A tavola con Gioia: il Vov, viene dalla Russia?
Abbiamo fatto questa domanda alla
nostra esperta di arte culinaria, ecco cosa ci ha risposto.
Di Gioia
Ad
un giovane che consuma drinks esotici e guarda
il tempo cronologico come una proiezione di futuro il
cui passato è cosa polverosa da mettere in qualche
magazzino se non in discarica, il vov potrebbe sembrare
un alcolico importato, quando ancora esisteva il comunismo,
da uno dei paesi in cui lo si praticava in modo ortodosso,
perchè la via italiana ha edulcorato anche l'ala
più intransigente. Invece no. Questo liquore era
molto consumato nel periodo fascista, quale ricostituente
e fortificante per adulti ma anche per vecchi e bambini.
E si chiama così, perché il suo ingrediente
fondamentale è l'uovo che nel dialetto veneto è
detto 'vovo'. Fu prodotto per la prima volta a metà
dell'800 a Padova da un droghiere un certo Pezziol che
faceva torrone e non sapeva come altrimenti smaltire i
tuorli. La sua intuizione fu apprezzata anche alla corte
di Vienna e in quei Paesi nei quali il Pezziol riescì
a far conoscere il liquore all'uovo.
Tale
liquore venne destinato alle forze armate durante la seconda
guerra mondiale con il nome di VAV2, acronimo di vino
alimento vigoroso. Il Vov venne poi commercialmente piazzato
in contesti che valorizzavano il suo valore nutrizionale
anche in tempi non belligeranti, quali le piste da sci,
gli spalti dei tifosi durante le partite di calcio. Attualmente
è prodotto nello stabilimento di Pozzilli della
S.I.L. Società Italiana Liquori - proprietaria
del marchio e viene utilizzato dai barman, dopo un periodo
di disuso, come cocktail afterdinner nelle discoteche,
probabilmente all'insaputa del giovane 'discotecaro' che
ne ignora la sapiente storia che è tutta nostra.
Ho scelto di metterlo tra le ricette di questa rubrica,
perché viene ancora, anche se raramente, prodotto
in casa, sostituendo il dessert (uovo sbattuto con il
marsala), con un sapiente liquore il cui valore alcolico
si aggira intorno ai 17 gradi e il cui valore nutritivo
sfida la pappa reale, tanto che ne viene consigliato un
cucchiaio al mattino a digiuno. Esistono varie procedure
e degli ingredienti opzionali. La differenza maggiore
è data dall'utilizzo dei gusci delle uova, che
non compare in tutte le ricette e che dà un valore
aggiunto in termini di calcio non da poco...
Vov
1. Liquore Vov (solo tuorli)
1/2 litro di latte, 4 tuorli d'uovo, 1 bustina di vaniglia,
100 gr di marsala secco, 100 gr di alcool, 400 gr di zucchero.
Fate bollire il latte con lo zucchero e fatelo raffreddare
completamente. Sbattete i tuorli e amalgamateli con il
latte. Aggiungete uno per volta la vaniglia, il marsala
e lo spirito (ciascun ingrediente va aggiunto solo dopo
che il precedente è stato ben mescolato). Agitare
per 8 giorni e poi degustarlo, possibilmente di mattina,
a stomaco nudo, prima di fare colazione (non è
uno scherzo) e ricordarsi sempre di agitare prima dell'uso.
Vov (tuorli e gusci)
1 litro di marsala, 650 g di zucchero semolato, 12 uova
freschissime, limone quanto basta, cannella.
Lavare bene e asciugare le uova 'gusciate' e collocarle
in un contenitore che può essere di vetro o di
coccio. Se scegliete il vetro copritelo con un panno per
evitare che la luce ossidi il prodotto. Ricoprire le uova
di succo di limone e aspettare minimo una settimana, sino
a quando i gusci delle uova si saranno liquefatti completamente.
Ciò avverrà solo se le uova sono freschissime.
Filtrare questa preparazione attraverso un colino, aggiungere
il marsala, cui precedentemente è stato aggiunto
un pizzico di cannella in polvere, e lo zucchero, che
naturalmente deve essere disciolto. Imbottigliare il liquore
e lasciarlo lì per otto giorni, agitandolo ogni
giorno e poi degustarlo. Quando viene servito ricordarsi
di agitare la bottiglia, perché la miscela tende
a separarsi.
P.S.: possibilmente, il vov va conservato in una bottiglia
non trasparente, in cui la luce non penetri.
Di Gioia