nu. 28 anno terzo¬ 1 luglio 2006 mensile online gratuito
Abcveneto, mensile online su treviso, il Veneto, il Triveneto e cosa fanno i Veneti dentro e fuori d'Italia nella cultura, nella fotografia, nel turismo, nel cinema, nell'arte etc...
rubrica

L'ora di religione: Anniversario 500 anni si storia: Le Guardie Svizzere


Guardia Svizzera Pontificia

A cura di Caterina Pallaoro

Il corpo della Guardia Svizzera Pontificia è al servizio del Papa dal lontano 1506. Il 22 gennaio di quell'anno, un gruppo di 150 svizzeri, al comando del capitano Kaspar von Silenen, del Canton d'Uri, entrò per la prima volta attraverso Porta del Popolo in Vaticano al servizio di Papa Giulio II. Già in precedenza Sisto IV aveva concluso nel 1479 un accordo con i confederati, che prevedeva la possibilità di reclutare mercenari elvetici. Successivamente il corpo delle Guardie si ampliò ulteriormente.

Le Guardie Svizzere non furono solo impiegate come scorta personale del Papa, ma parteciparono a numerose battaglie, prima fra tutte quella avvenuta il 6 maggio 1527 durante il sacco di Roma da parte delle milizie del contestabile di Borbone, permettendo con il loro sacrificio a Papa Clemente VII di avere salva la vita. Dei 189 svizzeri se ne salvarono solo quarantadue, cioè quelli che all'ultimo momento, avevano accompagnato Clemente VII al passaggio che collegava il Vaticano a Castel Sant'Angelo. Il 5 giugno Clemente VII si arrendeva. Per aver salva la vita dovette accettare pesanti condizioni (l'abbandono delle fortezze di Ostia, Civitavecchia e Civita Castellana e delle città di Modena, Parma e Piacenza oltre che al pagamento di quattrocentomila ducati). La guarnigione papale fu sostituita con mercenari spagnoli e lanzichenecchi. Il Papa ottenne che gli svizzeri sopravvissuti fossero inclusi nella nuova Guardia, ma solo 12 di essi accettarono.
Con la conquista di Roma da parte delle truppe italiane nel 1870, le Guardie Svizzere rimasero a difesa personale del Papa nei suoi alloggi, e Papa Pio IX nel 1914 decise di fissare il numero dei militi che compongono questo speciale corpo a 100, più 6 ufficiali, tra cui il comandante.
Al giorno d'oggi la Guardia Svizzera si occupa della sicurezza del Papa e della città del Vaticano, sorvegliando alloggi papali e mantenendo l'ordine durante le cerimonie religiose.
Per essere ammessi a far parte della Guardia Svizzera bisogna possedere ben determinati requisiti:
" sesso maschile
" cittadinanza svizzera
" essere cattolici
" aver svolto il servizio militare nell'Esercito Svizzero ed aver ottenuto un certificato di buona condotta
" avere un'età compresa tra 19 e 30 anni
" avere un'altezza non inferiore a 174 centimetri
" essere celibe (il matrimonio è ammesso solo dai caporali in su).


L'uniforme
L'uniforme ufficiale delle Guardie Svizzere è di colore blu, rosso ed arancione, con dei distinti tratti rinascimentali. In tanti sostengono che tale uniforme sia stata disegnata da Michelangelo. Si tratta, tuttavia, di un errore: l'attuale divisa, infatti, è stata disegnata dal Comandante Jules Repond nel 1914, traendo sunto dall'opera di Raffaello.Le Guardie Svizzere dispongono anche di una uniforme da lavoro, più comoda rispetto a quella ufficiale: essa consiste di pantaloni e casacca di colore blu ed un basco di colore nero.


L'omicidio Estermann
Il 6 maggio 1998, il Colonnello della Guardia Svizzera Alois Estermann, sua moglie Gladys Meza Romero e la Guardia Svizzera Cédric Tornay furono assassinati. La versione ufficiale del Vaticano attribuì la responsabilità del delitto allo stesso Tornay, richiamato da Estermann per non essere rientrato in caserma entro l'ora stabilita dal regolamento e risentito in quanto non inserito nell'organico delle guardie d'onore del Papa. Alcune inchieste condotte dalla moglie di Tornay e dagli avvocati francesi Jacques Vergès e Luc Brossolet hanno contestato le conclusioni della magistratura vaticana.
Dieci ore prima del rinvenimento dei cadavere, il Colonnelo Estermann era stato nominato da Giovanni Paolo II, comandante della Guardia Svizzera. "È un onore", aveva dichiarato Estermann ad un quotidiano svizzero, Le Matin. "È una grande responsabilità - continuava l'ufficiale nell'intervista - ma dietro a questa scelta, vedo la volontà di Dio, che mi aiuterà". Estermann era entrato nelle Guardie Svizzere nel 1980, ed in occasione dell'attentato al Papa dell'anno seguente era salito sulla Papamobile, coprendo il Papa con il suo corpo.
Dopo il delitto, sono state apportate alcune modifiche all'interno delle Guardie Svizzere. Ad esempio, sono state cambiate le procedure di valutazione delle reclute, sono state riformate le procedure di formazione e di promozione e sono state promosse nuove campagne di reclutamento.


A cura di Caterina Pallaoro



 

Segnala il sito
Tuo Nome


Tua Email


Nome Amico


Email Amico


a cura di Abcveneto

ABCVeneto®: sulla rete dal 1 marzo 2004