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Padova: dai cavalieri un nuovo spirito del donare


Lettera di ringraziamento a nome dell'Associazione Internazionale dei Cavalieri della Cristianità e della Pace scritta da Francesco Maria Mariano, duca d'Otranto

a cura di Abcveneto

Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Internazionale dei Cavalieri della Cristianità e della Pace si è riunito in questi giorni nella sua sede padovana per deliberare su alcune importanti elargizioni.

Importanti in quanto esse rappresentano una nuova tendenza del modo di intendere e dare il dono. Infatti, tutti gli oggetti che i Cavalieri della Cristianità e della Pace offrono, non sono comperati ma acquisiti dall'Associazione direttamente dai loro proprietari.

Insomma, i Cavalieri preferiscono non raccogliere danaro, ma individuare le cose di cui i loro beneficiari necessitano e richiederle in dono ai loro possessori. Il danaro viene raccolto soltanto quando situazioni di particolare emergenza, soprattutto sanitaria, impongono di dotare molto urgentemente gli assistiti di materiali particolari e di difficile reperimento (in genere farmaci e apparecchiature sanitarie).

Questa modalità del donare, in cui il danaro non fa né da protagonista e neppure da comparsa, poggia su di un forte impianto simbolico: chi di noi penserebbe mai di porre in mano dei soldi all'amico o al fratello che non sa come sfamarsi? Piuttosto lo inviterebbe alla propria mensa.

La figura del Cavaliere è nata molti secoli fa ed è un complesso di sentimenti, di costumi e di tradizioni. I Cavalieri della Cristianità e della Pace si sono costituiti in associazione nel 1948 a Roma. Ritengo molto significativo che proprio un sodalizio tanto consolidato, che si riconosce in virtù ancor più remote, abbracci questo nuovo spirito del donare. Nuovo ma in realtà assai antico, che ci riporta all'agostiniana affermazione "Splendor generis splendore virtutis nobilitatur"("Lo splendore della stirpe è ancor più nobilitato dallo splendore della virtù").
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A nome dell'Associazione desidero quindi ringraziare quegli enti militari e quei privati che hanno consegnato ai nostri Cavalieri le seguenti cose da loro possedute: 15 tende-ospedale da campo destinate alla missione di don Giuseppe Miele nella Repubblica del Madagascar; 170 coperte destinate a Padre Marco Tasca, Provinciale dei Francescani Conventuali di Padova, che egli consegnerà alle persone indigenti con cui è in contatto in Romania; 20 coperte destinate alle suore Clarisse di clausura di Porto Viro, una realtà di povertà e preghiera tanto a noi vicina quanto sconosciuta; 30 coperte destinate all'Associazione Assemigra di Bologna affinché le consegni alla loro comunità di immigrati e 30 coperte alla parrocchia del Tempio della Pace di Padova. Il tutto in collaborazione con il preclaro Ordine dei Cavalieri di San Marco, cancellierato della Riviera del Brenta.

Francesco Maria Mariano

duca d'Otranto

a cura di Abcveneto

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