L'autore in mostra a Motta di Livenza: Emilio Pian,
il percorso della materia
La
rassegna sarà visitabile dal 20 maggio all'11 giugno.
Orario: Martedì - Venerdì 16,30 - 19,00.Sabato
- Domenica 10,00 - 12,00 / 16,30 - 19,00. Chiuso il Lunedì.
Vernice Sabato 20 maggio alle ore 18.00.
Info:
www.lacastella.it
A cura di Carlo Sala
Presso "La Castella" va di scena un'ampia rassegna
dedicata a Emilio Pian. In mostra opere degli ultimi anni,
e lavori inediti, concepiti appositamente per il nuovo
spazio mottense. Lo storico palazzo del XVI secolo, è
ora sede del "Centro Arti Visive La Castella".
Uno spazio attrezzato per organizzare eventi di qualità:
dalla mostra di carattere storico all'appuntamento di
arte contemporanea più sperimentale. Aperti, naturalmente,
a tutte le possibili contaminazioni linguistiche (letteratura,
musica, cinema, fotografia, grafica, design e architettura).
Della mostra di Pian colpisce in particolare connubio
con le sale che la ospitano. Tre piani di esposizione
in cui l'autore ha saputo dialogare con l'edificio, inserendo
in modo magistrale le sue opere. Un connubio tra l'antico
palazzo e l'arte contemporanea. Scorrendo il percorso
artistico di Emilio Pian si nota un'iniziale affinità
alle poetiche informali, creando un personale linguaggio.
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Dopo
dieci anni di intenso lavoro ha abbandonato la strada
della pittura e in parte le ricerche incentrate sul segno
e il colore. Ha intuito che il suo essere artista lo avrebbe
portato a confrontarsi con la materia. Ha creato delle
opere che lui stesso ha definito "sculture dinamiche"
e la bidimensionalità è stata superata,
per arrivare a toccare esiti tridimensionali. Una scultura
che sporge in più lati, conferendo una grande valenza
allo spazio. Quest'ultimo inteso come concetto astratto,
ma anche concreto in un rapporto intrinseco tra fruitore
e opera d'arte.
Per perseguire questo suo linguaggio ha utilizzato in
particolare l'alluminio, il ferro, il piombo e l'ottone.
Materiali non tradizionale, ma particolarmente affini
alla sua sensibilità di artista contemporaneo,
che deve essere vicino alle istanze del suo tempo. Ecco
materiali, che un tempo sarebbero stati definiti poveri,
ma ora sono visti come un vero e proprio medium per esprimere
le istanze creative dell'artista. Una materia di derivazione
industriale, che porta ad una semplificazione formale
delle opere. Ma al contrario, la trama della ricerca linguistica
si fa sempre più articolata. Un esprimere, attraverso
i suoi lavori, stati d'animo, emozioni e riflessioni.
Trasporre sulla materia i moti più profondi e interiori
del pensiero e della coscienza.
Rispetto ai colori caldi delle opere di alcuni anni fa
(in cui prevalevano i rossi e i blu nei collages), il
salto sembra grande. Ora si nota una superficie artificiale,
in cui il "freddo" domina la scena. Ma osservandola
con attenzione questa svolta cromatica è in parte
funzionale. Una rivoluzione "copernicana", che
per Pian è un mezzo per raggiungere un fine ultimo:
il dialogo con la materia.
a cura di Abcveneto