Treviso: Cattelan (sì, ancora lui): meglio di
Canaletto? Quale potrà essere il migliore investimento?
SOTTOTITOLO per (non) capire l'arte,
quattro conversazioni sull'arte contemporanea, terzo incontro
al palazzo Bomben di via Cornarotta a Treviso, martedì
21 febbraio alle ore 2030
a cura di Abcveneto
Cifre
astronomiche battute alle grandi aste internazionali attirano
i collezionisti e suscitano una domanda: se il valore
di un'opera è stabilito dalla sua quotazione, qual
è il ruolo dei critici?
A Palazzo Bomben, martedì 21 febbraio, alle ore
20.30, terzo appuntamento del ciclo "per (non) capire
l'arte", quattro conversazioni sull'arte contemporanea
organizzate dalla Fondazione Benetton Iniziative Culturali
con il FAI. Saranno presenti Virginia Baradel, storico
e critico d'arte che interverrà sul ruolo del critico
d'arte visto sotto tre punti di vista : il critico e la
competenza, il critico e le critiche, il critico e l'infelicità.
Il meccanismo intellettuale del critico si dibatte sempre
più tra il possesso della chiave (interpretativa)
e la perdita di accesso (alla stanza di bottoni) con lei,
Guido Guerzoni, ricercatore di Storia Economia Università
Bocconi di Milano e lo storico Flavio Fergonzi che prepara
per l'incontro un breve excursus sul ruolo dei mercanti
nella promozione dell'arte. Infine Marika Lion, consulente
in Economia del Mercato dell'Arte che entrerà nel
mondo delle quotazioni d'aste, dove il sogno di ogni persona
è scoprire un nuovo artista che domani sarà
famoso. Affronterà in dettaglio tutti i meccanismi
che regolano il complesso sistema dell'arte e si collegherà
in diretta on-line con Gabrius, il grande portale
italiano delle aggiudicazioni d'asta internazionali, per
scorrere insieme al pubblico l'andamento in tempo reale.
Moderatore della serata, Enrico Gusella, storico e critico
d'arte.
Da
settore di nicchia, accarezzato da un'allure un tantino
snob, quello del collezionismo d'arte è un fenomeno
che sta cambiando pelle a folle velocità. Alla
figura del collezionista appassionato, si aggiunge oramai
il collezionista che il mercato preferisce "guidarlo",
per così dire, puntando su un giovane talento da
"valorizzare". Fra i mugugni dei critici che
seguono le aggiudicazioni più spregiudicate, non
si arresta il boom del contemporaneo all'incanto. Cifre
astronomiche battute alle grandi aste internazionali attirano
i collezionisti e suscitano una domanda: se il valore
di un'opera è stabilito dalla sua quotazione, qual
è il ruolo dei critici? Sotheby's, Christie's,
i templi dell'arte all'asta fanno spazio al nuovo, con
cifre da capogiro per artisti viventi, arrivando a decretarne
il successo.
Arte contemporanea e mercato, un binomio ormai indissolubile
che porta i critici a parlare della loro "infelicità".
Motivata da un valore reale delle provocazioni" dell'onnipresente
Cattelan, dal nudo asettico della Beecroft come cifra
stilistica, o "pilotata" da registi occulti?
Liti furibonde per ottenere una selezione prestigiosa
come quella della Biennale di Venezia, ma anche corsa
sfrenata per trovare il "proprio" gallerista.
Quel deus ex machina che può creare dal nulla un
astro del contemporaneo, un gioco in cui le capacità
mediatiche balzano al primo posto. Il successo passa anche
attraverso una campagna stampa azzeccata, le comparsate
"giuste" nei posti "giusti", come
per una buona riuscita in società, decretando,
per l'appunto, l'infelicità del critico, relegato
a mesta tapisserie.
a cura di Abcveneto