Treviso: nel 2006, Venezia '900, da Boccioni a Vedova
Fondazione Cassamarca ha definito
il programma espositivo che avrà inizio il 27 ottobre
2006 e si concluderà l'8 aprile 2007, presso la
sede espositiva di Casa dei Carraresi.
a cura di Abcveneto
Protagonisti del grande evento saranno gli artisti che
hanno caratterizzato la Venezia del XX secolo, dai primi
del Novecento fino agli anni Sessanta, un'epoca decisiva
per le sorti della pittura e della scultura, attraverso
le opere più importanti realizzate in quella grande
stagione, con presenze significative anche alle Biennali
di Venezia.
Il Presidente di Fondazione Cassamarca On. Dino de Poli
ha così approvato il progetto curato dai professori
Giuseppe Pavanello e Nico Stringa e organizzato da Andrea
Brunello, che vedrà confluire presso la Casa dei
Carraresi capolavori di: Modigliani, Casorati, Fontana,
Boccioni, De Pisis, Santomaso, Tancredi, Vedova, Guidi,
per citane solo alcuni.
Importante sarà poi il contributo che questa mostra
darà ai due maggiori artisti trevigiani: Gino
Rossi e Arturo Martini, dedicando a questi, due fondamentali
mostre antologiche.
L'esposizione si concentra sui grandi momenti: l'Avanguardia
di Ca' Pesaro e la Scuola di Burano, il Realismo Magico,
le emergenze di respiro europeo come il Fronte Nuovo delle
Arti e lo Spazialismo.
A Umberto Boccioni, che a Venezia nel 1910 ha
avuto la sua prima mostra personale, sarà dedicata
un'intera sala come anche al trasferimento da New York
della Collezione Guggenheim avvenuta nel secondo dopoguerra.
La mostra si concluderà con un dovuto riconoscimento
ad Emilio Vedova la cui statura internazionale
si delinea già nel corso degli anni Cinquanta.
Sono stati raggiunti accordi con importanti musei internazionali,
che presteranno le loro opere contribuendo ad amplificare
la straordinarietà dell'evento, portando così,
per la prima volta a Treviso, importanti capolavori del
XX secolo.
Il percorso della mostra
La mostra intende ricostruire, per la prima volta, la
complessità degli eventi artistici verificatisi
a Venezia nel corso del XX secolo, dai primi del Novecento
fino agli anni Sessanta, un'epoca decisiva per le sorti
della pittura e della scultura, sia in ambito figurativo
che in quello astratto, attraverso le opere più
importanti che gli artisti hanno realizzato in quella
grande stagione, con presenze significative anche alle
Biennali di Venezia. Si procede pertanto sulla strada
aperta con la mostra Ottocento Veneto: il trionfo del
colore, mettendo a fuoco, in questa occasione, il
panorama novecentesco in quello scenario artistico unico
al mondo che è la Venezia del Novecento.
L'esposizione si concentra sui grandi momenti: l'avanguardia
di Ca' Pesaro e la Scuola di Burano, il Realismo Magico
e la pittura di paesaggio, le emergenze di respiro europeo
come il Fronte Nuovo delle Arti e lo Spazialismo. La qualità
dei risultati è da subito molto alta nella Venezia
del '900; emergono, all'inizio del secolo figure di primissimo
piano come Felice Casorati, Umberto Moggioli, Gino Rossi,
Arturo Martini, Guido Cadorin, Pio Semeghini, dei quali
saranno esposte le opere più significative. A Umberto
Boccioni, che a Venezia nel 1910 ha avuto la sua prima
mostra personale, è dedicata un'intera sala e anche
Filippo De Pisis, che a Venezia e a Cortina ha vissuto
la sua ultima stagione creativa, sarà presente
con una qualificata antologia di capolavori.
Nel difficile periodo tra le due guerre gli artisti veneziani
elaborano una originale proposta che li sottrae ai dettami
del regime e li porta a soluzioni del tutto indipendenti,
sia nel versante del Realismo Magico (Cagnaccio di San
Pietro, Sacchi, Cadorin, De Maria) sia nella paesaggistica;
in questo periodo s'impone la figura carismatica di Virgilio
Guidi, protagonista poi nella transizione dalla figura
all'astratto.
Nel secondo dopoguerra, con la riapertura delle Biennali
e il trasferimento da New York della Collezione Guggenheim,
la situazione artistica veneziana è di nuovo al
centro della scena internazionale, infatti a questo avvenimento
straordinario verrà dedicata una apposita sezione
della mostra. Il Fronte Nuovo delle Arti, prima (Pizzinato,
Santomaso, Vedova e Viani) e lo Spazialismo poi (Tancredi,
De Luigi, Bacci, Morandis, ma anche Lucio Fontana) lasciano
un segno originale e duraturo sul profilo artistico della
città; in questo clima effervescente si afferma
defi nitivamente il più importante scultore italiano
della seconda metà del Novecento, Alberto Viani.
La mostra si conclude con un dovuto riconoscimento a Emilio
Vedova, la cui statura internazionale si è delineata
già nel corso degli anni '50.
a cura di Abcveneto