Treviso: "E si scoprì che l'economia non
morde!"
Riprendendo
il filo di quanto scritto un paio di mesi fa, vorrei proporre
ai lettori del nostro giornale una testo molto interessante.
Si tratta di un libello di economia, accessibile ed esplicativo,
che tende a far luce su temi talvolta oscurati dai media.
Si tratta di
Misteri dell'euro, misfatti della finanza
(Rubbettino Editore, € 10,00 pp. 124,
www.rubbettino.it),
a firma dell'insigne economista Nino Galloni.
a cura di
Alberto Leoncini
Questi, parte da domande oltremodo inquietanti quali:
è vero che il valore delle attività finanziarie
internazionali è pari a 60 volte il valore di tutta
la produzione mondiale? Le banche prestano denaro proprio
o creano una nuova moneta? La contestazione dell'euro,
ha basi economiche valide?
Le risposte che propone Galloni non sono affatto comode
e concilianti, inquanto presuppongono una radicale riforma
degli ordinamenti e quindi delle dinamiche plutocratiche,
di una società.
La tesi di fondo è quella di una crescita economica
che rispetti l'ambiente e le persone, ridistribuisca le
risorse (viene dimostrato che il reddito di cittadinanza
non è solo un'utopica visione, bensì una
realissima possibilità), facendo leva sul controllo
dei mezzi di scambio, nella fattispecie la moneta. Quest'ultima
ha perso qualsiasi caratteristica di "metro"
di misura della ricchezza, diventando invece creatura
autonoma asservita a potenti lobby economiche che la governano
alle spalle dei cittadini e delle imprese tradizionali,
arricchendosi in un modo che non crea né sviluppo
né occupazione, ma sono accumulo e rendite. Insomma,
un nuovo "golem", che siamo noi a non governare
più.
La stesura si presenta molto piana e volutamente comprensibile
(sono comunque da possedere alcuni prerequisiti di ordine
tecnico per una piena comprensione del testo), proprio
per permettere a tutti di sapere cosa si cela realmente
dietro a parole come "debito pubblico", "leva
valutaria", "dazi doganali", "costo
del denaro" e "residui passivi".
articolo prosegue sotto
Galloni parla della moneta e dell'economia. Non ci mostra
astrusi grafici alla "Paperon de'Paperoni", che
per chi non sia un addetto ai lavori, sono l'emblema di
un mondo che detiene regole autonome e praticamente slegate
dalla legislazione dei comuni mortali.
L'economia di stampo popolare teorizzata da Galloni, non
è che l'invenzione dell'acqua calda, nel senso che
da sempre le classi subalterne si sono organizzate in mutui
soccorso e cooperative d'acquisto. Egli propone, insomma
di porre a sistema una visione economica innovativa che
demolisce impietosamente i luoghi comuni che i media ci
propinano come assiomatici.
Quanto Galloni esplica, dunque, va considerato come un modo
per ridurre la forbice sempre più aperta tra i due
estremi della proprietà delle risorse, e quindi ridare
nuovo slancio alla formazione di una classe media attiva
e vivace, ma specialmente al di fuori dal rischio di povertà.
Effettivamente l'economia e la moneta sono creazioni prettamente
umane, quindi la loro regolamentazione ed uso, sta solo
all'uomo.
Le alternative alla globalizzazione ci sono eccome; il problema
è che alle lobby di cui sopra, un'economia selvaggia
fatta di pescecani che lottano contro pescecani, è
molto più conveniente. Dell'ambiente, della fame
nel mondo e delle pensioni sulle quali "bisogna tirare
la cinghia", ai grandi banchieri e finanzieri non importa
poi molto.
Questo libro può trovare concordi o discordi, però
la lettura e l'approfondimento su queste tematiche sono
prerogative irrinunciabili per ogni cittadino che voglia
dirsi informato e competente, in quest'ottica, Galloni ci
da una grossa mano davvero.
Debbo dire che è difficile trovare un appellativo
più appropriato per la collana dove questo libro
è pubblicato: "problemi aperti". Se c'è
un'utopia che inseguo quando scrivo su queste pagine, è
quella di dare il mio infinitesimale contributo ad un'informazione
migliore, a far conoscere alle persone quello che non viene
detto "in prima serata", e di guardare il mondo
con occhi più coscienti, ecco perché mi auguro
che qualcuno, dopo aver letto questa mia presentazione,
si procuri questo libro e lo legga.
a cura di
Alberto Leoncini