica con la cornice delle dolci
colline trevigiane, sia per la casa piena di calore e
molto vissuta che i coniugi De Martin hanno saputo costruire
anno dopo anno.
Da loro son passati tantissime persone dell'arte e della
cultura nazionale non solo italiana...purtroppo anche
tante persone che ora non ci sono più, ma che hanno lasciato
le loro orme qui anche a casa De Martin! Massimo Donà
ha parlato sull'opera poetica di Toni Toniatto:
"Da un'invalicabile soglia" "La poesia eleva ogni singolarità
tramite una peculiare connessione con la rimanente totalità...l'individuo
vive nella totalità e quest'ultima nell'individuo. Attraverso
la poesia nascono la simpatia e la coattività supreme,
la comunione più intima tra finito e infinito" eppure
"non si avrà mai un termine alla connessione del monteplice,
una condizione di inattività per l'io pensante, perciò
l'uomo deve esistere in interno disposto secondo la bellezza,
e persistere".
Un poesia di Toni
"Quanti volti cari mi si affacciano alla mente, fisionomie
amate non solo per vincoli parentali o per legami e affinità
di sensi e di pesieri. D'improvviso da lontanaze intransitabili
mi invitano all'attesa, presto incontrerò quei volti sarò
con loro rifusa indentità d'amore finalmente indenne da
incerte memorie e da tardi rimpianti, intanto li porto
negli occhi li vedo benigni per i miei tradimenti, ma
non scorderò le loro vite nella mia, rinate a un dono
inestimabile propizia quel sogno la passione che lascio
alla mia stirpe. Fate spazio a chi arriverà in ritardo
voi,voi, voi, soltanto dimorate nell'ardore del cuore,
ora, straziato, aperto a ritrovare, domani, la stessa
speranza".
Tratta dal volume "Da un'invalicabile soglia" Toni Toniatto,
2005 Venezia
di Virginia Men