nu. 24 anno terzo¬ 1 marzo 2006 mensile online gratuito
Abcveneto, mensile online su treviso, il Veneto e cosa fanno i Veneti dentro e fuori d'Italia
rubrica

Treviso: L'alfiere dei Sogni


Claudio Rampin poeta, nel suo ultimo libro pubblicato da Edizioni Eventual-Mente dal titolo L'alfiere dei sogni

di Virginia Men

Alcuni pensieri di Adalgisa Biondi ci hanno colpito nella prefazione nel volume L'alfiere dei sogni di Claudio Rampin: "Le leggi della relatività e l'odierno nichilismo ci insegnano che oggi tutto è niente e che dal niente può svilupparsi il tutto. I media oggi se letti e ascoltati con intelligenza ed al di là del testo circostanziale, ci danno continuamente prova di tutto ciò." La letteratura corrente è continua evoluzione e ricerca di qualcosa di nuovo. Questi i caratteri della post-modernità: l'ambiguità e i dubbi del dogmatico futuro, ma anche emozioni, oggi fortunatamente rivelate “a pelle”, riscontriamo nella silloge poetica di Claudio Rampim dal titolo “L'alfiere dei sogni” che qui presentiamo.

Il volume si divide in quattro chiavi di lettura tutte differenti una dall'altra: “Attese” dedicata ai disabili, e quindi a sfondo sociale; "Sintomi d'amore", dedicata ai malati d'amore, intendendo la 'malattia d'amore' la suprema patologia dei nostri giorni; “Intrecci dell'animo” dedicata ai 'nodi morbosi' che strangolano e bloccano il respiro del lieto vivere, rasentando nel dubbio che ci trafigge l'ignoto verso il quale viaggiamo; "Dedicato 2", parte interamente dedicata alle donne e come piacevole accostamento, ai sentimenti. Dietro ad ogni nome c'è una donna, dietro ad ogni donna c'è una storia. Particolarmente a cuore ci stanno i versi della lirica "A Maria Grazia Cutuli" donna coraggiosa uccisa barbaramente per aver voluto credere nella missione della sua professione.


Abbiamo scelto questa poesia in omaggio a questa giovane donna coraggiosa.

A Maria Grazia Cutuli

La tua guerra,
le tue battaglie
si sono estinte ormai.
Ora rimarrà il silenzio,
un foglio bianco da riempire
e un perché senza pace.
L'ignoranza sovrana
è una mina vagante,
la penna informatica
sempre un mitra carico.
La rappresaglia...
sotto quale Dio si nasconde?
Sotto quale parola?
Maria grazia di te non so nulla,
è un richiamo a spingermi
e ad estrarmi questi versi.
Una passione che avvolge
e tinge l'animo la carta,
a volte la sporca.
Eri in prima linea
con coraggio puro
come “la piccola vedetta”
sfidando il pericolo
sfidando la propria vita,
per chi non capirà mai
il tuo atto di sfida.
L'informazione pretende di più
e il di più è...
una traccia irreversibile.
Una macchia rossa
firma il tuo articolo,
l'informazione è caduta nel campo,
non eri e non sarai sola
altri t'hanno seguita
uniti nella medesima passione.
Hai raggiunto e conquistato lo scoop
e oggi, qualcuno parlerà di te.
Io lascerò questi versi
come pietra miliare
per te e per tutti quelli prima di te
che hanno intrapreso la stessa via
lasciando al tempo
un segno indelebile.
Buon riposo... piccola voce.


Maria Grazia Cutuli, giornalista del Corriere della Sera, barbaramente giustiziata in Afganistam durante l'adempimento del suo lavoro il 19 novembre 2001, all'età di 39 anni. Con lei altre tre giornalisti stranieri sono stati uccisi.

di Virginia Men

ABCVeneto®: sulla rete dal 1 marzo 2004