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Vittorio Veneto: "Donne di pianura"


Associazione Amici del Castrum. Castello di Serravalle – Via Roma 21 – 31029 Vittorio Veneto. Tel.0438/57179 –fax 0438/552497 – cell. 348 4238334.castello@serravallefestival.it - www.serravallefestival.it

a cura di Abcveneto

ASSOCIAZIONE “AMICI DEL CASTRUM” con il sostegno della Regione Veneto, Provincia di Treviso e Comune di Vittorio Veneto presenta in PRIMA ESTIVA LUNEDI’ 17 LUGLIO 2006 ore 21:30 PIERANGELA ALLEGRO - MICHELE SAMBIN

“DONNE DI PIANURA" PLAY CONCERT

da "La pena e l'oblio" di Luigi Monteleone. Regia e suoni Michele Sambin. Produzione TAM TEATROMUSICA. Immagine e suono Tam Teatromusica rivela fin dai suoi esordi un interesse spiccato per la ricerca sul linguaggio.

Quel Teatromusica, che sceglie di mettere persino nel proprio nome, diventa oltreché linguaggio espressivo, espressione di un pensiero, nel quale risiede l’ostinata fiducia in un teatro astratto che non descrive stati d’animo ma li provoca.

Teatromusica è un linguaggio che procede per accumulo di segni. Segni che sono per la maggior parte appartenenti alla sfera dell’astrazione, sono astratti nel senso di essenziali semplici emblematici, ma soprattutto non psicologici.

Questi segni contengono una profonda relazione con il mondo reale solo che lo trasformano, spesso lo rovesciano, lo ricreano, anziché descriverlo.

Teatromusica ha origine da una forma di pensiero che elabora il piano visivo e quello sonoro in modo sincronico.

Spesso all’interno di un unico interprete si compone suono e gesto generando così anche la nascita di corpi scenici molto particolari non attori né danzatori ma piuttosto presenze performative.

Questo linguaggio può costruire un teatro di visione e di ascolto che, come l’arte visiva o la musica è inesauribile, perché lì si delineano forme che aprono l’immaginazione.

È un linguaggio che contribuisce ad allargare i confini di ciò che viene considerato teatro, che sposta in avanti i limiti di narrazione drammaturgia e regia e che pensa in nuovi termini anche il rapporto tra scena e spettatore.

Il pensiero di Pierangela Allegro

Il rapporto tra parola e musica è un rapporto d'amore. Ma non solo. In dinamica conraddizione il loro destino è cercarsi, ritrovarsi, colloquiare, stridere, confondersi. Rispettare la musica, rispettare la parola, non come due atleti in forsennata ricerca di reciproci primati, ma come due momenti vitali alla ricerca di calore, di esaltazione generosa, di gioia. Le parole di Luigi Monteleone si scagliano o galleggiano su tessuti sonori, in essi si con-fondono e da essi emergono con prepotenza. Nell'alternarsi di parole crude, forti, violente e parole intime, quasi inconfessabili dell'autore, è racchiuso un luogo (Dolo e la riviera del Brenta) e un tempo (tra il '40 e il '70). Ironia, realtà, poesia, violenza, le parole sanno dirle. A questo gioco la musica non si sottrae. Anzi.

"La pena e l'oblio" di Luigi Monteleone

Di questo libro, Antonio Tabucchi dice: "Un racconto in cui luoghi e personaggi si intrecciano come in un romanzo. Qui è l'universo bieco, risibile e tragico di una provincia italiana concreta e realistica come in un dipinto di Brueghel e allo stesso tempo così astratta da sembrare un luogo dell'anima. Questo universo dell'infamia e dell'oblio fatto di carnalità, di passione di lombi, di pazzia e di bestemmia evade a poco a poco da precisi confini spazio-temporali per divenire metafora della condizione umana. È così che che l'odio, il rancore e i veleni che trascinano alla distruzione i personaggi di questo memorabile libro, si trasformano in una bizzarra melodia, quasi un canto acutissimo e insostenibile che dice la pena e la pietà."

Luigi Monteleone

nasce a Napoli nel 1920. Si laurea a Padova nel 1943. Da subito si trasferisce sulla riviera del Brenta, a Dolo, dove svolge anche la professione del medico. Pubblica il suo primo libr "Il signorino" nel '73 e sempre con la Bompiani, nel '74, "La bestia controvento". Nel 1989 Feltrinelli pubblica "La pena e l'oblio" che gli vale il premio narrativa di Bergamo. Ha scritto numerosi saggi. Muore nell'ottobre 2004.

"Le parole muovono assieme al tempo, in ogni luogo del mondo e non muoiono. Quando giungono al silenzio esse sono ancora parole e quando fanno trama e si apprestano a coesistere, sonanti o dissonanti, pur robuste, si spezzano, cadono e si rialzano, marciscono per rinascere e in perenne movimento ci assaltano e lacerano. Ad un punto preciso, con le parole esiste anche la quiete." Luigi Monteleone

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Per informazioni sulla vendita dei biglietti e abbonamenti. Amici del Castrum. Tel. 0438 57179 – cell. 348 4238334. In caso di pioggia: “Sala Verde” del Castrum

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