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Treviso: Chi ha paura di Sarajevo?


FONDAZIONE BENETTON INZIATIVE CULTURALI presenta il dramma vissuto dalla città e dai suoi abitanti, i 4 anni di assedio, la fine del conflitto, la parziale ricostruzione fino all'isolamento di oggi.

a cura di Abcveneto

Omero Antonutti legge Predrag Matvejevic


Martedì 11 aprile, alle ore 17.30, a Palazzo Bomben a Treviso in via Cornarotta, un incontro promosso dall'Istituto "Riccati-Luzzatti" in collaborazione con l'associazione culturale Metamorphosis e il Patrocinio dell'Ambasciata d'Italia a Sarajevo per discutere i temi della convivenza e della libertà di espressione a partire dall'esempio della guerra dell'ex Jugoslavia anche sullo spunto della recente edizione di "Sarajevo" (Editrice Le Balze 2005), guida storico-artistica della città.
Una tavola rotonda per discutere insieme il dramma vissuto dalla città e dai suoi abitanti, i 4 anni di assedio, la fine del conflitto, la parziale ricostruzione fino all'isolamento di oggi. Una terra dalle mille contraddizioni che fatica a trovare una propria strada verso una nuova convivenza tra culture, tratto dominante del suo passato. Partecipano: Mario Boccia, curatore del racconto fotografico della guida; Gianluca Paciucci, responsabile culturale dell'Ambasciata d'Italia a Sarajevo e coautore di "Sarajevo" insieme a Paolo Barcucci che ne è l'editore; Nihad Cengic, architetto di Sarajevo, testimone diretto della guerra; moderatore, Renzo Guolo, docente di sociologia e sociologia delle religioni all'Università di Padova ed editorialista di Repubblica.
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La domanda provocatoria che apre la manifestazione "Chi ha paura di Sarajevo?", presuppone un nostro disagio nei confronti di quel crocevia di razze e religioni definito la "Gerusalemme d'Europa", mentre la realtà è il disinteresse generale per le sorti della città e dell' intera Balkania. Un interesse l'ha manifestato invece l'ITC 'Riccati-Luzzatti', da 6 anni impegnato in un percorso di riflessione sul tema della memoria che ha focalizzato la propria attenzione sulla distruzione della Biblioteca Nazionale di Sarajevo (avvenuta tra il 25 e il 26 agosto 1992), simbolo del tentativo di annientamento dell'identità culturale di un popolo. La scuola -promuovendo la sottoscrizione per l'acquisizione dell'opera "Lettere da Sarajevo", realizzata dallo scultore Romano Abate per una donazione - con i fondi raccolti ha assegnato quest'anno una borsa di studio ad una giovane ricercatrice bosniaca per la ricostituzione degli archivi della Biblioteca distrutta. (Nel pomeriggio, in apertura, il cortometraggio Dieci Minuti di Ahmed Imamovic, 2002 )
Alle ore 21 Omero Antonutti sarà impegnato nella lettura di alcuni brani di Predrag Matvejevic, scelti dall'autore stesso; introduce Renzo Mulato, Presidente Associazione Metamorphosis.


L'iniziativa sarà preceduta al mattino da un incontro che si terrà presso l'Aula Magna dell'ITC "Riccati-Luzzatti" destinato agli studenti dell'istituto, del Liceo Scientifico "Da Vinci" e del Liceo Artistico di Treviso. L'incontro, cui parteciperà anche lo scultore Romano Abate, verrà aperto dal film "Ecce Homo" di Vesna Ljubic, girato e montato in condizioni proibitive e nato, nelle parole della regista, per "scoprire e registrare ciò che è immortale dentro la mortalità del mondo".

a cura di Abcveneto

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