Due artisti: Giuseppe Spagnulo e Antonella Zazzera
Dal 2 dicembre all’ 8 gennaio 2007 nella Galleria d’arte G+G, Via Vanzolini, 3 - 61100 Pesaro. Orario: dal lunedì al sabato 16.30 - 19.30. Contatti: Tel +39 0721 371636 e-mail: gpiug@libero.it www.gpiug.it
a cura di Abcveneto
La Galleria d’arte G+G, con il patrocinio dell’Assessorato della cultura della provincia di Pesaro e Urbino e dell’Assessorato alla cultura del Comune di Pesaro, prosegue la sua attività espositiva con una mostra che vede la presenza di uno dei maggiori scultori italiani a livello internazionale, Giuseppe Spagnulo, affiancato dalla giovane artista Antonella Zazzera, vincitrice dell’ultima edizione del prestigioso “Premio Giovani - Scultura” dell’Accademia Nazionale di San Luca, a Roma.
Il lavoro di Spagnulo, che in mostra presenta alcune sculture di piccole dimensioni e carte, è caratterizzato dall’azione diretta sulla materia primaria, che egli affronta costringendola al suo volere; le lastre di ferro si piegano al suo volere sotto la fiamma ossidrica o sotto i colpi del maglio, assumendo così la forma che egli impone, come un dominatore. Più delicato è l’intervento sulla terracotta, che egli plasma come un antico vasaio, riuscendo ad ottenere effetti di grande potenza e vitalità.
Le carte diventano supporto per progetti di scultura, ma si appropriano della pittura attraverso il colore e la sensualità del segno, conquistando un propria orgogliosa indipendenza.
“Fuoco e Materia, quindi, solidità della terra ed imprevedibilità della fiamma che domina e plasma la terra. Sabbia vulcanica con cui Giuseppe Spagnulo segna e scrive le sue carte, o il ferro fuso e solidificato… Materiali investiti dalla passione e dalla violenza creatrice”.
Opere che contengono l’energia e il calore della materia pura, la stessa energia propria dei lavori di Antonella Zazzera, le cui sculture in filo di rame trovano la loro identità profonda nelle intense vibrazioni luminose che variano al variare dell’approccio dell’osservatore.
Zazzera, che presenta in mostra sculture e opere fotografiche, nell’opera plastica riesce a dare sostanza corporea alla luce, quella luce che nei lavori fotografici genera cromatismi e forme non percepibili ad occhio nudo… L’impalpabile diviene materia concreta e queste forme luminose “germinano da pareti e crescono dagli angoli, si appoggiano su pavimenti e assecondano gli spigoli, ogni suo elemento riesce mirabilmente ad abitare “il vuoto dello spazio”.
A cura di Abcveneto
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