Treviso: Carmen, monologo in forma di istruttoria con
Diana Höbel
Martedì 21, giovedì
23 e sabato 25 marzo alle ore 21:00 nell'Auditorium di
Palazzo Bomben, Per informazioni e prenotazioni: Palazzo
Bomben, via Cornarotta 7, Treviso; tel. 0422/ 512200;
e-mail: info@palazzobomben.it
a cura di Abcveneto
Martedì 21, giovedì 23 e sabato 25 marzo
alle ore 21:00, nell'Auditorium di Palazzo Bomben, Fondazione
Benetton Iniziative Culturali mette in scena Carmen, monologo
teatrale, in forma d'istruttoria, che si propone di contribuire
alla conservazione e valorizzazione della memoria storica
della città. Prodotto nel 2005 e concepito come
work in progress, nel corso di quest'anno, lo spettacolo
è andato via via arricchendosi di nuovi particolari
e viene presentato ora nella sua forma compiuta.
Ad offrire il primo spunto alle ricerche d'archivio su
cui si fonda la rappresentazione, una foto di gruppo in
bianco e nero scattata nell'Argentina degli anni Cinquanta,
punto di partenza per interviste e ricerche che hanno
permesso di ricomporre la vita di Noris Guizzo, nome di
battaglia "Carmen". Una ragazza trevigiana esile
e minuta, staffetta partigiana negli anni della Resistenza,
che, a ventisei anni, si presentò presso la Corte
di Assise Straordinaria di Treviso, dove i fascisti venivano
giudicati per reati di collaborazionismo col tedesco invasore,
per testimoniare contro quegli stessi uomini che le avevano
lasciato segni indelebili sul corpo e nell'anima.
Il monologo, interpretato da Diana Höbel, è
costruito sull'esame e la ricostruzione di documenti rinvenuti
presso archivi storici della Marca Trevigiana; si avvale
di vari contributi, quello di Federico Maistrello ricercatore
dell'ISTRESCO (Istituto per la storia della resistenza
e della società contemporanea della Marca trevigiana)
affiancato dalle ricercatrici Fiamma De Salvo e Elisa
Strazzulla, del FAST (Foto Archivio Storico Trevigiano),
dell'Archivio storico del Gazzettino di Venezia e delle
preziose testimonianze dei protagonisti dell'epoca, tra
loro: Dorino Bertelli, Luciano Bottacin, Ettore Bragaggia,
Bruna Fregonese, Nedda Zanfranceschi, tutti partigiani,
alcuni dei quali amici di Carmen. Le loro storie conservano
la memoria preziosa dei tempi e di una Treviso che seppur
diversa ha mantenuto gran parte della fisionomia e della
toponomastica di allora. Il Bar Bianchetti, ora stabile
in disuso nel parcheggio dell'ex pattinodromo, era punto
nevralgico per lo scambio di informazioni e luogo di recapito
di armi e medicinali per i partigiani; in Piazza d'Armi,
oggi Piazza Martiri di Belfiore, ci fu la riconsegna delle
armi; Santa Maria del Rovere era un enorme campo dove
si allenavano i militari; in Via Bonifacio si trovava
una bottega che stampava i volantini e che nascondeva
anch'essa armi, medicinali, vestiario utile ai partigiani;
in via Cornarotta risiedeva la Federazione Fascista; in
Piazza Duomo, Carmen e l'amica Bruna Fregonese si incontrarono
e fingendo di non conoscersi, elusero un'imboscata fascista.
In seguito a nuove ricerche condotte da Federico Maistrello,
il monologo, ad un anno di distanza dall'anteprima dell'aprile
scorso, si è arricchito di ulteriori informazioni
in grado di far luce su circostanze dapprima poco chiare
della vita di Carmen. Altri preziosi documenti si sono
aggiunti, quindi, ad una pièce in bilico fra il
teatro civile e il teatro d'inchiesta, costruita su fotografie
e materiali storici comprovati, che lasciano poco spazio
all'affabulazione dell'attore e che collocano lo spettacolo
in un teatro definibile "docu-teatro".
Il risultato è un monologo dal carattere asciutto
e preciso, costruito secondo un impianto drammaturgico
volutamente strutturato a ritroso. Un frammento di memoria
della storia nazionale che ci interroga sul coraggio e
sull'amore e, senza sentimentalismo, la determinazione
di una donna diventa esempio.
articolo prosegue sotto
INIZIATIVA DIDATTICA IN COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO
ALCUNI - TEATRO STABILE D'INNOVAZIONE SANT'ANNA
Carmen è, inoltre, al centro di un articolato
programma didattico che coinvolge anche il Gruppo Alcuni
- Teatro Sant'Anna (dal settembre 2005 Teatro Stabile
d'Innovazione), che ha in programma lunedì 20,
martedì 21, mercoledì 22, giovedì
23, venerdì 24 e lunedì 27 marzo, 6 recite
mattutine dello spettacolo destinate a circa 2000 studenti
di vari Istituti Scolastici trevigiani. Fra il 20 gennaio
e il 10 febbraio, per preparare i giovani spettatori alla
visione della messinscena, sono stati organizzati alcuni
incontri propedeutici, tesi a far incontrare gli studenti
con quei partigiani, che attraverso i loro ricordi hanno
reso possibile la ricostruzione della storia di Carmen.
Gli appuntamenti, coordinati da Umberto Lorenzoni Presidente
Provinciale dell'ANPI, dal Prof. Ernesto Brunetta storico
e dall'Ing. Carlo Fassetta socio dell'ISTRESCO, si sono
svolti, in parte a Palazzo Bomben e, in parte presso le
scuole.
DIANA HÖBEL
Si diploma nel 1995 alla Civica Scuola d'Arte Drammatica
Paolo Grassi di Milano dove è stata allieva tra
gli altri di Kuniaki Ida, Maria Consagra, Emanuele De
Checchi, Thierry Salmon .
Nel 2002 è nel laboratorio sul Don Giovanni diretto
da Mario Martone, e nel 2004 frequenta la scuola di perfezionamento
diretta da Luca Ronconi promossa dal Centro Teatrale Santa
Cristina.
In teatro ha lavorato con Gabriele Vacis, Un canto per
Torino; Serena Sinigallia, Le Baccanti; Monica Conti,
La signorina Else, ed è stata autrice e interprete
di Vulcano, finalista al Premio Scenario 2001.
È tra i fondatori de Il battello ebbro, compagnia
operante nell'ambito drammaturgia contemporanea, alla
quale si deve la prima messa in scena italiana del pluripremiato
autore norvegese Jon Fosse.
Recentemente è stata impegnata nei drammi di guerra
di Eduard Bond per la regia di Luca Ronconi, nell'ambito
degli spettacoli previsti per le Olimpiadi invernali di
Torino 2006.
Si comunica che l'attrice si rende disponibile per eventuali
interviste.
Biglietti: Prezzi: € 15, €12, € 8
a cura di Abcveneto