A Tavola con Gioia: a che cosa serve la grappa? A condire
gli spaghetti al kiwi, ovvio!
Nella Provincia di Treviso vi
sono due macro aree dedicate alla produzione di grappa:
la zona del Piave nella quale prevalgono le uve rosse
che rendono la grappa più corposa e la zona collinare
tra Asolo, Conegliano e Valdobbiadene, a prevalenza di
uve bianche che consentono la produzione di grappe fruttate
e più morbide.
di Gioia
La
provincia di Treviso produce quasi il 50% di tutta la
grappa veneta ed è leader nel settore: nella Marca
Trevigiana ha sede la più antica distilleria di
grappa, che detiene anche la maggior quota di mercato
di bottiglie vendute, vi è la più alta concentrazione
di tecnici in distilleria che danno forte impulso all'innovazione
tecnologica.
Per definizione legale, la grappa è acquavite
ottenuta distillando delle vinacce fresche fermentate.
Si ricava dalle bucce degli acini d'uva, separate dal
mosto o dal vino al termine della fermentazione alcolica.
Le materie prime devono essere ottenute da uve prodotte
e vinificate in Italia, distillate, tramite alambichi
di vario genere, in impianti ubicati nel territorio nazionali
e rispondenti a precise caratteristiche dettate dalla
normativa vigente. Attualmente il termine Grappa
è riservato al distillato di vinaccia prodotto
in Italia; alle altre Nazioni resta lecito usare solamente
dizioni come Acquavite di vinaccia o Distillato
di vinaccia.
In particolare vengono designate, per legge, le Regioni
che sono vocate alla grappa: Veneto, Lombardia, Trentino
Alto Adige, Piemonte.
La sua origine si perde nei secoli medievali e addirittura
c'è chi tira in ballo legionari romani e antichi
egizi; a noi risulta 'nata' nelle regioni settentrionali
italiane, da cui le polemiche sui natali scambiate tra
Piemontesi, Veneti e Friulani. Per molto tempo venne usata
per fini medicamentosi e portata in tavola come liquore
solo nel XVI secolo, periodo in cui se ne attesta la produzione
e l'esportazione in Friuli.
La grappa diventa una bevanda nazionale dopo la Prima
Guerra Mondiale ed un prodotto industriale dopo gli anni
'60.
Il successo è dovuto al lungo lavoro di ricerca
tecnica in distilleria, ma anche alla comunicazione ed
al marketing, (il grande lavoro dei Nonnino precursori
di questa espansione è stato seguito a poco a poco
dai migliori distillatori) che hanno saputo raggiungere
un pubblico sempre più ampio e qualificato cambiando
l'immagine da un prodotto vecchio a distillato d'avanguardia.
Dalla tutela si occupa l'Istituto Grappa Veneta, che recentemente
ha promosso l'iniziativa turistica Vie Venete della
Grappa.
La classificazione delle Grappe:
Giovane: quando viene messa in bottiglia senza passaggio
in legno o processi di aromatizzazione.
Giovane aromatica: come la precedente ma ottenuta da
vitigni aromatici e semi aromatici.
Affinata: quando ha subito un periodo di maturazione
di sei mesi in legno o almeno un anno in contenitori impermeabili.
Affinata aromatica: come la precedente ma ottenuta con
vitigni aromatici o semi aromatici.
Invecchiata: quando almeno ha subito un periodo di maturazionedi
almeno un anno, di cui sei mesi in legno.
Invecchiata aromatica: come la precedente ma ottenuta
da vitigni aromatici o semi aromatici.
Aromatizzata: quando il profilo organolettico ha subito
dele mutazioni in seguito a processi di aromatizzazione.
Torbata: dal sapure affumicato e dal gusto
che si avvicina a quello del whisky... Pensavate così
di sapere tutto sulla grappa?
Un
utile indirizzo per approfondire il discorso è
http://www.istitutograppa.org/or4/or?uid=istitutograppa.client.index.
La ricetta del mese, riguarda appunto la grappa, ed è
quella degli Spaghetti al kiwi, frutto questo,
che si trova facilmente in questa stagione.
Per 4 persone:
300 g di spaghetti - un limone - 3 kiwi - un dl di panna
da cucina - 2 cucchiaini di grappa - sale
Sbucciate due kiwi e tagliate la polpa a dadini. Centrifugate
il terzo kiwi, in modo da ricavarne il succo. In un tegame
scaldate la panna, e unite poca buccia di limone grattugiata
e i dadini di kiwi. Mescolate delicatamente, aggiungete
la grappa e continuate a cuocere a fiamma dolcissima fino
a quando la salsa si è ben addensata.
A fine cottura, unite il succo del kiwi. Intanto, fate
lessare gli spaghetti in abbondante acqua salata come
d'abitudine, scolateli al dente e conditeli con la salsina.
A parte, servite formaggio grana grattugiato.
di Gioia