Treviso: Wunderkammer. Le scienze in soccorso delle
arti, La rivista daemon allo Spazio Paraggi con
Gian Mario Villalta
L'appuntamento con i fascinosi,
vivaci e sempre fecondi punti di contatto tra arte e scienza
è fissato per il prossimo mercoledì 15 febbraio
alle ore 21:00 presso lo Spazio Antonino Paraggi in Via
Pescatori n. 23 a Treviso.
a cura di Abcveneto
Franco Baldasso e Alberto Cellotto, rispettivamente direttore
editoriale e redattore del trimestrale daemon,
introdurranno il tredicesimo numero della rivista, risultato
di una sperimentale incursione nei territori di contatto
tra arte e scienza. Ospite della serata sarà lo
scrittore e critico Gian Mario Villalta, del quale Mondadori
sta per portare in libreria il secondo romanzo Vita
della mia vita. (Dall'editoriale del tredicesimo numero)
Le proposte di questo numero cercano di ripensare il nostro
punto di vista sulla scienza. L'auspicio è una
riconsiderazione su quanto nella realtà, oggi più
che mai, sia fertile un connubio, anzi, nessuno iato tra
le due culture, umanistica e scientifica. Quanto povera
diventi la cultura umanistica senza scienza e quanto umanistica
sia già per sua costituzione quella scientifica.
Ma veniamo al numero.
La questione si apre proprio nelle pagine dei giornali
di divulgazione culturale, con un'intervista ad Armando
Massarenti, responsabile della sezione "scienza e
filosofia", necessariamente correlate, di "Domenica"
de "Il Sole - 24 ORE". Massarenti nell'intervista
ci introduce non solo alla tematica, ma anche alla visualità
del mondo scientifico nella fotografia di Felice Frankel.
Combinatoria, versatilità, intuizione e metodo:
"rendere visibile la scienza" è anche
avvicinarsi alla complessità di artisti come Francesco
Gennari, Carsten Nicolai, Patricia Piccinini.
Quanto il sapere scientifico abbia influenzato poesia
e narrativa e quanto le corrispondenze ritornino come
esperimenti verso una ricerca inesausta ce lo raccontano
due protagonisti della scrittura come la narratrice inglese
Antonia S. Byatt e Gian Mario Villalta, mentre la breve
antologia di poeti italiani che si confrontano con la
scienza curata da Vincenzo Della Mea non può che
avere come cappello introduttivo proprio l'esperienza
di un'intervista incrociata ad un poeta (e giornalista)
ed uno scienziato: Ennio Cavalli e Marco Fabbrichesi.
Per concentrare il dibattito su due libri fondamentali
usciti quest'anno: La scienza negata. Il caso italiano
dello storico della scienza Enrico Bellone ed il romanzo
Il fuoriuscito dell'oncologo Renzo Tomatis: le
conversazioni fatte con questi due autori sono un invito
alla lettura. Un invito a considerare infine quanto sia
necessario, anche a livello politico ed etico e non solo
letterario, riformulare i nostri nessi culturali, in una
direzione veramente cosmopolita. La direzione che Calvino
e Levi hanno aperto con i loro scritti: oggi probabilmente
non sarebbero in cattiva compagnia.
a cura di Abcveneto