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Udine: le regioni di Aquileia e Spalato in epoca romana


Il 4 aprile prossimo avrà luogo, nel Castello di Udine, un incontro internazionale di studi sul tema "Le regioni di Aquileia e Spalato in epoca romana"

a cura di Abcveneto

Il Convegno è promosso dalla Fondazione Cassamarca di Treviso e organizzato da EFASCE e dai Civici Musei di Udine in collaborazione con il Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali dell'Università di Udine e la Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia.
L'iniziativa si svolge nell'ambito delle manifestazioni previste in tutta Italia in occasione dell'VIII Settimana della Cultura, organizzata dal Ministro per i Beni e le Attività culturali.
Al convegno - cui partecipano una quindicina di studiosi italiani e croati - saranno esposte alcune interessanti novità che emergono dall'analisi del patrimonio archeologico dei due importanti centri dell'alto e medio Adriatico e dei territori a loro afferenti.
L'incontro segue quello che si è svolto a Treviso il 16 ottobre 2004, che riguardava propriamente gli Illiri e l'Italia. Ora l'attenzione è focalizzata sui rapporti in epoca romana tra due centri, che furono molto importanti per la circolazione non solo delle merci, ma soprattutto delle persone e delle idee tra le due sponde dell'Adriatico, tra l'Italia e la penisola balcanica.
Idealmente, il percorso inizia da Narona, centro amministrativo della Dalmazia prima che lo divenisse Spalato, dove l'università di Macerata svolge da tempo importanti studi specialmente nel campo dell'epigrafia antica: ne riferirà il prof. Gianfranco Paci.
La costa dalmata ha offerto negli ultimi anni interessanti e notevoli nuove scoperte. Valga per tutte l'importante Augusteum di Narona, ove si celebrava il culto imperiale, come dimostrano le sue statue relativamente ben conservate che sono state di recente oggetto di una mostra in Inghilterra e ai Musei Vaticani. Il prof. Liverani, già responsabile della sezione archeologica dei Musei Vaticani e ora docente presso l'Università di Firenze, tratterà di un tema di grande interesse, ovvero la fine del culto imperiale a Narona, fatto che certo deve essere messo in relazione con il progredire della cristianizzazione nella Dalmazia.
Di varie attestazioni del culto imperiale nel periodo tardoantico in Croazia si occuperà anche il prof. Ante Rendic Miocevic, direttore del museo archeologico nazionale di Zagabria, quindi l'ampio patrimonio decorativo e scultore di Spalato e di Aquileia sarà analizzato dalla prof. Monika Verzar Bass e da Paolo Casari, dell'Università di Trieste.
Spalato è nota non solo per essere stata sede del palazzo imperiale di Diocleziano, oggetto negli ultimi anni di interessanti interventi e precisazioni, ma anche per i suoi stretti contatti commerciali e soprattutto culturali con Aquileia, fin dalla fine del I sec. a. C. E' quanto può dimostrare l'attenta considerazione anche di oggetti apparentemente minori, quali gli oggetti di ornamento e le fibule in particolare, talora considerate come insegne di status e in molti casi con una valenza per così dire di "costume" regionale. Se ne occuperanno, ciascuno per l'area di competenza, Sanja Ivcevic del museo di Spalato e Maurizio Buora del museo di Udine. Un altro campo che sta vedendo negli ultimi anni un'ampia fioritura di studi e di contributi è quello della produzione vetraria, per cui sia Aquileia, e i suoi dintorni, sia Spalato e in genere la Croazia sono due tradizionali capisaldi. Le novità croate saranno passate in rassegna da Zrinka Buljevic, direttrice del museo di Spalato, mentre Alessandra Marcante e Luciana Mandruzzato riferiranno dei loro studi sul patrimonio vetrario del museo di Aquileia che sta per essere integralmente pubblicato nell'ambito del Corpus del vetro antico del Friuli Venezia Giulia curato dal Comitato italiano dell'Association internationale pour l'histoire du Verre con il determinate contributo finanziario della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone. Infine Franca Scotti Maselli, soprintendente per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia illustrerà un tema di grandissimo interesse, ovvero il culto di Mitra - l'antagonista del cristianesimo - tra Aquileia e l'Istria, con particolare attenzione agli ultimi risultati. Prediletto da funzionari e soldati, il culto unì spesso commilitoni stranieri in regioni anche lontane e certamente costituì un legame anche tra cittadini di diverse città che potevano essere facilmente bene accolti nelle numerose comunità di adepti.
L'incontro sarà introdotto dal prof. Arnaldo Marcone, direttore del Dipartimento di storia e tutela dei beni culturali dell'università di Udine, profondo conoscitore del mondo tardoantico, mentre le conclusioni saranno tratte dal prof. Gino Bandelli, direttore del Dipartimento di scienze dell'antichità dell'Università di Trieste, che ha al suo attivo numerosi studi sul mondo balcanico in epoca romana.

a cura di Abcveneto

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