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Mestre: "L'incantatore" allo scaffale aperto al Candiani


Culturali Centro Culturale Candiani, Piazzale Candiani, 7 - 30174 Venezia Mestre - tel. 041.2386111 - fax 041.2386112, www.comune.venezia.it/candiani

a cura di Abcveneto

L'INCANTATORE. STORIA DI GIANCARLO FUSCO, TINTO BRASS, GIANLUIGI MELEGA E DARIO BIAGI, PER SCAFFALE APERTO AL CANDIANI

Dopo il fortunato avvio del mese scorso, la nuova serie di incontri con gli autori dal titolo Scaffale aperto riprende martedì 9 maggio al Centro Culturale Candiani con la presentazione del libro di Dario Biagi L'incantatore. Storia di Giancarlo Fusco (Avagliano editore), che sarà oggetto di discussione alle 17.30 con gli interventi del regista veneziano Tinto Brass, del giornalista Gianluigi Melega e del direttore del Candiani Roberto Ellero, presente l'autore del libro Dario Biagi, giornalista culturale alla RAI di Milano. In precedenza, alle 16, sarà in proiezione il film raro di Tinto Brass Ça ira - Il fiume della rivolta, un lavoro di montaggio sulle rivoluzioni dell'età contemporanea avvalsosi del caustico commento di Giancarlo Fusco. Il film - soggetto all'epoca della sua uscita, primi anni Sessanta, a non poche censure - sarà proiettato nella copia d'affezione integrale, conservata dallo stesso regista e donata per l'occasione alla Videoteca di Mestre del Candiani.
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Personaggio vulcanico e geniale, Giancarlo Fusco (1915-1984) è stato un maestro del giornalismo di cronaca e di costume; un ironico, delizioso scrittore e, prim'ancora, il più grande narratore orale apparso nell'Italia dell'immediato Dopoguerra. Ex pugile e intrattenitore da night, autore di canzonette con Peter Van Wood, grande amico e frequentatore di prostitute, malavitosi e irregolari, bevitore leggendario, visse tra la natia La Spezia, Viareggio, Milano e Roma, partecipando da protagonista agli anni d'oro dell'"Europeo", del "Giorno", ove tenne la celebre Colonna e dell'"Espresso". Lavorò anche nel cinema, come sceneggiatore (notevole il sodalizio con il veneziano Tinto Brass) e come attore caratterista, con Carmelo Bene, Monicelli, Gassman e altri registi minori. Nessuno ha saputo raccontare come lui, con humour, verve e profonda conoscenza, altarini e miserie del Ventennio fascista (Le Rose del Ventennio, pubblicato da Einaudi nel '58), la guerra d'Albania, la campagna di Russia, l'epopea degli "indesiderabili", i gangster italoamericani rispediti in patria e i fasti delle case di tolleranza, di cui è stato il primo storico in Italia. Nel 1955, inviato di "Cronache" al Festival di Venezia, abbandona il Lido per occuparsi dell'altra Venezia, Mestre e Marghera, licenziando un significativo servizio dal titolo L'autotreno schiaccerà la laguna, ripreso per ampi stralci nel numero di maggio di New{s} Candiani, il magazine del centro culturale mestrino.
Prima documentatissima biografia di Fusco, il libro di Biagi ricostruisce, con ritmo avvincente e appassionata partecipazione, la sua vicenda pubblica e privata, chiarendo alcuni misteri, come la mitizzata fuga giovanile a Marsiglia, sulla quale Fusco scrisse il romanzo Duri a Marsiglia e svelando fonti e genesi delle sue opere sul regime mussoliniano e sulle campagne belliche. Tra i molti documenti inediti, figurano lettere ad Antonio Delfini, a Italo Calvino e al produttore De Laurentiis.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

a cura di Abcveneto

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