Treviso: "Le forme di Dioniso" prima esecuzione
assoluta
FONDAZIONE BENETTON INZIATIVE
CULTURALI, Palazzo Bomben, via Cornarotta- TREVISO, "Le
forme di Dioniso" prima esecuzione assoluta di Antonello
Paliotti e con la partecipazione di Gianni Lamagna
a cura di Abcveneto
Per la stagione musicale della Fondazione Benetton Iniziative
Culturali di Treviso, giovedì 16 e venerdì
17 marzo, alle ore 20.30 "Le forme di Dioniso"
un concerto in prima esecuzione assoluta scritto da Antonello
Paliotti e con la partecipazione di Gianni Lamagna tra
i massimi interpreti della canzone colta napoletana. Il
concerto, nato da un desiderio della Fondazione e del
Quartetto "in residenza" di aprirsi alla sperimentazione,
sarà preceduto da un racconto di Antonello Paliotti
nel ruolo di cantastorie.
Erede del grande Roberto De Simone, Antonello Paliotti
rappresentata una delle figure di maggiore spicco nel
panorama della musica partenopea che reinterpreta con
finezza e gusto. La sua musica rappresenta una mediterraneità
non casuale che sfugge ad ogni tentativo di definizione,
unendo folk, jazz e tradizioni musicali altre. Le composizioni
si distinguono per ricchezza di inventiva, originalità,
energia che mescola elementi della classicità con
quelli della tradizione popolare.
L'organico per il concerto di Palazzo Bomben è
formato da Elena Ponzoni (violino), Roberto Tarenzi (viola),
Claudia Ravetto (violoncello) che appartengono alla tradizione
classica e dal Trio di Antonello Paliotti composto da
Michele De Martino (mandolino e mandola), dallo stesso
Antonello Paliotti (chitarra e chitarra battente) e da
Raffaele Filaci (percussioni) con la partecipazione di
Gianni Lamagna.
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Il concerto si compone di due suites per voce solista e
strumenti, la prima Passatempi musicali, trae ispirazione
da una raccolta di brani tradizionali campani curata da
Guglielmo Cottrau nei primi dell'Ottocento. La seconda Tarantella
storta -rielaborazione di un precedente lavoro- riscopre
una tradizione che in questo brano ha il profumo del nuovo,
del mai sentito prima e senza perdersi nell'esotismo di
maniera, riesce nell'impresa di allargare gli orizzonti
verso il resto del Mediterraneo, attraverso l'accenno e
la sapiente citazione di echi arabo-andalusi. Nelle due
suites corre lo spirito di Dioniso: nella prima, quale espressione
dello smembramento e della ricomposizione in altre sembianze;
nella seconda, come dio dello strepito e dell'annullamento
di qualsiasi prospettiva temporale. In entrambe convive
nella giusta misura il rigore interpretativo di taglio quasi
cameristico con la passione dei suoni profondi e marcati
che caratterizza da sempre il mondo musicale del Sud d'Italia.
a cura di Abcveneto