A tutto Tavor
Vittorio, da poco pensionato.
A cura di Luccia Danesin
Sabato pomeriggio di fine luglio, di ritorno a casa dopo
un pranzetto gustato in una ruspante trattoria sui colli
Euganei a base di "bigoli al ragù" e
pollo (appunto ruspante) ai ferri; leggermente ma benevolmente
appesantita dal cibo - giusta gratificazione godereccia
di una settimana lavorativa e di dieta attenta alle calorie,
(come i vari tuttologi non smettono di consigliarti) -
eccomi appunto a chiudere il cerchio di quel kilo con
un breve riposino che solo nel fine settimana ci si può
permettere.
Ma
ecco: stesa, e assestata sul lettone, pronta
ad un caldo Morfeo tutto estivo, romboante, trapanante
e sferragliato quel rumore. Mi dico spalancando gli occhi
al buio: "E' il da poco pensionato!". Annoiato
dalla tv, alle tre del pomeriggio avrà pensato,
guardando quella siepe un poco incolta (due metri per
un metro non di più) del giardino condominiale
accanto al mio: "Questa adesso me la faccio!".
Con la moglie in terrazzino che gridando lo guidava:"Vittorio,
un poco a destra - sopra, là, no a sinistra, Vittorio,
un po' più su." Col motorino della sega a
tutto gas, spento e acceso, smanettando ancora, ancora,
poi di più -. Quasi due ore son passate per livellar
due metri di foglie verde intenso smeraldino. Un bel lavoro
veramente! - gliel'ho detto - quando infine alzando la
persiana mi sono affacciata alla finestra sconsolata.
Sabato prossimo, ma no, forse anche domani visto che è
domenica e siamo in casa rilassati, raserà con
il rosso e super-schioppiettante tagliaerba anche il giardino
che: "Si vede - è cresciuta già un
bel po' l'erbetta dalla scorsa settima".
Nove le famiglie in condominio: circa 25 in totale le
persone, tutte mute, tutte grate a Vittorio "il da
poco pensionato" che, poveretto, almeno lui si dà
da fare e "non ci occorre il giardiniere".
A cura di Luccia Danesin
a cura di Abcveneto