nu. 25 anno terzo¬ 1 aprile 2006 mensile online gratuito
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rubrica

Treviso: "E si scoprì che l'economia non morde!"


Riprendendo il filo di quanto scritto un paio di mesi fa, vorrei proporre ai lettori del nostro giornale una testo molto interessante. Si tratta di un libello di economia, accessibile ed esplicativo, che tende a far luce su temi talvolta oscurati dai media. Si tratta di Misteri dell'euro, misfatti della finanza (Rubbettino Editore, € 10,00 pp. 124, www.rubbettino.it), a firma dell'insigne economista Nino Galloni.

a cura di Alberto Leoncini

Questi, parte da domande oltremodo inquietanti quali: è vero che il valore delle attività finanziarie internazionali è pari a 60 volte il valore di tutta la produzione mondiale? Le banche prestano denaro proprio o creano una nuova moneta? La contestazione dell'euro, ha basi economiche valide?
Le risposte che propone Galloni non sono affatto comode e concilianti, inquanto presuppongono una radicale riforma degli ordinamenti e quindi delle dinamiche plutocratiche, di una società.
La tesi di fondo è quella di una crescita economica che rispetti l'ambiente e le persone, ridistribuisca le risorse (viene dimostrato che il reddito di cittadinanza non è solo un'utopica visione, bensì una realissima possibilità), facendo leva sul controllo dei mezzi di scambio, nella fattispecie la moneta. Quest'ultima ha perso qualsiasi caratteristica di "metro" di misura della ricchezza, diventando invece creatura autonoma asservita a potenti lobby economiche che la governano alle spalle dei cittadini e delle imprese tradizionali, arricchendosi in un modo che non crea né sviluppo né occupazione, ma sono accumulo e rendite. Insomma, un nuovo "golem", che siamo noi a non governare più.
La stesura si presenta molto piana e volutamente comprensibile (sono comunque da possedere alcuni prerequisiti di ordine tecnico per una piena comprensione del testo), proprio per permettere a tutti di sapere cosa si cela realmente dietro a parole come "debito pubblico", "leva valutaria", "dazi doganali", "costo del denaro" e "residui passivi".
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Galloni parla della moneta e dell'economia. Non ci mostra astrusi grafici alla "Paperon de'Paperoni", che per chi non sia un addetto ai lavori, sono l'emblema di un mondo che detiene regole autonome e praticamente slegate dalla legislazione dei comuni mortali.
L'economia di stampo popolare teorizzata da Galloni, non è che l'invenzione dell'acqua calda, nel senso che da sempre le classi subalterne si sono organizzate in mutui soccorso e cooperative d'acquisto. Egli propone, insomma di porre a sistema una visione economica innovativa che demolisce impietosamente i luoghi comuni che i media ci propinano come assiomatici.
Quanto Galloni esplica, dunque, va considerato come un modo per ridurre la forbice sempre più aperta tra i due estremi della proprietà delle risorse, e quindi ridare nuovo slancio alla formazione di una classe media attiva e vivace, ma specialmente al di fuori dal rischio di povertà.
Effettivamente l'economia e la moneta sono creazioni prettamente umane, quindi la loro regolamentazione ed uso, sta solo all'uomo.
Le alternative alla globalizzazione ci sono eccome; il problema è che alle lobby di cui sopra, un'economia selvaggia fatta di pescecani che lottano contro pescecani, è molto più conveniente. Dell'ambiente, della fame nel mondo e delle pensioni sulle quali "bisogna tirare la cinghia", ai grandi banchieri e finanzieri non importa poi molto.
Questo libro può trovare concordi o discordi, però la lettura e l'approfondimento su queste tematiche sono prerogative irrinunciabili per ogni cittadino che voglia dirsi informato e competente, in quest'ottica, Galloni ci da una grossa mano davvero.
Debbo dire che è difficile trovare un appellativo più appropriato per la collana dove questo libro è pubblicato: "problemi aperti". Se c'è un'utopia che inseguo quando scrivo su queste pagine, è quella di dare il mio infinitesimale contributo ad un'informazione migliore, a far conoscere alle persone quello che non viene detto "in prima serata", e di guardare il mondo con occhi più coscienti, ecco perché mi auguro che qualcuno, dopo aver letto questa mia presentazione, si procuri questo libro e lo legga.

a cura di Alberto Leoncini

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