Treviso: al drinKing c'è Damiano Fasso
drinKing Piazza Università
n° 7 31100 Treviso, Mostra Personale Damiano Fasso
dal 04 marzo al 26 marzo 2006, per informazioni Galleria
Polin - Treviso tel. 0422-580004 cell. 340-3356420 www.galleriapolin.com
a cura di Abcveneto
Le opere di DAMIANO FASSO sono poesia. Poesia nell'originario
senso di "poiesis" come creazione di forme,
composizione sulla superficie dei medium. Una spazialità
"cortese" pervade i suoi lavori: aleggiare di
fiaba, magia, elementi di prodigiosa e disarmante armonia.
La presenza della tela e il suo incestuoso collage con
il peluche confessano una pratica artigiana tradita da
una techno - gestazione computerizzata; l'ologrammatica
patina in smalto, evocazione dello sfondo sacrale e prezioso
della tradizione, contamina di inganno l'involucro per
contraddire la sensibilità tattile delle sagome
morbide dai contorni recisi e perseverare la dualità
luminoso/opaco impressa dall'incidere della luce.Come
haiku di tempo sospeso o frames di memoria, come sinopie
di miti tracciate tra criptici graffiti, esse si rivelano
rappresentazioni narrative che svelano il rito visivo
compiuto dall'artista nel momento in cui, sciamano e scriba,
compone l'alchimia per trasmutare la materia in arte.
(Stefania Portinari, 2000)
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Il mio percorso artistico ha origine come una ricerca
sul tema dell identità; allinizio della
mia carriera mi interessava il fatto che il produrre arte
sia in qualche modo una necessità di lasciare una
testimonianza del sè, del nostro passaggio. Lavoravo
quindi inizialmente sul tema di unidentità
nella memoria e nel tempo, estendendo invece il mio interesse
in seguito anche allidentità storica e sociale
dei gruppi di individui, intendendola come riflessione
sugli eventi e sulle persone.
Si tratta di un lavoro essenzialmente pittorico, con
qualche incursione nella video-arte. In esso faccio uso
di sagome di materiali plastici morbidi, che hanno il
valore di icone evocatrici di situazioni, cristallizzate
come sono fuori da un contesto preciso, ma che sono anche
ambiguamente sospese tra una giocosità ironica
e un sottofondo amaro, dietro una facciata apparentemente
neopop e rassicurante. Accosto queste sagome di volta
in volta buffe o malinconiche, allegre o misteriose con
delle scritte, che tendono a sottolineare il tema dellidentità,
ponendo degli interrogativi, o essendo difficilmente decifrabili,
il che ne aumenta il potere provocatorio ed evocativo.
In questo modo, limmagine evocata nella mente dello
spettatore si riveste di un senso di atemporalità
silenziosa, quasi un tentativo di sottrarre degli istanti
allincedere del tempo e delloblio: lidentità
delle cose è destinata dunque a rimanere ambigua,
e il mio lavoro gioca proprio su questa ambiguità,
che attrae e respinge allo stesso tempo.
a cura di Abcveneto