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Verona: Reading Jolanda due libri e una rivista


24 marzo , alle ore 18.00 : la libreria "Il Minotauro a Verona, Si potrà degustare del buon vino offerto dall'Azienda Salgari, In omaggio il romanzo Jolanda la figlia del Corsaro Nero

a cura di Abcveneto

Il Festivaletteratura di Mantova inaugura quest'anno Qui comincia la lettura, un'iniziativa che ha lo scopo di promuovere la lettura di romanzi popolari e che, coinvolgendo scuole, biblioteche e associazioni, anche di altre province, ha cercato di estendersi il più possibile al di fuori dei confini della città.

Per il suo esordio l'autore prescelto è stato Emilio Salgari e Verona, patria del più popolare narratore italiano di avventure, non poteva quindi non essere coinvolta e dare il proprio contributo.

Nella nostra città l'Assessorato alla Cultura, l'Università degli Studi ed il Sistema Bibliotecario Urbano hanno volentieri accolto l'invito, organizzando diversi appuntamenti di cui Jolanda, la figlia del Corsaro Nero sarà la protagonista.
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Si inizia il 24 marzo , alle ore 18.00 : la libreria "Il Minotauro", collaborando con la Biblioteca Civica, ospiterà un incontro in cui saranno proposte letture di parti del romanzo.

Sarà anche l'occasione per presentare due nuovi libri:

Agostino Contò presenterà Viva Salgari! Testimonianze e memorie raccolte da Giuseppe Turcato a cura di Claudio Gallo, aliberti editore) Emilio Salgari, uomo di impulsi generosi, per mezzo delle sue appasionanti storie, incoraggiò vocazioni per la letteratura, studi geografici e linguistici, le esplorazioni e la conoscenza dell'esotico mondo orientale.
Giuseppe Turcato (1913-1996) raccolse nel corso dell'intera vita una biblioteca di oltre tremila volumi e il più consistente fondo di documentazione sull'universo salgariano, ora custodito presso la Biblioteca Civica di Verona.
Egli, tra il 1964 e il 1965 inviò una lettera a scrittori, poeti, geografi, cartografi, viaggiatori e giornalisti chiedendo loro in che modo le pagine di Salgari avessero influenzato la loro formazione.
La raccolta delle risposte, fra memoria e testimonianza, costituisce il corpo di questo volume, curato da Claudio Gallo.

Sarà inoltre presentata una rivista, "Il corsaro nero".

Alberto Brambilla presenterà Al polo Australe in velocipede a cura di Sergio Giuntini, Arezzo, Limina editore, 2005. Alla magica e irrefrenabile penna di Emilio Salgari dobbiamo - come tutti sanno - innumerevoli romanzi, ambientati nei più diversi angoli del mondo, scenari emblematici dell'eterna lotta tra l'uomo e la natura. Forse non tra i testi più noti, ma di certo non tra i meno interessanti è "Al Polo Australe in velocipede" (edito da Paravia nel 1895), primo tassello di una sorta di mosaico dedicato ai poli, e insieme straordinario incunabolo di quella "fantascienza futuristica" che sull'esempio di Jules Verne troverà appunto in Salgari uno dei massimi cantori. Notevole è in questo scritto il rapporto originale instaurato tra la tecnica (rappresentata dalla bicicletta) e la forza umana, tra l'intelligenza e la natura, tra i valori dunque con cui da sempre si confronta lo sport moderno. A metà strada tra avventura e sport, il testo salgariano segue perfettamente il sentiero tracciato dalla collana "La corsa di Atalanta", ora al suo secondo volume, nuovamente dedicata all'indagine di terre di frontiera, ingiustamente rimaste in ombra. Con "Al Polo Australe in velocipede" Salgari - che da sempre aveva apprezzato e praticato diverse discipline agonistiche - si poneva dunque al centro di un ampio dibattito culturale e sportivo, ancora incerto e confuso, sul modo migliore di coniugare la tradizione e la modernità attraverso imprese e sfide memorabili. Una puntuale Introduzione di Sergio Giuntini, uno dei massimi esperti italiani di storia dello sport, pur collocandolo all'interno della cultura del suo tempo, invita a rileggere questo romanzo con occhi nuovi, proponendo originali interpretazioni, a partire da un sorprendente e serrato confronto tra Che Guevara e alcuni eroi salgariani. A rafforzare questo inserimento vengono proposte in appendice le "Corrispondenze di viaggio", del 1895, inviate dal milanese Raffaele Gatti al foglio "La Bicicletta" e lì pubblicate, nello stesso anno, con il titolo "Al Circolo Polare Artico in bicicletta": un documento eccezionale e finora sconosciuto, probabilmente la fonte più prossima del testo salgariano qui proposto.

 

a cura di Abcveneto

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