Treviso: incontro con Annette Peacock, "My Mama
Never Taught How To Cook Rare and raw with Annette Peacock"
a cura di Abcveneto
Straordinario incontro allo Spazio Paraggi con la grande
musicista e poetessa americana Annette Peacock, protagonista
in questi giorni di uno "Speciale" su Rai Tre
(Il
terzo anello, 18.5.06).
Se
a qualche giovane ascoltatore di oggi questo nome può
evocare solo un oramai lontano legame con lex-marito
Gary da molti anni star alla corte di Keith Jarrett
a coloro che hanno vissuto il movimento, i suoni
e le forti sensazioni della musica improvvisata dagli
anni 70 in poi non potrà sfuggire questa
occasione davvero storica, visto che da anni questa grande
artista centellina le sue apparizioni in pubblico. Straordinario
personaggio, Annette Peacock nella sua lunga carriera
è stata capace di mettere insieme in un unicum
artistico le più diverse collaborazioni e frequentazioni:
da Timothy Leary a Charlie Mingus, da Allen Ginsberg ad
Albert Ayler a LeRoi Jones, da Michael Snow a Robert Moog,
da Salvator Dalì a David Bowie a Brian Eno, da
Stockhausen a Robert Wyatt.
Passata per lItalia in un paio di recondite occasioni
negli anni 80 (uniche apparizioni dalla lontana
e dirompente tournée del 1972 con lallora
marito Paul Bley ed il loro Synthesizer Show)
e più recentemente nel 2005, questa compositrice,
cantante, pianista, poetessa e performer si esibirà
in Italia in pochi, storici appuntamenti. La musa misteriosa
della musica newyorkese a cavallo fra gli anni sessanta
e settanta e di quella inglese nella decade successiva,
si era praticamente ritirata dalla scena musicale per
concentrarsi sull'educazione dei figli, vivendo una vita
molto essenziale nei verdi territori situati nella parte
più a nord dello stato di New York. Oggi ha ritrovato
la voglia di proporsi e ha realizzato un nuovo album,
"31:31", che presenta in questi giorni nel suo
tour italiano.
Info: Spazio Antonino Paraggi, via Pescatori 23, Treviso;
www.antoninoparaggi.it
RES: faustroll@tin.it
- gabriele@res-net.org
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Biografia
- Originaria di Brooklyn (New York) ma cresciuta nella
California del Sud, Annette Peacock inizia fin dalletà
di cinque anni la sua avventura con la musica, approfittando
del pianoforte incustodito nelle molte sere in cui sua
madre, musicista classica, era fuori di casa per lavoro.
Donna di raffinata intelligenza e di precoce, multiforme
talento compone musica, danza, scrive poesie e
recita si diploma due anni in anticipo e, sul punto
di essere ingaggiata dalla United Artists, abbandona Los
Angeles ed una potenziale carriera come attrice entrando
in contatto con lexprofessore di Harvard Timothy
Leary che invita lallora ventenne Annette a Millbrook,
New York, fucina di quella cultura pre-psichedelica che
sviluppatasi subito dopo costituirà il credo giovanile
per tutti gli anni 60. A Millbrook incontra personaggi
come Charlie Mingus ed un giovane Allen Ginsberg, ed assorbe
dal movimento passioni e stile di vita fino alle estreme
conseguenze, al punto da decidere di ripudiarlo. Precorrendo
i tempi è una dei primi cinque studenti al Kushi
Institute of Macrobiotic Study di Boston, divenendo devota
interprete di uno stile di vita ligio e morigerato che
a tuttoggi ne caratterizza il modo di essere. Temperamento
ribelle, perennemente teso a reinterpretare in chiave
originale i fermenti culturali allora in stato embrionale
traducendoli in contenuti artistici di straordinaria raffinatezza
e respiro, Annette Peacock diviene amica del musicista
Albert Ayler e del poeta LeRoi Jones, profeti e portabandiera
della nuova musica e della prima ondata del Black Power
che si sviluppa nei loft del Greenwich Village. Annette
si aggrega anzi al gruppo di Ayler, suo mentore e straordinario
riferimento artistico, seguendone i tour e sposandone
non solo la filosofia ma anche colui il quale ne diventerà
il contrabbassista, un allora pure lui giovane Gary Peacock
(da cui Annette erediterà il cognome che userà
permanentemente da allora nella vita artistica). Tale
è il carisma di Annette che Gary rinuncia addirittura
allopportunità offertagli da una star comera
già allora Miles Davis, che lo voleva nel suo gruppo,
per abbracciare senza remore la cosiddetta New Thing
andando ad incidere con Ayler i vari episodi della epopea
ESP: Spiritual unity, New York eye and
ear control, Spirits rejoice, ecc. Rotto
il rapporto con Gary ed abbandonato il gruppo a metà
di un tour europeo, Annette ritorna negli USA e comincia
a sviluppare il suo personalissimo stile di free form
song che ha dato origine da allora ad un book di composizioni
straordinario, inciso da dozzine di artisti della musica
improvvisata in centinaia di album. Ed è proprio
Paul Bley, pianista dellallora Jazz Composers
Orchestra guidata da Cecil Taylor, a portare in pubblico
per primo tali composizioni e ad impossessarsi con il
suo carattere ed il suo stile improvvisativo del talento
e della scrittura di Annette - nel frattempo diventata
sua compagna - risultandone negli anni probabilmente il
principale interprete (fin da Ballads, uscito
per lECM nel 1967, esclusivamente basato su pagine
di Annette e caratterizzato da una emblematica foto nella
retro-copertina). Non abbandonando le sue multiformi frequentazioni
(nel 64 collabora con il regista canadese davanguardia
Michael Snow per la realizzazione del mai terminato documentario
Walking woman), Annette si concentra però
dora in poi quasi esclusivamente sulla musica: perenne
ancipatrice di nuove tendenze musicali, convince Paul
Bley ad andare a conoscere Robert Moog, ideatore del famoso
sintetizzatore analogico modulare, facendosene prestare
un prototipo che lallora ormai consolidato binomio
Bley-Peacock inizia per primo a portare in tour con lincredibile
Synthetizer Show (val la pena di notare che
il Moog di allora era pensato per essere esclusivamente
strumento da studio, essendo una sorta di pesantissimo
armadio di circa 2.5 x 1.5 metri). Annette acquisisce
con esso una grande familiarità e contribuisce
a farlo diventare un vero e proprio strumento (sfruttato
in seguito in ambito commerciale con esiti che spesso
hanno rasentato il kitsch), utilizzandolo per prima in
sala di incisione e filtrando con esso il suono dei fiati,
batteria e soprattutto in modo rivoluzionario
della propria voce. E il 68, e con lincisione
di Revenge per la Polydor - uscito poi nel
1971 - Annette traccia il primo solco di una raffinatissima
ma molto parca discografia a proprio nome, subito seguito
dal mitico RCA Im the One, tuttora riferimento
insuperato di un certo modo di realizzare un progetto
musicale che mixa una matrice sonora di natura blues e
soul con un sound e un respiro assolutamente davanguardia,
ottenendo come risultato un sound di efficacia esplosiva.
Separatasi da Paul Bley, il nome di Annette comincia a
circolare indipendentemente da quello del pianista canadese
e soprattutto grazie allapertura che Annette decide
di dare ai propri orizzonti musicali raggiunge anche il
pubblico del rock (è del 72 la sua partecipazione
con Captain Beefheart al programma Review
della BBC), mantenendo nel contempo un atteggiamento sempre
genuinamente anticonformista (scalpore, ad esempio, fece
il leggendario set in topless alla Town Hall
nello stesso anno). Affascinato dal personaggio, David
Bowie inizia da allora a tentare di coinvolgerla nei suoi
progetti (condividendo a quel tempo anche lo stesso manager,
Tony De Vries) fin da Alladin Sane, ricevendo
sempre un cortese ma fermo rifiuto (corredato, peraltro,
dallesplicito invito ad andarsi ad imparare da solo
il synth; il Duca Bianco, signorilmente, le
decreterà comunque un tributo citando espressamente
Im the One nel suo Hours
del 1999
). Annette
preferisce mantenere il controllo sulle sue produzioni
e si iscrive alla famosa Julliard School dove trascorrerà
un semestre per studiare composizione (per il resto è
completamente autididatta) trovando il tempo di collezionare
una nuova prestigiosa collaborazione, come prima attrice
olografica, ad un gallery show di Salvator Dalì
a Broadway. Annette si trasferisce in Inghilterra e per
quattro anni vive grazie alla non intenzionale generosità
di anonimi proprietari e riuscendo a continuare
a pensare alla sua musica e alla giovane figlia avuta
qualche anno prima (e curiosamente colta a sei anni in
un affezionato quadretto familiar-musicale sullultima
breve traccia di Im the One). Dal 1976
Annette effettua performance in solo, una delle quali
viene registrata da Brian Eno che le chiede anche di produrla
(e ricevendo pure lui un cortese diniego, assieme al consiglio
di andarsene a collaborare con David Bowie
). Lartista
coinvolge nei suoi progetti molti musicisti di estrazione
jazz, rock e progressive: Chris Spedding, Mick Ronson,
Peter Lemer, Jim Mullen, Brian Godding, Pete La Roca,
Evan Parker, Roger Turner, Bill Bruford (che le restituirà
il favore chiamandola per due splendidi interventi nella
sua opera prima, Feels good to me, recentemente
ristampata con degli inediti) sono solo alcuni nomi che
partecipano ad una serie di session di respiro rock-rap
che troveranno spazio tra il secondo lavoro X-dreams
e Been in the streets too long (questultimo
uscirà con inediti qualche anno dopo). X-dreams
in particolare riscuote un certo successo di critica,
dando unimmagine assolutamente enigmatica del personaggio.
Nel successivo The perfect release (inciso
avvalendosi di membri del gruppo di Jeff Beck) si delinea
una precisa linea ideologica che mette a nudo lassurdità
di certi costumi sociali e sessuali, incentrando i testi
su temi anche scomodi come distruzione del sistema ecologico,
incesto, masturbazione, corsa sfrenata al guadagno a tutti
i costi (the profit has no limit recita American
sport da The perfect release) ed un
atteggiamento ancora una volta cinico nei confronti della
promiscuità e delluso delle droghe che mette
una pietra sopra ad una cultura in voga negli anni 60.
Trascinata in tribunale con successo letichetta
discografica inglese Aura (che aveva edito i due dischi
precedenti) che si era permessa di rilasciare con Live
in Paris una session non autorizzata al mitico Bataclan
di Parigi e peraltro palesemente non concepita dallArtista
per farne un disco, Annette mette in piedi una propria
etichetta, la Ironicrecords (tuttora viva e vegeta,
non più in Inghilterra ma oltreoceano) con cui
mette col contagocce sul mercato dei lavori raffinatissimi
e molto diversi luno dallaltro: Sky-skating
(1982) in solo - probabilmente il lavoro che più
rispecchia quanto eseguirà in questo breve tour
italiano - la già citata raccolta di inediti Been
in the streets too long con vari contesti e formazioni,
I have no feelings (1986), parzialmente supportata
in questo caso dal percussionista Roger Turner con cui
suonò in Europa allinizio degli anni 80,
fino ad Abstract-contact del 1988, disco di
impronta squisitamente rap e con sezione ritmica martellante
che segna linizio di unassenza dalle scene
discografiche durata ben dodici lunghi anni. Nel 2000
la spunta finalmente la tenacia di Manfred Eicher, che
lha rincorsa per trentanni, realizzando per
lECM lacclamatissimo e raffinato An
acrobats heart, serie di composizioni per
piano, voce e quartetto darchi. Poco prima era stato
edito, per la stessa etichetta, un lavoro a lei completamente
dedicato dalla pianista Marilyn Crispell (Nothing
ever was, anyway) con Annette presente alla voce
in un solo brano a rileggere sue pagine assieme, peraltro,
anche allex-marito Gary. Siamo ormai nel 2006, e
di questi giorni è luscita di 31:31,
lavoro nuovo di zecca che segna il lancio della sua etichetta
Ironicrecords US, uscendo in edizione limitata, numerata
ed autografata e reperibile esclusivamente via
internet tramite il suo sito www.annettepeacock.com. Si
tratta di un album piuttosto particolare, pensato come
colonna sonora ideale ad un viaggio in automobile: cinque
brani arrangiati in modo molto morbido per sintetizzatore,
fiati, voce e chitarre, con la sua inconfondibile voce
a fare da pilota in questo eccentrico percorso. E
in cantiere tra questanno ed il prossimo, infine,
anche un nuovo progetto per lECM. Donna ed artista
straordinaria, la sua influenza sulle generazioni artistiche
travalica generi e discipline artistiche: la sua My
mother never taught me how to cook, ad esempio,
fa parte della colonna sonora del film di Kevin Smith
del 1997 Chasing Amy (In cerca di Amy
nella versione italiana); il groove della sua Survival
caratterizza "Tell 'Em Yu Madd" di Militant
the Madd Rapper featuring Busta Rhymes e Braggin
Writes di J-Live, ed anche i celeberrimi Morcheeba
dedicano un tributo ad Annette inserendo nel loro disco
Back to mine il brano Pony, pezzo
forte di Annette originariamente presente nel suo Im
the One del 1972 (che verrà prossimamente
riedito per la prima volta in CD). Appena uscito poi è
Sound Mirrors dei Coldcut, famosissimo duo
di DJ che va per la maggiore, che dopo averle commissionato
il testo ne ospitano lenigmatica lettura da parte
della voce di Annette nel brano Just for the kick.
Curioso ed appassionato, infine, il tributo editoriale
del 2003 da parte del giornalista tedesco Konrad Heidkamp,
che nel suo Sophisticated Ladies Junge Frauen
über 50 (Rowholt, 2003, prodotto per ora solo
in tedesco) dedica ad Annette Peacock un capitolo nella
sezione Hippies and Beauties a fianco di Marianne
Faithfull e Jane Birkin, in una originalissima galleria
di multiformi icone femminili che vede fianco a fianco
anche Laurie Anderson, Joni Mitchell, Yoko Ono, Tina Turner,
Cher, Charlotte Rampling, Carla Bley, Senta Berger e Pina
Bausch.
Discografia
Come
solista: I'm the One (1972, RCA) x-dreams (1978, Aura)
The perfect release (1979, Aura) Live in Paris (1981,
Aura, non autorizzato) Sky-skating (1982, Ironicrecords)
Been in the streets too long (1983, Ironicrecords) I have
no feelings (1986, Ironicrecords) Abstract-contact (1988,
Ironicrecords) An acrobat's heart (2000, ECM) 31:31 (2005,
Ironicrecords US) Raccolte: The Collection (1982, Aura)
My Mama Never Taught Me How To Cook... - The Aura years
1978-1982 (2004, Sanctuary) Con Paul Bley: Revenge, "The
Bigger The Love The Greater The Hate (1971, Polydor)
Dual Unity (1971, Freedom) Improvisie (1971, America)
Collaborazioni: Marilyn Crispell/Gary Peacock/Paul Motian:
Nothing ever was, anyway - Music of Annette Peacock
(1997, ECM) Bill Bruford: Feels good to me
(1977, EG Records) Andrew Poppy: Alphabed
(1987, ZTT) Coldcut: Sound Mirrors (2006,
Ninja Tune) Bibliografia: Konrad Heidkamp: Sophisticated
Ladies Junge Frauen über 50 (Rowholt,
2003, solo in tedesco) Videografia: Bill Bruford: Old
Grey Whistle Test (1978, documentario) Bill Bruford:
Rock goes to college (1978, BBC, documentario)
a cura di Abcveneto