Editoriale: lettera aperta a chi ha testa
Riportiamo, senza cambiare una
virgola, una lettera di Oliviero Zoia, segretario nazionale
della
Associazione
Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, per far capire
come la storia e l'ignoranza abissale siano purtroppo
sempre presenti nella nostra società (e soprattutto
in certe frange sociali, qui i 'signori' tifosi del calcio,
che hanno solo la loro ignoranza e il loro fanatismo come
misura del mondo) e perchè noi facciamo il giorno
del ricordo quando gli altri lo hanno già scordato.
a cura di Federico
De Nardi
Protesta della
ANVGD verso
il Livorno Calcio
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VENEZIA GIULIA E DALMAZIA
Centro Studi Padre Flaminio Rocchi
Sede Nazionale - Via Leopoldo Serra, 32 - 00153 Roma
Al Presidente del Livorno Calcio Comm. Aldo Spinelli
e p.c.
Al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
Al Ministro dell’Interno on. Giuseppe Pisanu
Al Sindaco di Livorno Dott. Alessandro Cosimi
Al Presidente della Federcalcio Dott. Giancarlo Abete
Al Presidente della Lega Nazionale Professionisti Dott. Adriano Galliani
Al Presidente della S.S.Lazio Dott. Claudio Lotito
Al Comitato Provinciale ANVGD di Livorno
Roma, 15 dicembre 2005
Oggetto: Ingiurie nei confronti delle vittime delle foibe
istriane
Gentile Presidente,
l’Associazione di cui sono Segretario Nazionale rappresenta
gli italiani Esuli nel secondo dopoguerra dall’Istria e
dalla Dalmazia per fuggire dalle vessazioni di un regime
totalitario e dal dramma delle foibe. Le stragi di migliaia
di vittime, compiute dai partigiani titini, colpirono indistintamente
tutta la popolazione italiana in una vera pulizia etnica.
Nelle foibe finirono pertanto anche donne, bambini, popolazione
inerme e finanche i partigiani italiani. Non si trattò di
una vendetta nei confronti di un regime ma una vera e propria
caccia all’italiano, qualunque bandiera sventolasse.
Mi viene segnalato da alcuni nostri associati residenti
a Livorno che domenica scorsa (e non sarebbe la prima volta)
i tifosi livornesi durante l’incontro Livorno-Lazio hanno
più volte inneggiato alle foibe, offendendo in maniera anti-storica
l’onore delle vittime giuliano-dalmate.
Le ricordo che, a sessant’anni di distanza, la Storia e
la comune memoria nazionale hanno posto un sigillo definitivo
sulle tragiche vicende della nostra gente, con la legge
istitutiva del “10 febbraio quale Giorno del Ricordo in
memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”
votata a stragrande maggioranza da tutti gli schieramenti
in Parlamento e ampiamente condivisa in più occasioni dal
Presidente della Repubblica. Egli infatti proprio il prossimo
Giorno del Ricordo consegnerà le onorificenze ai familiari
dei caduti nelle foibe.
Ritengo pertanto Suo dovere morale richiamare l’attenzione
di quanto esposto alle Sue strutture societarie competenti.
Non vorremmo infatti che proprio Livorno rappresentasse
un elemento distintivo negativo di fronte a una comunità
nazionale che ha ormai riconosciuto a pieno titolo le tragedie
e le sofferenze di un intero popolo.
Il Segretario Nazionale
(Oliviero Zoia)
a cura di Federico
De Nardi