Mestre: "L'incantatore" allo scaffale aperto
al Candiani
Culturali Centro Culturale Candiani,
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a cura di Abcveneto
L'INCANTATORE. STORIA DI GIANCARLO FUSCO, TINTO BRASS,
GIANLUIGI MELEGA E DARIO BIAGI, PER SCAFFALE APERTO AL
CANDIANI
Dopo il fortunato avvio del mese scorso, la nuova serie
di incontri con gli autori dal titolo Scaffale aperto
riprende martedì 9 maggio al Centro Culturale
Candiani con la presentazione del libro di Dario Biagi
L'incantatore. Storia di Giancarlo Fusco (Avagliano editore),
che sarà oggetto di discussione alle 17.30 con
gli interventi del regista veneziano Tinto Brass, del
giornalista Gianluigi Melega e del direttore del Candiani
Roberto Ellero, presente l'autore del libro Dario Biagi,
giornalista culturale alla RAI di Milano. In precedenza,
alle 16, sarà in proiezione il film raro di Tinto
Brass Ça ira - Il fiume della rivolta, un
lavoro di montaggio sulle rivoluzioni dell'età
contemporanea avvalsosi del caustico commento di Giancarlo
Fusco. Il film - soggetto all'epoca della sua uscita,
primi anni Sessanta, a non poche censure - sarà
proiettato nella copia d'affezione integrale, conservata
dallo stesso regista e donata per l'occasione alla Videoteca
di Mestre del Candiani.
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Personaggio vulcanico e geniale, Giancarlo Fusco (1915-1984)
è stato un maestro del giornalismo di cronaca e
di costume; un ironico, delizioso scrittore e, prim'ancora,
il più grande narratore orale apparso nell'Italia
dell'immediato Dopoguerra. Ex pugile e intrattenitore
da night, autore di canzonette con Peter Van Wood, grande
amico e frequentatore di prostitute, malavitosi e irregolari,
bevitore leggendario, visse tra la natia La Spezia, Viareggio,
Milano e Roma, partecipando da protagonista agli anni
d'oro dell'"Europeo", del "Giorno",
ove tenne la celebre Colonna e dell'"Espresso".
Lavorò anche nel cinema, come sceneggiatore (notevole
il sodalizio con il veneziano Tinto Brass) e come attore
caratterista, con Carmelo Bene, Monicelli, Gassman e altri
registi minori. Nessuno ha saputo raccontare come lui,
con humour, verve e profonda conoscenza, altarini e miserie
del Ventennio fascista (Le Rose del Ventennio, pubblicato
da Einaudi nel '58), la guerra d'Albania, la campagna
di Russia, l'epopea degli "indesiderabili",
i gangster italoamericani rispediti in patria e i fasti
delle case di tolleranza, di cui è stato il primo
storico in Italia. Nel 1955, inviato di "Cronache"
al Festival di Venezia, abbandona il Lido per occuparsi
dell'altra Venezia, Mestre e Marghera, licenziando un
significativo servizio dal titolo L'autotreno schiaccerà
la laguna, ripreso per ampi stralci nel numero di
maggio di New{s} Candiani, il magazine del centro culturale
mestrino.
Prima documentatissima biografia di Fusco, il libro di
Biagi ricostruisce, con ritmo avvincente e appassionata
partecipazione, la sua vicenda pubblica e privata, chiarendo
alcuni misteri, come la mitizzata fuga giovanile a Marsiglia,
sulla quale Fusco scrisse il romanzo Duri a Marsiglia
e svelando fonti e genesi delle sue opere sul regime mussoliniano
e sulle campagne belliche. Tra i molti documenti inediti,
figurano lettere ad Antonio Delfini, a Italo Calvino e
al produttore De Laurentiis.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.
a cura di Abcveneto