nu. 24 anno terzo¬ 1 marzo 2006 mensile online gratuito
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rubrica

Editoriale: lettera aperta a chi ha testa


Riportiamo, senza cambiare una virgola, una lettera di Oliviero Zoia, segretario nazionale della Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, per far capire come la storia e l'ignoranza abissale siano purtroppo sempre presenti nella nostra società (e soprattutto in certe frange sociali, qui i 'signori' tifosi del calcio, che hanno solo la loro ignoranza e il loro fanatismo come misura del mondo) e perchè noi facciamo il giorno del ricordo quando gli altri lo hanno già scordato.

a cura di Federico De Nardi

Protesta della ANVGD verso il Livorno Calcio


                 ASSOCIAZIONE NAZIONALE VENEZIA GIULIA E DALMAZIA
                      Centro Studi Padre Flaminio Rocchi
              Sede Nazionale - Via  Leopoldo Serra, 32  -  00153 Roma


Al Presidente del Livorno Calcio Comm. Aldo Spinelli
e p.c.
Al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
Al Ministro dell’Interno on. Giuseppe Pisanu
Al Sindaco di Livorno Dott. Alessandro Cosimi
Al Presidente della Federcalcio Dott. Giancarlo Abete
Al Presidente della Lega Nazionale Professionisti Dott. Adriano Galliani
Al Presidente della S.S.Lazio Dott. Claudio Lotito
Al Comitato Provinciale ANVGD di Livorno
Roma, 15 dicembre 2005

Oggetto: Ingiurie nei confronti delle vittime delle foibe istriane

Gentile Presidente,

l’Associazione di cui sono Segretario Nazionale rappresenta gli italiani Esuli nel secondo dopoguerra dall’Istria e dalla Dalmazia per fuggire dalle vessazioni di un regime totalitario e dal dramma delle foibe. Le stragi di migliaia di vittime, compiute dai partigiani titini, colpirono indistintamente tutta la popolazione italiana in una vera pulizia etnica. Nelle foibe finirono pertanto anche donne, bambini, popolazione inerme e finanche i partigiani italiani. Non si trattò di una vendetta nei confronti di un regime ma una vera e propria caccia all’italiano, qualunque bandiera sventolasse.

Mi viene segnalato da alcuni nostri associati residenti a Livorno che domenica scorsa (e non sarebbe la prima volta) i tifosi livornesi durante l’incontro Livorno-Lazio hanno più volte inneggiato alle foibe, offendendo in maniera anti-storica l’onore delle vittime giuliano-dalmate.

Le ricordo che, a sessant’anni di distanza, la Storia e la comune memoria nazionale hanno posto un sigillo definitivo sulle tragiche vicende della nostra gente, con la legge istitutiva del “10 febbraio quale Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata” votata a stragrande maggioranza da tutti gli schieramenti in Parlamento e ampiamente condivisa in più occasioni dal Presidente della Repubblica. Egli infatti proprio il prossimo Giorno del Ricordo consegnerà le onorificenze ai familiari dei caduti nelle foibe.

Ritengo pertanto Suo dovere morale richiamare l’attenzione di quanto esposto alle Sue strutture societarie competenti. Non vorremmo infatti che proprio Livorno rappresentasse un elemento distintivo negativo di fronte a una comunità nazionale che ha ormai riconosciuto a pieno titolo le tragedie e le sofferenze di un intero popolo.

Il Segretario Nazionale
(Oliviero Zoia)

a cura di Federico De Nardi

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