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Treviso: Graffiare L'assoluto, GiaZan Opere 1956-2006


La mostra allestita nelle sale della Casa dei Carraresi di Treviso (sedici giugno-tre luglio 2006) celebra cinquant'anni di attività artistica di GiaZan (Gian Luigi Zanetti), pittore, come è stato più volte sottolineato, dal carattere schivo quando, ancora studente dell'Accademia, partecipa alla 44° Mostra collettiva dell'Opera Bevilacqua la Masa di Venezia e all'Esposizione Provinciale di Arte Contemporanea di Treviso.

a cura di Abcveneto

Come sottolinea Giorgio Fossaluzza in apertura al catalogo: "GiaZan vincendo ritrosia e riserbo (o timidezza) a lui naturali, si presenta in mostra e chiarifica un percorso pittorico di cinquant'anni, 1956-2006 avvalorato tra fedeltà a se stesso e dalla sincerità nella ricerca espressiva. Sono aspetti di immediata percezione e che facilitano nel cogliere quel filo rosso che si dipana entro le sperimentazioni, più che i cambiamenti o rotture, le quali si susseguono in modo da risultare ora logiche entro tutto il suo operare".


E' possibile dunque ripercorrere le tappe del luogo itinerario pittorico di GiaZan. Aprono la rassegna alcuni dipinti realizzati durante gli anni in cui l'artista frequenta l'Accademia delle Belle Arti di Venezia, allievo di Guido Cadorin, dipinti in cui sono ben visibili gli insegnamenti del maestro. Ma il giovane pittore è alla ricerca di un linguaggio artistico distintivo, personale ed originale che metterà a punto con la tecnica del graffito.

Come scrive Giovanni Bianchi: "La superficie-materia dell'opera, all'inizio carta ma poi faesite e tavola, preparata con un impasto di gesso e colla, dipinta con colore a tempera od a olio, viene "incisa" da innumerevoli segni. La pellicola pittorica viene dunque scalfita, rivelando il bianco del gesso sottostante".
Questa scelta tecnica caratterizzerà la ricerca di GiaZan almeno fino ai primi anni Ottanta. Se le prime opere sono caratterizzate da una bicromia bianco e nero, questa lascerà poi il campo ad uso del colore vivace e tonale tipico della tradizione veneta. I fondi graffiati non rivelano più il bianco del gesso ma fanno fremere i colori; segni che delimitano le figure si ingentiliscono e diventano più dinamici. Lo stile di GiaZan è semplice immediato, adatto a raccontare la vita dell'uomo che viene proposta come positiva e serena.
Nei primi anni Ottanta la tecnica del graffito gradualmente si riduce all'interno delle composizioni fino a sparire del tutto; così che l'artista si affina ora totalmente alla pittura.
Negli anni Novanta GianZan indirizza la sua ricerca pittorica verso l'evocazione di immagini e atmosfere surreali. Scale in precario equilibrio, dischi multicolori, corde, spaghi, anelli, attestano la loro valenza simbolica, sono raffigurati, in uno spazio senza confini, che sembra dilatarsi in modo centrifugo.
Alla fine degli anni Novanta se da un lato GianZan realizza opere incentrate sulla rappresentazione minuziosa del reali, dall'altro approfondisce il suo interesse per una espressione pittorica libera e astratta, che ancor oggi viene sperimentata. Dando sfogo al suo impulso creativo, sottolineando la natura gestuale di questa ricerca, l'artista interviene su fondi materici con "graffiti primitivi" che evocano forme e figure totemiche.

Mostra Casa dei Carraresi Treviso
Dal 16 giugno al 3 luglio 2006
Orario dal Lunedì al venerdì 17-21 sabato 10-13, 17-21 domenica 10-13 .

Catalogo in mostra: Graffiare l'Assoluto, GianZan, opere 1956-2006.
Testi di Giorgio Fossaluzza, Giovanni Bianchi
Antologia della critica: testi di Mauro Bettarini, Enzo Demattè, Aldo Piccoli, Paolo Rizzi , Antonio Bruni, Giuseppe Mazzariol, Enrico Buda, Sandro Zanotto, Mario Stefani, Jos Vandeloo.
Poesie di Antonio Bruni
Stampa: Arti Grafiche Conegliano (Treviso)



 

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