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Padova: Mostra-evento per il quinto centenario della morte di Andrea Mantegna


ANDREA MANTEGNA E PADOVA,1445-1460- Padova, Musei Civici agli Eremitani, 16 settembre 2006 - 14 gennaio 2007 -

a cura di Abcveneto

Nell'ambito delle celebrazioni per il quinto centenario della morte di Andrea Mantegna, il Comune di Padova - sotto l'egida del Comitato Nazionale istituito appositamente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - promuove, insieme a Villaggio Globale International, uno straordinario evento espositivo dedicato al periodo padovano del maestro: gli anni fondamentali della formazione e della "rivoluzione", dal 1445 al 1460.

In una Padova in pieno fermento artistico e culturale, trainato dalla figura di Donatello - documentato in città fin dal 1444 - Andrea Mantegna diviene presto il massimo esponente di quello straordinario processo di rinnovamento del linguaggio figurativo, all'avanguardia in fatto di conoscenze prospettiche e di cultura antiquaria, che farà della città del Santo, fino al 1460 - anno della partenza di Mantegna per Mantova - il principale centro di irradiamento della nuova arte rinascimentale nell'Italia del Nord, ossia di quel "pingere in recenti" fino ad allora prerogativa di Firenze..
Un rinnovamento che nasce dal confronto e dal dialogo di Mantegna con le tante personalità artistiche, di diversa provenienza geografica e di differente estrazione, che in quei tre brevi lustri s'incontrano nella città veneta: Squarcione (nella cui bottega Mantegna entra a soli quattordici anni) e molti dei suoi allievi, in particolare Zoppo e Schiavone, ma anche i Bellini Vivarini, il ferrerese Bono, Ansuino da Forlì, Girolamo di Giovanni da Camerino, Donatello, Nicolò Pizolo, e tanti altri pittori, scultori e miniatori.

Una macchina organizzativa imponente, un pool internazionale di collaboratori scientifici, si sono messi in moto per rendere possibile, a partire dal 16 settembre 2006 fino al 14 gennaio 2007, un evento ambizioso, che riporterà a Padova per la prima volta - nella sede espositiva dei Musei Civici agli Eremitani - capolavori assoluti del Rinascimento: opere fondamentali per la storia dell'arte, sia di Mantegna che degli artisti di riferimento, concepite e realizzate a Padova ma poi andate ad arricchire le raccolte dei più importanti musei del mondo.

Si tratta di un'esposizione fondamentale per comprendere e apprezzare il vero significato dell'arte del Mantegna, nell'ambito dell'articolato programma promosso dal Comitato Nazionale, che coinvolge anche le città di Mantova e Verona ove, in contemporanea a Padova - momenti e parti di uno stesso grande evento - prenderanno il via altri appuntamenti espositivi, centrati su specifici aspetti e periodi dell'opera e della vita del grande maestro legati a questa città.

Amsterdam, Berlino, Bucarest, Francoforte, Londra, Monaco, New York, Parigi, Vienna, Washington, Venezia, Milano, Firenze, Napoli: dai principali musei del mondo, prestiti eccellenti per l'evento patavino, che richiamerà l'attenzione della comunità internazionale.

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Quando Andrea Mantegna, da un piccolo paese di campagna, giunge nella brillante Padova dell' Università, ben presto crocevia di tante e ricche botteghe artistiche e delle fonderie che lavoravano per Donatello, si trova all'improvviso proiettato in quello che di lì a poco sarebbe diventato uno dei più avanzati centri artistici dell'umanesimo europeo.
Sono anni fondamentali quelli trascorsi dal grande maestro a Padova: gli anni della formazione, dicevamo, ma soprattutto quelli della grande rivoluzione artistica, in senso rinascimentale, di cui Mantegna si farà portatore nell'Italia del nord.

E' a Padova che il genio di Mantegna troverà l'humus adatto per sviluppare ed esprimere la sua creatività e la sua carica innovativa, grazie alle doti prodigiosamente precoci e a un'invidiabile capacità di apprendimento.

A Padova, Mantegna ebbel'opportunità di ammirare i lavori di alcuni "moderni" rappresentanti della cultura fiorentina come Paolo Uccello e Filippo Lippi, di interagire e di operare accanto ad artisti come Squarcione, Zoppo e Schiavone, di confrontarsi con i Bellini - con cui Mantegna si imparenta sposando Niccolosia, la figlia di Jacopo - e, soprattutto, di avrà modo di entrare in contatto con la dirompente arte di Donatello che in quello stesso periodo realizzava nel cantiere della Basilica del Santo alcune tra le opere più strabilianti e sconcertanti del tempo: il Crocefisso, il Monumento equestre al Gattamelata e l'Altare del Santo.

Nel giro di pochi anni Andrea Mantegna diverrà la punta di diamante dell'evoluzione in senso classico e rinascimentale dell'arte nell'Italia settentrionale e l'eco delle strepitose novità da lui elaborate per le decorazioni della Cappella Ovetari nella Chiesa degli Eremitani - la più importante impresa artistica di quel momento - giungerà in breve in tutta Italia e oltre.

Proprio questo periodo cruciale e il fermento artistico che lo caratterizza, saranno al centro della mostra "Andrea Mantegna e Padova, 1445-1460", curata da Davide Banzato, Alberta De Nicolò Salmazo e da Anna Maria Spiazzi, che riunirà le testimonianze superstiti della civiltà figurativa nata nella città del Santo in quegli anni - dipinti su tela e su tavola, sculture in pietra, terracotta e bronzo, manoscritti, disegni, stampe, codici miniati, ecc - sparse tra le maggiori istituzioni culturali del mondo intero: opere straordinarie di Donatello, di Jacopo e Giovanni Bellini Vivarini, Zoppo, Schiavone, nonché ovviamente di Mantegna, di cui saranno esposti -tra i vari capolavori - la bellissima "Madonna con il bambino addormentato" dallo Staatliche Museen-Gemaldegalerie di Berlino e il "San Marco" dallo Staedelsches Kunstinstitut di Francoforte.

Ma un altro evento renderà davvero eccezionale e unica la celebrazione di Mantegna a Padova, consentendo per la prima volta di "rileggere" l'effetto dirompente che ebbe l'arte del maestro nei primi anni della sua attività, riportando in vita il capolavoro assoluto e la sua opera più rivoluzionaria.
Grazie, infatti, alla volontà della Curia Vescovile di Padova, al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e all'impegno tecnico e scientifico dell'Università di Padova, in rapporto con le Soprintendenze per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico e per i Beni Architettonici del Veneto, sarà possibile ammirare, dopo anni di studi e di indagini - in concomitanza con la mostra-evento e parte integrante del percorso espositivo - il restauro della Cappella Ovetari, con la ricomposizione e la ricollocazione nel luogo d'origine di parte degli affreschi realizzati dal grande pittore - bombardati e ridotti in frammenti (oltre 70.000) nel corso della Seconda Guerra Mondiale, nonché una ricostruzione virtuale del ciclo pittorico, che rivestiva completamente l'interno della cappella stessa.

Padova, Musei Civici agli Eremitani
Piazza Eremitani, 8
16 settembre 2006 - 14 gennaio 2007

Comune di Padova
Settore Attività Culturali
Settore Musei e Biblioteche
Tel. 049 8204508
Fax 049 8204566


 

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