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Treviso: per (non) capire l'arte quattro conversazioni sull'arte contemporanea quarto incontro


TRACCE DEL CONTEMPORANEO POSSIBILE A TREVISO, a palazzo Bomben in via Cornarotta sabato 25 febbraio, alle ore 17.00

a cura di Abcveneto

La Fondazione Benetton Iniziative Culturali, centro culturale di incontro e scambio, nell'aprirsi all'arte sceglie, come di consueto, il dibattito sul contemporaneo e l'attuale e centra l'obbiettivo raggiungendo un pubblico foltissimo, cogliendo un bisogno reale di argomentazioni e interrogazioni intelligenti intorno l'arte contemporanea veicolata più dalle provocazioni che non dal dibattito. L'ultimo incontro del ciclo "per (non) capire l'arte", promosso in collaborazione con il Fai è previsto sabato 25 febbraio, alle ore 17.00 a Palazzo Bomben. Dopo aver aperto un dibattito su filosofia ed estetica, restauro e conservazione, e sul mercato nei diversi punti di vista articolati tra storia, economia e case d'asta, l'ultimo appuntamento intende provocare la città di Treviso alla ricerca delle potenzialità inespresse della città. A Treviso c'è un vuoto atavico da colmare, le istituzioni museali pubbliche lamentano carenza di strutture e finanziamenti per far spazio anche al contemporaneo e probabilmente non bastano le incursioni nel campo della fotografia, del design e del collezionismo privato. Resta da capire se Treviso, percepita come lezioso buen retiro, riesca a recepire le tensioni dinamiche che attraversano il Veneto, trasformandosi da "gioiosa" periferia a cuore pulsante di una metropoli estesa, allargata a nord-est.
Partecipano all'incontro Andrea Belieni dei Musei Civici Trevigiani che spiegherà il ruolo di un museo civico nei confronti del contemporaneo; Luigina Bortolatto, storico e critico d'arte che porterà la sua esperienza di commissario della Biennale dall'82 all'86; Gabriella Delfini e Marta Mazza della Soprintendenza per il patrimonio storico artistico e etnoantropologico per le province di VE, PD, BL e TV; Eugenio Manzato, storico dell'arte, con un intervento sull'esperienza personale che vide la suddivisione del Museo Civico nelle tre sedi cittadine di Santa Caterina, Cà da Noal, Museo Luigi Bailo (che dovrà essere galleria moderna e contemporanea); Franco Rossi, Direttore dell' Archivio di Stato di Treviso nella posizione di promuovere la tutela e valorizzazione di archivi recenti come quello dalle potenzialità enormi di Carlo Scarpa; Cristiano Seganfreddo, curatore, che si interrogherà sulla modalità possibili di far incontrare, in modo creativo, i vertici del triangolo: territorio, attività contemporanee e istituzioni; Marco Zanta, fotografo nella veste di gestore dello Spazio Antonino Paraggi; moderatrice dell'incontro Virginia Baradel, storico e critico d'arte.
Il deserto contemporaneo è a Treviso, se ne accorgono i giovani curatori d'arte che scartano a malincuore iniziative da proporre nella città-gioiello, ricca, sofisticata, percorsa da scosse elettriche creative che non hanno trovato espressione. Per ora. A Treviso è arrivato un fondo prezioso, quell'Archivio Carlo Scarpa che in occasione del centenario della nascita sarà oggetto di grande valorizzazione e diffusione del grande architetto. Il rischio, consistente, è la caduta in un provincialismo confortevole, talmente confortevole da celare la discesa, progressiva, nella scala dei centri di attrazione nazionali, la perdita ingiustificata di potenzialità ancora quasi completamente inespresse.

a cura di Abcveneto

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