Vittorio Veneto: Giuseppe Savio Due centimetri
più alto del Re"
Mercoledì 12 e Giovedì 13 LUGLIO 2006
ore 21:30, Castello di Serravalle - Vittorio Veneto
a cura di Abcveneto
ASSOCIAZIONE AMICI DEL CASTRUM con il sostegno
della Regione Veneto, Provincia di Treviso e Comune di Vittorio
Veneto presenta in PRIMA ASSOLUTA la messa in scena del
testo vincitore del I° Premio Nazionale "Castello
di Serravalle"
GIUSEPPE SAVIO
Due centimetri più alto del
Re"
di Alessandro Valenti
Adattamento teatrale e regia di Carlo
Simoni
Produzione AMICI DEL CASTRUM
La storia del testo
La scrittura originale, dal titolo "Emmetta mia
adorata", è risultata vincitrice del I°
Premio Nazionale "Castello di Serravalle" per
il testo di un monologo teatrale.
Lopera è tratta da documenti originali e
inediti; dallo Stato di Servizio
del Regio Esercito Italiano, dallo scambio di lettere
tra i due protagonisti
nel periodo 1934-1937, dal libro "Tre mesi di spionaggio
oltre Piave" -
scritto da Alessandro Tandura, protagonista di questa
storia - da una
foltissima rassegna stampa e dalla testimonianza della
moglie Maddalena e
della figlia Dellavittoria raccolte direttamente dall'autore.
Entrambi nati e vissuti a Vittorio Veneto intrecciano
una storia che li vede
protagonisti della loro identità anche quando le
vicende della vita li
porteranno a separarsi. Lei a Vittorio e lui in Libia,
lei a Vittorio e lui
in Somalia.
Libia e Somalia si colorano nel periodo di permanenza
di Tandura,
rispettivamente come tenente del 21' battaglione eritreo
e capitano nella 3'
compagnia del 2' Battaglione "Benadir", degli
usi e costumi della patria
d'origine: Serravalle per lui, Ceneda per lei.
Alessandro Tandura è stato il primo soldato
al mondo ad essere paracadutato in zona di guerra tra
Vittorio Veneto e il Col Visentin il 9 agosto del 1918.
Aiutato dalla fidanzata Maddalena, per lui solo "Emmetta,
mia adorata", e dalla sorella Emma organizza un servizio
di controspionaggio a mezzo di colombi viaggiatori. Il
colonnello Dupont del Servizio Informazioni della 8' Armata
afferma in un documento dell'epoca che "è
da ascrivere in modo particolare a suo merito se l'armata
potè entrare in azione con la piena conoscenza
delle Unità che aveva di fronte e della loro dislocazione."
Decorati tutti e tre, lui di medaglia d'oro e le due
donne di medaglia d'argento al valor militare rappresentano
per caratteri, indole ed educazione un'epoca e una generazione
della terra veneta. Qui l'autore percorre una storia parallela
a quella delle vicende belliche: la storia d'amore di
Alessandro e Maddalena documentata, oltre che da un ricco
epistolario, anche dalla testimonianza della protagonista
deceduta nel 1983.
E' una storia di evidente matrice veneta, ambientata
prima a Vittorio Veneto
e dopo in Somalia dove però le radici dei protagonisti
si perpetuano
attraverso vari episodi: l'acquisto di una mucca a Dolo
per poter fornire a
Mogadiscio il latte veneto alle figlie dell'eroe. La richiesta
alla moglie
in procinto di partire per l'Africa dove doveva congiungersi
con il marito
di portare la salvia e "l'osmarino" che lì
non se ne trovava. E ancora il
desiderio di avere a Mogadiscio un abbonamento a "Il
Gazzettino".
L'educazione dei figli che anche in Somalia devono seguire
il modello
veneto, l'organizzazione della casa che non deve subire
variazioni. La
constatazione che anche i somali inquadrati nell'esercito
italiano hanno
sangue rosso. E sullo sfondo comparse, macchiette, popolane
e popolani,
parroci, genitori, maestri e quanto altro ancora in un
piccolo mondo antico
in cui la tradizione veneta nuota come una trota nel Meschio.
La messinscena
Lo spettacolo prevede la presenza in scena di un attore-narratore
che, in
modo appassionato e incalzante, racconta la storia di
Alessandro Tandura.
Nelladattamento del testo di Carlo Simoni la racconta
un po come un
vecchio cantastorie.
Lattore Giuseppe Savio è dotato di una qualità
affabulatoria ed empatica
che ben si accorda con la drammaturgia del testo. Attraversando
i diversi
piani del racconto - ora in terza ora in prima persona
- si muoverà in uno
scenario evocativo, tra immagini, oggetti e spazi ricreati
dalle luci.
La ricchezza di materiale storico autentico - fotografie,
libri, cronache
del tempo, encomi, documenti - favorisce un allestimento
dove le proiezioni
delle immagini restituiscono forza e vigore alla narrazione,
accentuando e
valorizzando alcuni passaggi fondamentali della vicenda:
un viaggio nella Storia ed al contempo nella vita quotidiana
veneta
avvincente e commovente.
Il ° Premio "Castello di Serravalle" per
il testo di un monologo teatrale
Creare un qualificato luogo di visibilità per
gli autori anche se
sconosciuti e tradurre il testo vincitore in momento produttivo:
questo è
quanto si propone l'Ass.ne AMICI DEL CASTRUM allo scopo
di valorizzare la
drammaturgia contemporanea.
Mercoledì 12 luglio, al termine dello spettacolo,
verrà proclamato il
vincitore della seconda edizione del premio "Castello
di Serravalle".
----------------------------------------------------------------------------
-------------------------------------
Per informazioni sulla vendita dei biglietti
Amici del Castrum
tel. 0438 57179 cell. 348 4238334
In caso di pioggia:
mercoledì 12 luglio - Teatro Da Ponte
giovedì 13 luglio - Sala Verde del Castrum
Associazione Amici del Castrum
Castello di Serravalle Via Roma 21 31029
Vittorio Veneto
tel.0438/57179 fax 0438/552497 cell. 348
4238334
castello@serravallefestival.it
- www.serravallefestival.it
a cura di Abcveneto