Mogliano Veneto: serata in omaggio a Toni Benetton
Mercoledì 5 aprile, alle
ore 20.45 presso la Sala Convegni del Centro Sociale,
un'iniziativa dedicata alla memoria di Toni Benetton nel
decennale della sua scomparsa, in omaggio alla sua figura
di uomo, artista e scultore
a cura di Abcveneto
Per ricordare Toni Benetton a dieci anni dalla sua scomparsa
- in concomitanza con la mostra Toni Benetton. Dialoghi
con gli animali, aperta al Brolo fino al 16 aprile
- l'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di
Mogliano Veneto, il 5 aprile dedica una serata in omaggio
al grande artista del ferro.
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Un incontro al quale parteciperanno intellettuali e critici
d'arte per delineare un'immagine a 360 gradi della figura
di Toni Benetton, così ricca di molteplici interrelazioni
con i più diversi ambiti del mondo dell'arte.
Gli interventi, arricchiti anche da testimonianze dirette
di rapporti di amicizia per dare una raffigurazione a
tutto tondo della dimensione umana del maestro, si alterneranno
a proiezioni di video e immagini del percorso artistico
che rese celebre l'artista a livello internazionale.
"Per celebrare la ricorrenza del decennale della
scomparsa di Toni Benetton, scultore che ha diffuso e
reso illustre il nome di Mogliano Veneto all'estero -
sottolinea l'Assessore alle Politiche Culturali, Leda
Luise -, abbiamo scelto di mettere in rilievo dimensioni
note e meno note dell'artista. Così come nella
mostra al Brolo sono esposte opere meno conosciute, tra
cui alcune mai viste dal grande pubblico, allo stesso
modo - aggiunge Leda Luise - ci proponiamo con l'incontro
del 5 aprile di ripercorrere la memoria degli originali
tratti di profonda umanità e dell'eclettica dote
artistica del maestro".
Toni Benetton (1910-1996), già in vita considerato
uno dei più importanti scultori italiani, scelse
come materiale per eccellenza il ferro. In breve tempo,
fu capace di scoprirne tutti i segreti e dimostrò
nel corso di una lunghissima attività creativa
una inesauribile fantasia nel piegare, forgiare e modellare
questo metallo. È un mestiere che apprende da piccolo
frequentando la bottega dello zio fabbro. Già a
diciassette anni ha una piccola officina ricavata in un
angolo del giardino di casa. Fondamentale fu l'incontro
con Arturo Martini, suo maestro all'Accademia di Belle
Arti di Venezia dove si diploma nel 1942. Dal 1946, abbandona
l'insegnamento e decide di dedicarsi esclusivamente alla
lavorazione del ferro. Una lunga carriera costellata di
riconoscimenti ufficiali e di premi sia in Italia sia
all'estero, culminata con la consacrazione definitiva
alla XLII Biennale d'Arte di Venezia del 1986.
a cura di Abcveneto