Concordia Sagittaria: la fabbrica delle frecce
Tra
le aree archeologiche del Veneto Corcordia Sagittaria
è certamente una delle più interessanti.
Ci si può arrivare in auto oppure, come vi consiglio,
navigando il fiume Lemene con partenza dalla laguna di
Caorle a bordo della motonave San Lunardo (333.7409374),
che offre ai suoi viaggiatori degli squisiti frutti di
mare, tipo il branzino e le seppie e dei frutti di terra:
vini del Lison Pramaggiore come il Tocai Italico e il
Refosco dal Peduncolo Rosso
Stajnbech,
nonché la storia di ciò che si vede, passando
lungo un fiume ricchissimo di memoria.
di Sara Miriade
I nomi non sono mai casuali e la storia spiega le ragioni
di determinate scelte. Siamo nel 42 a.C e Ottaviano, Antonio
e Lepido formarono il secondo triumvirato, che riuscì
con la battaglia di Filippi in Grecia a rivendicare Cesare,
costringendo al suicidio i due principali cospiratori,
Bruto e Cassio. Dopo la battaglia Antonio continuò
con una parte delle legioni la pacificazione dell'area
Orientale dell'impero romano che si era alleata con Bruto
e Cassio. Ottaviano dovette occuparsi di trovare delle
terre ai legionari che furono smobilitati alla fine della
battaglia. I legionari chiedevano terre italiche. Alcuni
di loro furono mandati sul confine orientale, all'incrocio
di due strade importanti: la via Annia e la via Postumia
a ingrandire un precedente insediamento abitativo, presente
fin dal X secolo a.C., e a formare un baluardo difensivo
che, memore del recente passato, fu chiamato Iulia Concordia.
Nell'Ottocento, ritrovamenti archeologici dimostrarono
la presenza in epoca romana di una grande officina di
'sagitte', ossia di frecce. Concordia sostituì
l'origine Giulia e prese l'appellativo di Sagittaria.
I diciotto secoli della Iulia Concordia sono attraversati
dalle grandi vicende storiche. In epoca romana la colonia
diventa un importante insediamento militare romano, con
il quale, dopo l'editto di Milano dell'imperatore Costantino
convisse una comunità di cristiani che volle custodire
e venerare le reliquie dei suoi martiri. In una ottantina
d'anni, venne costruito un Martirio e, attiguo ad esso,
sulla demolizione di una grande casa romana una grande
basilica per accogliere le reliquie di S. Giovanni Battista,
S. Giovanni Evangelista, S. Andrea, S. Tommaso. Nel 389
Iulia Concordia divenne una sede vescovile. Gli Unni nel
V secolo e l'alluvione del 589 devastarono quei luoghi
e anche la grande basilica degli apostoli. Ne fu costruita
una seconda, ma non riuscì a resistere all'invasione
degli Ungari del X secolo. Su queste due basiliche nella
seconda metà dello stesso secolo si volle edificarne
una terza, dedicata a Santo Stefano, che con l'ampliamento
delle due navate laterali del XV secolo è la Cattedrale
che tuttora si può ammirare. Nella foto si
può intravedere -non ci è stato consentito,
giustamente, di fare altre foto- questa stratificazione
che sta riemergendo.Non ci è stato possibile visitare
la chiesa, perché durante la funzione religiosa
il parroco lo vieta. Siamo riusciti ad entrare, però,
nel Battistero che si trova sul retro. Fu iniziato alla
fine dell'XI secolo e completato all'inizio del XII per
volontà del vescovo Regimpoto.I primi cristiani
attribuivano al Battesimo un significato più personale
ed esclusivamente coinvolgente il battezzante, che era
adulto e si immergeva completamente nell'acqua battesimale.
Dopo indossava una veste bianca, segno della vita nuova
e che ora viene consegnata ai genitori dei neonati dopo
il Battesimo. Il Battistero, che era posto fuori della
chiesa per isolare questo rito che segnava l'ingresso
consapevole nella comunità cristiana;era orientato
in direzione ovest-est, con l'ingresso ad ovest: il battezzante
entrava per purificarsi dal peccato, ma solo dopo l'immersione
poteva guardare la luce. Nel Battistero di Concordia Sagittaria
le pareti dell'abside ad est sono convesse, perché
solo
da battezzati si poteva osservarne le sacre immagini.
In questo Battistero molti affreschi sono ancora vividi
e sapienti, come le foto testimoniano.
Abbiamo dovuto interrompere le rievocazioni storiche della
Concordia romana e cristiana, di cui molti resti si trovano
nel Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro (via Seminario)
e nel Museo Civico della stessa Concordia Sagittaria (via
I Maggio) perché il ponte mobile, che collega le
sponde del Lemene è stato innalzato per farci passare
con la barca e condurci fino a Portogruaro, in piazza
della Dogana dove avremmo terminato il nostro viaggio,
ma solo temporaneamente...
di Sara Miriade